Come preparare una colazione di Pasqua a regola d’arte
La colazione di Pasqua è una tradizione diffusa in tutta Italia: ogni regione ha i sui piatti tipici, ma in generale si servono a tavola piatti sia dolci che salati, dal salame corallina al casatiello, dalla torta al formaggio alle uova sode. Ecco come organizzare la perfetta colazione di Pasqua.
A differenza del Natale e di altre feste comandate la Pasqua è l’unica a valorizzare come pasto principale un momento diverso dal pranzo o dalla cena. La colazione di Pasqua– che si potrebbe quasi definire brunch poiché si protrae fino all’ora di pranzo – è un retaggio della tradizione cristiana antica che attribuiva al cibo un elevato valore simbolico. L’uovo, per esempio, stava a rappresentare la Resurrezione, o meglio il guscio era simbolo del sepolcro e l’interno portatore di nuova vita, di rinascita. Da qui, la consuetudine, nata nel Medioevo, di regalarsi le uova (vere) come augurio di buon auspicio.
A partire dal XIX secolo, oggetto di dono iniziano a diventare le uova di cioccolato e l’interruzione del digiuno della quaresima comincia a connotarsi di sfumature conviviali e luculliane. La colazione di Pasqua celebra proprio questo: il giorno della Resurrezione, la fine del digiuno e il ritorno ai piaceri della vita. Il risultato non può che essere una tavola imbandita con ogni tipo di prelibatezza, dalle uova sode alla torta al formaggio, senza dimenticare colombe, pastiere e uova di cioccolato. Ecco come rendere la vostra colazione di Pasqua semplicemente perfetta.
Come allestire la tavola di Pasqua
La colazione pasquale è un momento che va goduto a lungo, senza la tipica fretta che costella i pasti settimanali di sparecchiare non appena finito. Per questo, anche e soprattutto, la tavola dovrà essere allestita in modo allegro e confortevole. A questo passaggio potete dedicarvi la sera prima in modo che la mattina seguente avrete tutto il tempo per cucinare e allestire le pietanze.
Per prima cosa, partite dalla scelta di un colore dominante – meglio se pastello e luminoso (giallo, arancio o verde) – e create abbinamenti con nuance affini coordinando tovaglioli, piatti e bicchieri. Per richiamare il tema pasquale potrete giocare con la realizzazione di simpatici segnaposto e centrotavola a tema floreale. Se non avete molta dimestichezza con le decorazioni disponete per ogni posto un piccolo mazzolino di fiori freschi legati da uno spago con un piccolo uovo di cioccolata.
In alternativa, potete scrivere il nome di ciascun componente della famiglia sul guscio di alcune uova sode decorate per l’occasione e mettere come centro tavola il tipico alberello pasquale (che potrà essere anche un semplice rametto di pesco abbellito con le uova pasquali). Quali che siano i vostri gusti, il consiglio è comunque quello di allestire la tavola in modo semplice e minimal in modo da lasciare degli spazi strategici per le numerose portate che servirete.
Scegliere il menu della colazione di Pasqua
Nonostante la colazione pasquale sia costellata da forti tradizioni gastronomiche locali, il più delle volte l’abbondanza e l’ingordigia supera le singole tipicità tradizionali. Se volete optare per una versione particolarmente ricca e completa, potete portare in tavola un po’ di tutto, dalla coratella alla pizza al formaggio.
In caso contrario, qualora per esigenze di gusto vogliate mantenervi leggeri e scegliere solo alcune pietanze, orientatevi in questo modo. Innanzitutto, considerate che ogni colazione di Pasqua che si rispetti prevede la convivenza di portate dolci e salate. Nello strutturare il menu partite da ciò che volete assolutamente portare in tavola: se siete più tipi da dolce non potrete rinunciare a colombe, pastiere e a uova di pasqua.
In questo caso, per la parte salata, prediligete ricette non troppo sapide, meglio che si avvicinino alla consistenza lievitata di un dessert. Sì, quindi, alla pizza al formaggio o alla torta pasqualina. Se invece il salato è il vostro punto debole, non risparmiatevi su uova sode, corallina e coratella. A cui potrete affiancare della cioccolata fondente per completare il pasto.
I piatti della tradizione: cosa si mangia per la colazione di Pasqua
Se scegliere non è il vostro forte e amate le versioni ricche e sostanziose, ecco cosa non deve mai mancare in una colazione di Pasqua full optional. Partiamo dalla coratella, un must della cucina capitolina, che anni orsono i macellai – i cosiddetti vaccinari – del quartiere Testaccio cucinavo per recuperare le parti di carne meno pregiate, come appunto il quinto quarto. A Pasqua, è d’obbligo servirla con i carciofi. Passiamo poi alla torta al formaggio (o crescia): un lievitato soffice di origine contadina, tipico dell’Italia centrale, con un impasto ricco di parmigiano o pecorino a cui si possono aggiungere molte altre tipologie – da quelli a pasta dura a quelli più morbidi – a seconda della regione di provenienza. Immancabile abbinamento con la torta al formaggio è la corallina, uno dei salami più diffusi e famosi dell’Umbria il cui nome deriva dal corallo budello gentile, ossia il primo tratto del colon del suino, che consente all’impasto di conservare perfettamente e a lungo tutte le sue proprietà organolettiche.
Scendendo lungo lo stivale arriviamo in Campania dove il casatiello primeggia incontrastato sulle tavole pasquali. Si tratta di una pasta lievitata e cotta in forno, ripiena di formaggio e salumi, il cui tratto distintivo sono le uova intere incastonate nella superficie. In alternativa va bene anche la pizza chiena. Tipica del versante ligure è la torta pasqualina in cui alle uova e al formaggio si aggiungono all’interno dell’impasto anche ricotta ed erbe di campo. O i carciofi. E per concludere, non possono di certo mancare all’appello le uova sode decorate, simbolo di rinascita e dono per eccellenza scambiato secondo tradizione, insieme alla pastiera napoletana che contiene in sé tutta la ricchezza partenopea grazie al suo impasto composto da grano, farina, ricotta, uova, acqua di fiori d’arancio, zucchero e spezie.
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Coratella
La coratella ai carciofi è un piatto tipico della cucina romana. La cottura della carne è molto semplice: basterà saltare in padella tutte le interiore, tranne il fegato, con un poco di olio, sale e pepe. Dopo alcuni minuti la coratella emetterà un fischio: è l'aria che fuoriesce dai polmoni. Il fischio della coratella indica che la carne è cotta e che è possibile aggiungere il fegato, la parte più tenera che necessita di pochi minuti di cottura. Infine consigliamo di utilizzare carciofi freschi reperibili sul banco del mercato da ottobre fino ad aprile.
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Torta al formaggio
La torta al formaggio è una preparazione tipica della regione Umbria, molto diffusa anche nelle Marche, dove prende anche il nome di crescia, e comune anche in altre zone del centro Italia. Viene chiamata anche torta o pizza di Pasqua. Il suo legame con l'inizio della primavera e la festività religiosa è chiarissimo, anche a causa della sua bontà è nata l'abitudine di preparare questa torta durante tutto l'anno.
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Pizza chiena
Il casatiello avellinese è anche chiamato pizza chiena: con ingredienti simili a quelli del casatiello si prepara questa sorta di pizza ripiena super golosa. La pasta di pane preparata classicamente con lo strutto viene farcita con la classica salsiccia irpina e con la loro caciotta. In alcui casi, si aggiunge anche capocollo. Uova e pecorino completano questa delizia, come in ogni piatto pasquale. In alcune zone, salumi e formaggi vengono alternati a strati tra loro, ma oggi è più frequente vedere tutto tagliato a dadini e usato per formare il ripieno.
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Torta pasqualina ai carciofi
La torta pasqualina ai carciofi è un secondo piatto di verdure semplice da preparare e perfetto per il pranzo di pasqua. La torta pasqualina ai carciofi è la variante genovese della tradizionale pasqualina con le bietole o gli spinaci. Preparata con 6 sfoglie di pasta matta sottilissima, 3 alla base e 3 di copertura, la torta pasqualina ai carciofi ha un ripieno ricco e gustoso, realizzato con carciofi trifolati, ricotta e parmigiano. A decorazione, ovviamente, le uova intere nel mezzo del ripieno così da ottenere il tuorlo sodo intero al taglio della fetta. La torta pasqualina ai carciofi è una torta rustica, che potete preparare in anticipo e che resta umida e golosa anche qualche giorno dopo. Certo, la fragranza delle sfoglie di pasta andrà persa, ma il ripieno diventerà più saporito e armonico. Potete servire la vostra torta pasqualina ai carciofi anche come piatto unico e come antipasto o, in alternativa, inserirla all'interno di un buffet più ampio.
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Pastiera napoletana senza strutto
La pastiera napoletana senza strutto, versione se vogliamo più moderna del tradizionale dolce pasquale campano, è una delizia per il palato. Un dolce godurioso senza il quale la Pasqua non sarebbe tale e che, fuoriuscendo dai confini della regione, è andato a conquistare tutta la Penisola ed oltre. Della pastiera napoletana esistono numerose varianti nate, negli anni, per andare ad accontentare tutti i gusti e le esigenze alimentari. Alla classica si sono affiancate la pastiera con crema pasticcera, quella senza glutine, la pastiera con il riso ed anche la variante senza strutto, grasso sostituito con il burro senza per questo apportare variazioni in termini di bontà.Ecco come farla in casa con tutti gli step necessari per organizzare al meglio la preparazione non proprio velocissima.
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