Tendenze insolite: chips di medusa
Scoperte da un’equipe di scienziati danesi, le chips di medusa potrebbero pian piano conquistare anche i palati occidentali: ecco perché.
Quando arrivano le notizie di nuovi cibi da provare ci fiondiamo a saperne di più: ma voi sapete cosa sono le chips di medusa?ù
Marinate oppure saltate in padella con aglio, aglio e peperoncino; protagoniste di un profumato carpaccio o di una croccante tempura: incluse nella lista dei novel foods, le meduse a tavola possono dare grandi soddisfazioni. le meduse sono buone e fanno bene, tempo di ricredersi Basta soltanto superare la diffidenza iniziale e lasciarsi andare. Tenendo presente che non solo hanno un gradevole sapore di mare, per quanto sono ricche di proteine, collagene e selenio, minerale prezioso nella lotta contro i radicali liberi e il processo di invecchiamento dell’organismo. Le meduse sono buone e fanno bene, insomma. Per tali ragioni gli chef stellati di tutto il mondo – compresi quelli italiani – gareggiano a colpi di ricette originali e bisogna dire che i commensali reagiscono con entusiasmo. Le chips di meduse riceveranno un’accoglienza altrettanto positiva, saranno perlomeno guardate con curiosità? Domande più che legittime.
Cosa sono le chips di medusa
Le chips di medusa sono sottili fette di medusa essiccate e preparate per essere consumate come snack croccante. La preparazione tradizionale prevede l’uso di sale e allume (solfato di alluminio e potassio) per estrarre l’umidità dalla medusa, un processo che può richiedere fino a 30-40 giorni. Tuttavia, un team di scienziati danesi ha sviluppato un metodo più rapido che prevede l’immersione delle meduse in alcol per due giorni, sostituendo l’acqua contenuta con l’alcol e rendendo il prodotto finale croccante e pronto per il consumo.
Una scoperta degli scienziati danesi
Partiamo da un presupposto: il 98 per cento del corpo di una medusa è composto di acqua. Per estrarne i liquidi solitamente si utilizzano sale e allume (solfato di alluminio e potassio), ma questa procedura rende necessaria un’attesa di 30-40 giorni prima che si raggiunga il risultato finale. Un’equipe di scienziati danesi, capitanata dalla gastrosofa Mie Pederson (la gastrosofia è “il complesso delle conoscenze che concorrono a costituire un sapere teorico e pratico, unendo scienza dell’alimentazione, della cucina e del convito”), ha ideato un metodo di essiccazione che richiede tempi parecchio più brevi. Si immergono le meduse in contenitori pieni di alcol e poi si lasciano trascorrere soltanto due giorni: sono sufficienti affinché “l’acqua contenuta nelle meduse – spiega la Paderson – sia totalmente sostituita dall’alcol”. Successivamente quest’ultimo evapora e gli animali planctonici perdono il loro volume, quindi anche la consistenza quasi gommosa. Si ottengono, in altre parole, sfoglie croccanti e pronte da mangiare.
Benefici nutrizionali
Le meduse sono composte per il 93-97% di acqua, ma il restante 3-7% è ricco di proteine, collagene e minerali come potassio e magnesio. Inoltre, alcune specie contengono omega-3 e omega-6, derivanti dalle microalghe presenti nei loro tessuti. Questo profilo nutrizionale rende le chips di medusa un’opzione a basso contenuto calorico e ricca di nutrienti essenziali.
Alla conquista dell’Occidente
La Pederson è convinta che questa nuova procedura, semplice e veloce, possa rendere la medusa ancora più attraente agli occhi degli occidentali. E sottolinea che le chips di medusa sono molto più salutari rispetto a quelle di patate: basti pensare che un sacchetto da 25 grammi contiene soltanto 0,5 grammi di grassi. Le sfoglie di medusa hanno però un difetto: il processo ideato dagli scienziati danesi toglie praticamente tutto il sapore. Tuttavia si sta pensando di risolvere il problema con l’utilizzo di alcol aromatizzati. La volontà di diffondere nel mondo questo snack innovativo non manca, anzi. I più salutisti probabilmente si lasceranno tentare.
Sostenibilità e impatto ambientale
L’adozione delle meduse come fonte alimentare potrebbe contribuire a ridurre la pressione sulle risorse ittiche tradizionali. Le meduse sono abbondanti in molti ecosistemi marini e la loro raccolta per scopi alimentari potrebbe rappresentare una soluzione sostenibile per affrontare la crescente domanda di proteine animali.
Accettazione culturale e gastronomica
Sebbene le chips di medusa siano consumate da secoli in alcune culture asiatiche, la loro introduzione nei mercati occidentali è ancora in fase iniziale. Tuttavia, chef stellati e innovatori culinari stanno sperimentando con questo ingrediente, creando piatti che combinano tradizione e modernità. Ad esempio, in Italia, lo chef Gennaro Esposito ha proposto una ricetta che combina medusa con bufala e pesto di fiori di zucca, evidenziando la versatilità e il potenziale gastronomico di questo ingrediente
E voi la sgranocchiereste una bella sfoglia di medusa, magari all’ora dell’aperitivo?
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