Già abbiamo parlato di ricette con le meduse che prendono spunto da un’abitudine diffusa in Giappone e in Thailandia e di altri alimenti da noi ritenuti singolari ma considerati tradizionali nelle cucine cinesi. La lista dei cibi dell’orrore dal mondo è piuttosto lunga e oggi vogliamo darvi qualche informazione in più, in caso abbiate in mente di cimentarvi in un pranzo o una cena fuori dall’ordinario. Non si tratta di alimenti facilissimi da reperire e non vi stupirete nello scoprire che la commercializzazione di molti di essi è vietata nel nostro Paese.
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I ragni fritti della Cambogia. Che ne dite di una bella fritturina di ragni? Chi è stato in viaggio in Cambogia e in Thailandia potrebbe aver notato dei veri e propri allevamenti di grandi ragni – ovvero le tarantole – all’interno di buchi nel terreno. Per gustarli è sufficiente una panatura nello zucchero e nel sale e via, col soffritto in aglio e olio. A quanto pare, il gusto ricorda quello dei gamberi fritti. Magari sarà sufficiente chiudere gli occhi prima di mangiarli: potrebbe rivelarsi un’esperienza soddisfacente.
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Il huitlacoche in Messico. La tradizione culinaria del huitlacoche in Messico è antica e si basa sulla preparazione di un fungo parassita del mais. Si usa spesso per condire tacos e quesadillas e cuocendolo diventa nero. Considerato un alimento prelibato, è una specie di tartufo del Sud America.
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Le zampe di gallina, tra Sud America, Caraibi e Sud Africa. Fino ad oggi avete parlato di zampe di gallina solo con la vostra consulente di cosmetici anti-età per il contorno occhi? Sappiate che in diverse culture, invece, le vere e proprie zampe della gallina si cucinano con vari metodi. Sono ricche di collagene e digeribili, ma necessitano di una lunga pulizia per rimuovere la pelle dura e le penne, prima di procedere con la lessatura.
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Il casu marzu in Sardegna. In Italia non siamo affatto esenti dal mangiare alimenti davvero insoliti. Talvolta, è sufficiente spostarsi in un’altra regione e andare a pescare tra le antiche tradizioni locali, per scovare qualche strana abitudine a tavola. In Sardegna, ad esempio, si prepara il formaggio marcio o casu marzu. Su questo prodotto cremoso dal gusto piccante, la mosca casearia deposita le sue uova che si trasformano in larve e si nutrono del formaggio stesso.
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Il fugu in Giappone. Il pesce palla contiene una sostanza velenosa ma i giapponesi, noncuranti del pericolo, sanno come preparare le carni di questo pesce per renderlo commestibile. Gli chef che cucinano il fugu devono avere addirittura una licenza conseguita a seguito di un esame, per essere abilitati a servirlo.
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Le larve di falena in Australia. Le popolazioni aborigene dell’Australia hanno tramandato l’usanza di cucinare le larve di falena diffuse nelle zone desertiche. Negli ultimi anni si trovano anche nei menu di alcuni ristoranti delle principali città australiane. Hanno un gusto forte, soprattutto se preparate con il barbecue, che ricorda un mix tra la carne del pollo e la polpa del gambero.
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Il sannakji in Corea. Concludiamo questa classifica dei cibi più strani del mondo con il sannakji, una ricetta tipica coreana a base di un tipo di polpo chiamato nakji. Rispetto alle pietanze elencate fino ad ora, potrebbe sembrare la più normale, non fosse per un dettaglio: in Corea la tradizione vuole che l’alimento venga servito tagliato a pezzetti ma ancora vivo. Le ventose presenti sui tentacoli, infatti, sono attive anche quando si manda giù un boccone.