Che cos’è il reishi? Il fungo che sta aiutando Jovanotti a recuperare dopo l’incidente
Su TikTok ha da poco attirato l’attenzione grazie a Jovanotti: in un video il cantante ne ha mostrato l’assunzione, sciogliendolo in un bicchiere e decantandone le qualità in post-operatorio. Ecco che cos’è il reishi
Alcuni prodotti naturali vengono usati da secoli nella tradizione medica orientale, mentre da noi arrivano più facilmente grazie a personaggi famosi. È, per esempio, il caso del reishi, sul quale ha da poco attirato l’attenzione Jovanotti. In un video su TikTok il cantante ne ha mostrato l’assunzione, sciogliendolo in un bicchiere e decantandone le qualità in post-operatorio: Cherubini, infatti, è stato sottoposto da poco a un intervento chirurgico a causa di un incidente in cui si è fratturato femore e clavicola cadendo dalla bicicletta ed è in fase di recupero. Ma che cos’è il reishi?
Che cos’è il reishi
Molto apprezzato in virtù dei benefici officinali che prospetta, il reishi – in Giappone, mentre in Cina prende il nome di língzhī – non è altro che il Ganoderma lucidum, un fungo che si consuma in forma di tè, bevanda, decotto, estratto e in diverse preparazioni nutraceutiche. Inserito in Italia dal ministero della Salute tra gli integratori alimentari, anche sul nostro mercato si trova in diverse forme: perlopiù in polvere, confezionato in capsule, ma anche in estratto.
Com’è fatto il reishi
Di diametro fino a circa 15 centimetri, di forma circolare, reniforme oppure a ventaglio, il reishi, il Ganoderma lucidum, ha gambo obliquo o verticale.
Ne esistono di due tipologie: rosso e nero. Il primo ha il cappello rosso brunastro al centro, più giallo verso l’orlo, esi presenta quasi lucido e laccato, con tendenza a opacizzare in età avanzata. Ha spesso striature concentriche. Il secondo, invece, molto diffuso in Cina, ha dimensioni inferiori (intorno ai 5-6 centimetri in media), è più scuro e ha un cappello più irregolare.
Quale che sia il colore, se ancora vi state chiedendo che cos’è il reishi, è un fungo saprofita – cioè si nutre di materia organica morta o in decomposizione – e cresce dalla primavera all’autunno su querce, castagni e talvolta olivi.
Impiegato, lo dicevamo, nelle varie tecniche mediche tradizionali orientali, presenterebbe alcuni principi attivi, tra cui molecole immunostimolanti e in grado di abbassare il colesterolo e l’ipertensione. Inoltre, grazie agli acidi ganoderici sarebbe in grado di ridurre le reazioni allergiche, limitando la produzione di istamina.
A cosa serve il reishi: effetti auspicati e collaterali
Detto in parole più semplici, al reishi si affidano capacità analgesiche, antiallergiche e antinfiammatorie, con la stimolazione delle cellule immunitarie e possibilità di ridurre la pressione nel sangue.
Essendo un integratore alimentare e non un farmaco, gli eventuali benefici dichiarati sono chiaramente da prendere con le pinze: non risulta, infatti, che l’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ne abbia approvato l’utilizzo per problemi importanti, di natura perfino cancerosa.
Anche qui, lo diciamo per chiarezza, riportiamo soltanto indicazioni generali, che non sostituiscono in alcun modo il parere medico: per un’eventuale assunzione come integratore rimandiamo, perciò, ai consigli del proprio medico curante o di un esperto di nutrizione.
Essendo un fungo, inoltre potrebbe esercitare, alla lunga, effetti tossici sul fegato. È, quindi, altamente sconsigliato l’utilizzo in gravidanza e in allattamento, poiché potrebbero non essere prevedibili gli effetti collaterali. Tra quelli possibili sono inclusi secchezza di fauci, gola e naso, fastidio allo stomaco, perdita di sangue dal naso e nelle feci. Inoltre, con l’assunzione si può andare incontro a reazioni allergiche o rash cutanei.