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Per i bimbi bricconcelli: il carbone della Befana

di Beatrice Mencattini • Pubblicato 4 Gennaio 2016 Aggiornato 20 Novembre 2020 11:23

Il carbone dolce una volta era la punizione per i bambini meno ubbidienti, ma ora è uno dei dolci per l’Epifania più apprezzati: eccone la storia.

Segna la fine delle feste natalizie, come il fratello amaro ha una forma irregolare, ma si differenza dalla versione originale per via di un sapore dolce e ammaliante per i più piccoli e non solo. Il carbone dolce è una delle tante leccornie che porta la Befana ai più piccoli, ma andiamo a vedere le origini dell’unico dolce che i bambini temono di trovare la mattina dell’Epifania dentro la calza, insieme ai più apprezzati lecca lecca e monete di cioccolato.

Le origini

urbania

La Befana è una vecchia signora che gira fra i cieli a cavallo di una scopa la notte che precede il 6 gennaio, per riempire la calza dei bambini buoni con cioccolatini e caramelle e di quelli più birbantelli con del carbone. la befana è un'icona che ha origine antiche, rintracciabili nelle credenze cristiane e pagane La donna che chiude le festività non è solo un’icona creata per gioco, ma ha origini antiche che si ritrovano sia nelle credenze cristiane che pagane. Antichi testi raccontano della festa dell’Epifania come un momento per festeggiare Madre Natura come una figura che simboleggia la rinascita e che apre la strada al nuovo anno, con dolci leccornie o idee meno accattivanti, come appunto il carbone, per chi non è stato bravo durante l’anno. La storia cristiana che ha portato all’odierna Befana invece è collegata ai Re Magi e a un’anziana donna che la notte dell’Epifania si rifiutò di indicare la strada per raggiungere il bambino Gesù, nato pochi giorni prima. Pentita per non aver aiutato i 3 magi arrivati da Oriente a Gerusalemme, la donna li andò cercando per il villaggio con un cesto pieno di dolci ma senza fortuna. Da quel momento la tradizione vuole che sia lei a portare ai bambini i golosi doni per cercare il perdono per l’aiuto non dato.

Le usanze

Il carbone dolce

Come raccontano le nonne, un tempo il carbone era quello vero, quello del camino, nero, che macchia le mani e impossibile da mangiare. Era considerato una sorta di punizione e da sempre è stato menzionato fra le classiche minacce dei genitori ai bambini troppo vivaci. Oggi il carbone nero si trova raramente nella calza, ma la versione dolce spopola in modo incredibile, tanto che i pezzetti irregolari a base di zucchero e acqua si possono trovare e fare non solo nella versione dark ma anche in svariati colori.

Come si prepara il carbone della Befana

La preparazione del carbone dolce

È possibile trovare il carbone dolce nei supermercati, nei negozi alimentari e nei mercatini di Natale. Ma è anche un prodotto facile da preparare in casa, che richiede pochi ingredienti e un impegno relativo. Basta far bollire per 10-15 minuti 80 g di acqua con 400 g di zucchero. Preparate una glassa montando un albume e 200 g di zucchero a velo a cui, una volta pronta, aggiungerete il colorante alimentare nero in gel, ma anche di altri pigmenti a seconda delle vostre preferenze. A questo punto basta mescolare a fuoco basso velocemente i due composti e lascarli riposare per 2 ore in una teglia rivestita di alluminio e poi spezzare il tutto in figure irregolari. Aggiungetelo quindi nelle vostre calze della Befana.

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