Il cibo che cade in terra va buttato? Sì o no?
La regola dei tre secondi non è sufficiente per preservare i cibi caduti: una ricerca consiglia di buttarli per evitare germi e batteri.
Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare della regola dei tre secondi, o dei cinque secondi in un’altra sua declinazione. Tradizione popolare vuole, infatti, che il cibo caduto a terra possa essere raccolto e nuovamente consumato, purché il recupero avvenga nel tempo stabilito, quello apparentemente insufficiente perché germi e batteri presenti sul pavimento possano intaccarlo. Gli studi si contraddicono: ecco se dovete buttare il cibo caduto!
Cosa è la regola dei 5 secondi?
Vi è caduto del cibo per terra ma non sono ancora passati 5 secondi? Niente paura, la famosa regola che vuole che il cibo possa essere consumato ugualmente in quell’arco di tempo, in modo sicuro, non è solo una leggenda metropolitana. È stato dimostrato da un ingegnere della NASA che il cibo caduto a terra non si contamina entro i 5 secondi. L’ingegnere della Nasa Mike Meacham ha spiegato il perché nel programma “The Quick and the Curious”, in onda su Discovery Channel. Ovviamente va prima fatta una precisazione: tutto dipende dal tipo di superficie e dal tipo di cibo che cade su di essa: “Gli alimenti umidi lasciati in terra per più di 30 secondi – ha spiegato Meacham – raccolgono 10 volte i batteri dei cibi recuperati entro 3 secondi. L’escherichia coli, la salmonella e la listeria amano gli ambienti umidi perché ne assorbono l’acqua necessaria per crescere e moltiplicarsi”. Stesso discorso quindi in caso di pavimento/superficie umida. Diversamente, invece, una superficie asciutta (non solo il pavimento ma anche un tappeto ad esempio) non potrà essere considerata covo di batteri a patto che si rispettino i 5 secondi: qualche batterio si anniderà ugualmente in maniera istantanea ma più veloce sarà la “raccolta da terra” minori saranno i rischi.
La regola dei 3 secondi non vale: lo studio
Una ricerca condotta nel Regno Unito, e pubblicata sul Telegraph, smentisce però questa usanza: se il manicaretto che state mangiando è caduto, non dovrete far altro che buttarlo. La ricerca è stata condotta da Kärcher, una società specializzata in tecnologie per la pulizia delle superfici. A quanto sembra, la regola dei tre o dei cinque secondi sarebbe tutto fuorché igienica, poiché anche il minimo contatto con il pavimento può ricoprire la superficie dei cibi di agenti anche pericolosi, come l’Escherichia coli o la Salmonella.
Il sondaggio
Sulla base di un sondaggio condotto su un campione rappresentativo della popolazione del Regno Unito, la società ha rilevato come il 37% degli intervistati sarebbe pronto a consumare alimenti caduti sul pavimento della cucina, mentre il 38% farebbe lo stesso con quello del salotto. Contestualmente, è emerso come il 49% del campione ricorra solo alla scopa per pulire casa, mentre il 43% si accontenta di deodoranti e spray profumati, sebbene questi metodi siano inefficaci nell’eliminare germi e batteri. E non è tutto, visto che il 59% del campione attende che il pavimento mostri effettivi segni di sporco prima di pulirlo, mentre il 27% non procede finché non avverte del cattivo odore.
Cosa ne pensano gli esperti
I pericoli, tuttavia, potrebbero essere in agguato e bisogna buttare il cibo caduto. L’igienista Lisa Ackerley, ad esempio, spiega come germi e batteri dannosi possano moltiplicarsi da pochi esemplari e milioni in circa sette ore, quindi non solo è necessario mantenere la casa pulita, ma il più fugace dei contatti degli alimenti con il pavimento potrebbe essere sufficiente per ingerire agenti tutt’altro che graditi. I metodi per eliminare questi ospiti indesiderati sono facili dal momento che, oltre ai normali detergenti, raramente resistono al calore: per questo, l’igienista consiglia di ricorrere alla pulizia con il vapore.
Ronald Cutler, un esperto di microbiologia della Queen Mary University di Londra, conferma come la regola dei tre o dei cinque secondi sia del tutto inutile per evitare eventuali conseguenze per la salute. Bisogna buttare il cibo caduto. “La regola dei cinque secondi ha poco effetto sulla quantità di batteri che si possono raccogliere da una superficie altamente contaminata. Se il cibo cade sul pavimento, è meglio metterlo nel cestino anziché in bocca. Non importa si tratti del tappeto di casa, del pavimento della cucina o della strada: se cade, si butta”.