Breve riassunto della quarta puntata di Masterchef 11
Cosa è successo nella quarta puntata di Masterchef 11? Attenzione agli spoiler tra mystery, skill test ed eliminazioni.
L’Epifania tutte le feste si porta via, e ci lascia sul divano, in balia dei dolci della calza e degli avanzi di cibo in frigo, a guardare la quarta puntata di Masterchef 11, dove ovviamente decidono di preparare alcuni dei piatti che noi – parlo al plurale perché so che mi capite – non ci sogneremo mai nemmeno di provare a fare in tutta la nostra vita. Ma cosa è successo esattamente nella quarta puntata del nostro cooking show preferito? Spoiler allert come sempre.
Mystery box, Invention test e prima eliminazione
Cominciamo con un twist sulla mystery box, che è d’oro e permette ai migliori della prova di salvarsi e andare in balconata. Ecco allora i nostri eroi alle prese con 10 condimenti dal mondo, alcuni sconosciuti ai più, come il Mojo dalla Canarie o il Tkemali georgiano, altri più noti come il Mole messicano – o la mole, come la chiama Polone – o il Chimichurri argentino. Gli aspiranti chef devono preparare un piatto e abbinarci una delle salse, appunto, e molti, cercano di andare sul sicuro. Ed è proprio qui che sbagliano: alla fine i migliori infatti sono quelli che hanno preparato piatti fuori dalla loro confort zone: Rita, o agguer-Rita come si definisce lei, Mime, che prepara una colazione a Kyoto, Carmine, che ammetto rimane il mio preferito – ci andrei subito a mangiare nel suo ristorante -, Tracy, Lia, che porta uno spiedino e inventa la maionese al latte di cocco molto apprezzata da chef Cannavacciuolo, Dalia ed Elena, unica invece ad aver giocato in difesa ed essere comunque andata tra i migliori. Alla fine però in balconata salgono solo Mime, Tracy, Lia, Carmine che non dovranno quindi affrontare l’Invention Test.
All’Invention arrivano due degli chef che hanno creato il concetto di Trattoria Moderna: Sarah Cicolini, di Santo Palato a Roma – uno dei miei ristoranti preferiti, posso dirlo? L’ho detto -, e Diego Rossi, di Trippa a Milano. Entrambi portano due piatti della tradizione, ma rivisitati: Sarah porta i rigatoni alla pajata, super classico romano poco comune, mentre Diego porta un vitello tonnato moderno. I concorrenti devono scegliere con quali ingredienti cucinare e – sorpresa delle sorprese – la maggior parte sceglie il vitello tonnato. Ma – plot twist – dovranno utilizzare quelli che non hanno scelto. Chi l’avrebbe mai detto eh?
La prova mette tutti abbastanza in crisi, primo fra tutti Polone che finalmente pensava di poter cucinare un piatto di casa e invece si ritrova a preparare un tonno vitellato, su ispirazioni di quello dello chef Cannavacciuolo. Tra i peggiori però vanno Andrealetizia, dopo aver preso un cazziatone da chef Barbieri, l’ennesimo, Nicky Bryan – cioè la coppia con più nomi mai vista in televisione – e Federico, per la gioia di Polone. Questa edizione di Masterchef sembra Beautiful tra dichiarazioni d’amore e odio profondissimo, non trovate?
Alla fine ad uscire è proprio la nostra Giulietta, Andrealetizia, che si strugge mentre lascia nelle grinfie dei giudici il suo Romeo Nicky. Addio Andrealetizia, ci mancheranno i tuoi pistilli di fiori di zucca.
Il primo skill test di Masterchef 11
Mary è la migliore dell’invention test, quindi ha come vantaggio quello di scegliere chi tra Federico e Nicky deve partecipare solo all’ultimo o all’ultimo e al penultimo step di questo skill test. Il tema dello skill test è il miele, ingredienti di cui in Italia si producono la maggiore varietà monofroleari al mondo: in ogni step uno dei tre giudici presenta un piatto e un utilizzo del miele. Il primo è Barbieri, che chiede ai concorrenti di mantecare con il miele, portando come esempio un orzotto con lumache. E indovinate un po’ cosa scelgono praticamente tutti come ingredienti principale da mantecare? E come mai proprio il riso? L’unica che si distingue è Mary, che sembra davvero aver ingranato la marcia in questa puntata, e sceglie di mantecare una pasta, e anche bene. Quindi “vola in balconata!“. Anche Pietro, Anna, Mime, Bruno, Tracy e Tina si salvano, senza particolari guizzi. Forse l’unica importante novità è che – finalmente – la nutrizionista Anna ha deciso che poco, pochissimo, una lacrima di lardo la può anche usare.
Nel secondo step chef Locatelli chiede agli aspiranti masterchef di utilizzare il miele nella glassatura e per evitare l’imbrunimento delle verdure e presenta – colpo di scena – un petto d’anatra. Entra in gara anche Nicky, che dedica il suo piatto ad una statuetta a forma di cinghiale che rappresenta la sua Andrealetizia appena uscita – ma seriamente? – e va in balconata. Anche Carmine prepara un piatto bene fatto, mi fa felice, e si salva. Polone, Andrea, Lia – peccato -, sono gli altri concorrenti salvi. Altro picco incredibile di questa puntata è Elena che dichiara “sono in menopausa” per giustificare i suoi continui cambi d’umore. Beata sincerità.
Terzo e ultimo step dello skill test che vede arrivare anche Federico tra i partecipanti. Lo chef Cannavacciuolo porta un dolce e io credo di aver visto le lacrime scendere sulle guance dei concorrenti. Non avevamo mai, mai, preparato così tanto dolci in due puntate senza che si presentasse il maestro Iginio Massari. Cosa state aspettando? Non mi basta l’imitazione di Cannavacciuolo, no no no. Per preparare questo dolce gli aspiranti chef devono utilizzare il polline, il favo crudo e l’idromele e, se qualcuno non ha nemmeno idea di cosa siano, Christian lo spiega per tutti. Dalia fa un piatto complesso, senza paura, mentre Christian finalmente esprime il suo concetto – io apprezzo – ed entrambi si salvano. Federico rivisita gli struffoli napoletani, rischiando di far avere un infarto a Cannavacciuolo e giustificandosi con “loro dicevano che Maradona era napoletano, io posso rivisitare gli struffoli“. Però questi struffoli 2.0 lo fanno andare in balconata. Rimangono Elena, Nicholas e Rita e, devo dire, io forse avrei fatto fuori Nicholas visto che interrompe sempre gli chef mentre parlano. Ma non sono io a decidere purtroppo, e quindi è Rita che deve togliersi il grembiule. Dalle stelle alle stalle è un attimo, a quanto pare, e lo ricorda anche Locatelli ai concorrenti. Anche perché la strada verso la finale è ancora lunga.