18 cocktail invernali perfetti per la sera a casa
• 29 Gennaio 2021 15:17
Se i bar sono chiusi, l’alternativa è preparare i cocktail a casa: per scaldarsi e tirarsi su di morale, vi suggeriamo 18 ottimi cocktail invernali.
Una bevanda calda ci sta sempre bene d’inverno, se è alcolica poi ancora di più. Ampia la scelta di hot drink da sorseggiare la sera sul divano o appena rientrati a casa dopo una giornata al freddo. Il fil rouge in questi cocktail invernali è la presenza di agrumi e spezie. Alcuni hot drink hanno fatto la storia e sono conosciuti in tutto il mondo, altri sono caratteristici di determinate festività o sono diffusi solo in alcune realtà geografiche. La costante è il loro utilizzo durante i mesi più freddi dell’anno: la più valida soluzione per tenersi al caldo.
- Eggnog. Ricorda uno zabaione rivisto e soprattutto corretto. L’eggnog è una bevanda fatta con latte, tuorlo d’uovo, zucchero, talvolta con l’aggiunta di brandy, di whisky o di rum. Si pensa sia nata a Londra nel 1700 e con il tempo si sia diffusa nelle colonie inglesi. Molto diffusa nei paesi anglosassoni per l’Avvento e le feste di Natale. Da servire con gli shortbread.
- Grog. Un hot drink dalla storia prestigiosa, citato in libri e canzoni: è il Grog, hot drink a base di scorza d’arancia, cannella, anice stellato o chiodi di garofano, macis, rum. Di solito è servito nel tankard, diffuso già nel 1700 nella Royal Navy è citato in Moby Dick, nell’Isola del tesoro di Stevenson, in Harry Potter e nelle canzoni di Vinicio Capossela.
- White Russian, il re dei cocktail invernali. Il White Russian è preparato con vodka, liquore al caffè (Borghetti o Kalhua), panna ed è servito in un old fashioned con ghiaccio. La sua cremosità lo rende perfetto per la stagione invernale. Compare anche nel film Il grande Lebowski.
- Bombardino. L’hot drink per eccellenza degli sciatori. Infatti è nato a Mottolino, una baita vicino Livigno tra le montagne innevate. La ricetta originale vuole che sia preparato con panna, zabaione, brandy e caffè. Ne esistono alcune varianti che rispondono al nome di Calimero (con zabaione e caffè), Pirata (con il rum), Scozzese (con il whisky).
- Irish Coffee. Questo caffè irlandese che a dispetto del nome è considerato un cocktail veniva servito nei bar del porto a chi stava per affrontare lunghi viaggi in nave. La sua composizione è a base di caffè bollente, whisky irlandese, zucchero e crema di latte fredda, ma alcuni aggiungono la panna semi-montata, lo rendono perfetto per regalare un po’ di calore anche nelle sere più gelide.
- Momo. Mandarino cinese, lampone, scorza di lime, mandarinetto, zucchero di canna, cardamomo e acqua bollente. Un hot drink da gustare nel tankard, dal tasso alcolico non troppo elevato. Spiccano gli aromi della frutta e il profumo del cardamomo per una bevanda dal gusto un po’ retrò.
- Vin Brulè. Alzi la mano chi, almeno una volta d’inverno, non si è concesso un bicchiere di vin brulè nel bel mezzo di una fiera di Natale. Bevanda tipica dei mercatini, può essere preparato a casa con grande facilità. Si realizza con un bicchiere di vino rosso, arance e limoni non trattati e un mix di spezie. Chi vuole può aggiungere anche frutti rossi, miele, anice stellato, cardamomo, zenzero e noce moscata. Il Glogg è la versione svedese: si aggiungono mandorla sgusciata e uva passa.
- Hot Toddy. Semplice da preparare e a dir poco efficace per combattere il freddo. Un Hot Toddy è a base di whisky scozzese o irlandese secondo preferenze a cui si aggiungono acqua calda, limone, miele o zucchero e una manciata di spezie. Esistono varianti con rum, bourbon, brandy o mezcal.
- Mudslide. Un terzo di vodka, un terzo di liquore al caffè e un terzo di crema di whisky e l’hot drink è fatto. Si chiama Mudslide per la consistenza densa e cremosa della bevanda. Alcuni lo amano con guarnizioni a dir poco caloriche come panna montata, cioccolato in polvere o chicchi di caffè. Altri preferiscono shakerare gli ingredienti e servito nel tumbler basso con ghiaccio.
- Apple cider. Da non confondere con il sidro tradizionale, l’Apple Cider è l’hot drink delle feste invernali: da Halloween al Ringraziamento, da Natale a Capodanno. Ottimo se preparato con mele delle varianti Granny Smith e Honeycrisp, aggiungendo cannella anche in stecchetti, zucchero e arance. Il tutto va messo a cucinare per molte ore.
- Hot buttered rum. Per gli amanti del rum può sembrare quasi un insulto l’abbinamento con il burro invece questo drink ha molti estimatori. Semplice la preparazione: si mette il miele liquido in un bicchiere che avrete precedentemente riscaldato e si aggiungono rum, noce moscata, acqua bollente e per ultimo il burro e si gira fino a quando tutto si scioglie. Da servire con bastoncino di cannella e fetta di limone dove avrete inserito i chiodi di garofano.
- Grasshopper. Il Grasshopper è uno dei cocktail Iba. A base di crema di menta verde, di solito della Corsica, a cui si aggiungono la crema di cacao bianca: una crema alcolica vellutata e consistente, al sapore di cioccolato al latte dove spiccano i sentori di vaniglia e albicocca.
- Espresso Martini. Vodka, liquore al caffè, sciroppo di zucchero e caffè espresso: è l’Espresso Martini che deve il suo nome al caratteristico bicchiere in cui è servito. Un drink perfetto per il dopo cena dove a dare sapore è l’amaro del caffè, mentre la vodka dona consistenza alla bevanda. Sarebbe stato inventato a Londra, alla fine degli anni Ottanta: all’inizio aveva il nome di Vodka Espresso.
- Amaretto Sour. Il segreto per un buon cocktail è il sapore aromatico delle mandorle e una dolcezza che non deve mai diventare stucchevole. Il cocktail Amaretto (di Saronno) Sour è troppo spesso sottovalutato ma se realizzato con ingredienti di qualità dà grandi soddisfazioni. Si prepara con un terzo di liquore amaretto, un terzo di Bourbon whiskey e un terzo di succo di limone, con sciroppo di zucchero, 4 cucchiai di album e buccia di arancia.
- Snowball. Si chiama Snowball perché ricorda la delicatezza di una palla di neve: è il classico cocktail natalizio che va bene per tutto l’inverno. Viene preparato con Advocaat, una miscela a base di tuorli d’uovo, zucchero, brandy e vaniglia, disponibile al supermercato ma semplice da preparare anche a casa. Da aggiungere poi limonata fredda, succo di lime, ghiaccio e una ciliegia al maraschino per guarnizione.
- Ponce. Un hot drink alla Toscana: è il Ponce così carico ai livornesi e non solo. Una delle tante reinterpretazioni del punch. Il caffè ristretto viene usato al posto del tè con aggiunta di zucchero e scorza di limone. A fare la differenza poi il Rum Fantasia, anche detto Rumme, a base di alcol, caramello scuro e zucchero. Da servire nel caratteristico bicchierino di vetro dal fondo spesso.
- Alexander. Tra i drink capaci di riscaldare cuori e animi, dal sapore cremoso e delicato, c’è sicuramente l’Alexander. La sua fama parte dagli inizi del ‘900 ma nel tempo si sono aggiunti anche qui una serie di ingredienti variabili a seconda dei gusti: Gin, Rye Whisky e Cognac che si sono andati a miscelare sugli ingredienti fissi, cioè la crema di cacao e la crema di latte. Esiste anche un’altra variante con il rum, ma dal nome diverso: Panamà Cocktail.
- Punch. Il punch ha origini antichissime, risale al Seicento, e nasce per dare conforto ai viaggiatori, in particolare i marinai inglesi durante le traversate oceaniche. All’inizio la ricetta comprendeva cinque ingredienti: alcol (brandy, rum, vino), agrumi, acqua, zucchero e spezie oltre al tè. Oggi ne esistono molte varianti anche analcoliche, le più famose sono il punch al mandarino o all’arancia, perfette d’inverno.
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