Il nuovo Presidio Slow Food che è l’orgoglio della Campania: cece di Teano
Tra i nuovi Presidi Slow Food italiani ce anche un legume campano, il raro Cece di Teano, un prodotto rinomato che rischia l’estinzione.
È uno dei nuovi presidi Slow Food italiani, è coltivato in Campania, si conserva essiccato per tutto l’anno. È piccolo, color marrone, ha la cuticola sottile e la superficie rugosa. Stiamo parlando del cece di Teano, protagonista di saporiti e robusti primi piatti invernali.
A rischio di estinzione
Gli agricoltori che ancora coltivano questo legume sono pochi: con il Presidio si è fatto avanti qualche nuovo produttore ma il rischio di estinzione c’è ancora. Per il momento è disponibile un buon numero di semi, tuttavia se non si registra una netta inversione di tendenza il cece di Teano sparirà per sempre dalla scena e dalle tavole. Sarebbe un vero peccato. Vogliamo essere fiduciosi, però è importante diffondere la conoscenza delle sue virtù.
Una varietà antica
Meno dolce dei ceci comuni, quello di Teano ha origini piuttosto remote; ne è stata trovata menzione ne La statistica del Circondario di Teano nella relazione di Gennaro De Quattro, risalente al 1816. un legume di cui si trovano menzioni già nel 1816 Per l’esattezza è definito anche Cece piccolo riccio. Fino agli anni Sessanta, non solo nella provincia di Caserta ma in gran parte della Campania, è stato consumato abbondantemente, come zuppa o passato ma anche mescolato a diverse tipologie di pasta fatta in casa. Piatti contadini, insomma, di quelli che saziano e scaldano il cuore. Il più noto? Era servito spesso agli operai che lavoravano nelle masserie: tagliolini tirati a mano conditi con i ceci e con sugo non troppo ristretto di pomodoro e salsiccia di maiale nero teanese. Nei locali tipici di Teano e dintorni si preparano ancora queste pietanze antiche e ogni volta è un successo: questo, cioè il sapore buono e particolare, insieme alla versatilità è uno dei motivi che potrebbero condurre a un nuovo periodo d’oro di questo cece così insolito.
Punti di forza
La coltura rustica, la grande resistenza a molte delle malattie che tipicamente colpiscono le leguminose, la capacità di superare del tutto indenne brevi periodi di pioggia sono altri punti di forza del cece di Teano, ma anche ottime caratteristiche in riferimento all’ormai fondamentale sostenibilità ambientale. Se stavate già pensando di ordinare online un sacchetto di ceci di Teano, abbandonate subito l’impresa perché l’esito sarà negativo: non si trovano, bisogna andare sul posto. E vi diamo una dritta: Il Casale di Riardo (a Riardo, appunto) propone bigoli con ceci di Teano e salsiccia di maialino nero casertano.