Cosa sono i Butter board, la nuova moda americana che non vogliamo in Italia
Conoscete la nuova moda americana dei butter board? Noi speriamo che non arrivi anche nel nostro Paese. Ecco i motivi.
Secondo la CNN prenderanno il posto dei taglieri a base di salumi e formaggi e sui social, come TikTok e YouTube, ce ne sono alcuni che sono diventati addirittura virali. Noi però, a essere del tutto sinceri, ci auguriamo che non arrivino mai sulle nostre tavole. Di che cosa stiamo parlando? Dei butter board, l’ultimo folle trend proveniente dagli Stati Uniti: taglieri di legno ricoperti da riccioli di burro, sistemati in modo da essere belli e appetitosi. Ma vediamo perché non vogliamo che arrivino anche in Italia.
Cos’è il butter board?
Dopo aver scelto un tagliere di legno, si fa ammorbidire del burro e lo si addiziona con spezie e altri ingredienti (negli States vanno forte aglio e pepe). Poi, aiutandosi con un coltello da burro, lo si sparge su tutto il tagliere come se si trattasse della tavolozza di un pittore. Si può colorare con frutta, olio, miele, fiori eduli e tutto ciò che vi suggerisce la vostra fantasia e infine, una volta ammirato, il butter board va consumato a colpi di fette di pane. Fresco, croccante, integrale, fate voi.
Un trend pericoloso
Alcuni food influencer lo hanno definito “l’ultimo piatto per cui morire” e ce lo potrebbero confermare anche diversi nutrizionisti o specialisti di malattie cardiache. Infatti, il burro viene considerato un cibo calorico, carico di grassi saturi e colesterolo. Insomma, nonostante abbia meno calorie dell’olio d’oliva si tratta di una vera bomba atomica per la salute delle nostre coronarie. Mangiarne un intero tagliere, a cui sono associati anche altri condimenti e a cui si accompagna del pane, non è proprio una strategia vincente per chi è a dieta. Ma l’altro motivo per cui speriamo che questa moda non attecchisca anche in Italia è il costo del burro. Sebbene sia un prodotto che fa onore alle tante malghe di montagna, se guardiamo al carrello della spesa scopriremo che il suo prezzo è aumentato del 38,1%. Il burro, quindi, non è un alimento da considerare economico.