How to: 3 metodi per cuocere il riso integrale
Per non perdere le proprietà nutritive del riso integrale è meglio non bollirlo ma cuocerlo per assorbimento: ecco 3 metodi per farlo.
Il riso integrale è il risultato delle prima fase della pilatura. In autunno, infatti, dopo essere stato mietuto, trebbiato ed essiccato, il riso, o meglio il risone, è sottoposto a una serie di azioni meccaniche per renderlo prima commestibile, poi semigreggio, infine lavorato e brillato. per non disperderne le proprietà nutritive è meglio non bollirlo Il processo di raffinazione può essere interrotto a vari livelli ottenendo così diverse tipologie di riso: integrale, semi-integrale o bianco. Il riso integrale dunque è solamente sbramato, ossia i suoi chicchi sono stati sottoposti a una delicata abrasione che li ha privati del primissimo rivestimento, la lolla, e della grana verde, ma non delle sue proprietà benefiche. Rispetto al riso bianco, infatti, quello integrale è decisamente più ricco poiché contiene una quantità superiore di fibre, sali minerali e vitamine, tutti fattori che lo rendo molto più salutare. Per non disperderne le proprietà nutritive, piuttosto che bollirlo è meglio cuocere il riso integrale per assorbimento: in pentola, al forno o nella pentola a pressione.
Prima di cuocerlo
Qualunque metodo scegliate per cuocerlo, come prima cosa versate il riso in un piatto o in uno scolapasta a buchi piccoli e sciacquatelo a lungo sotto il getto dell’acqua fredda, fino a quando tutte le impurità non saranno venute a galla o l’acqua in uscita non risulterà tersa. Una volta pulito bene, potete decidere di lasciare in ammollo il riso per circa un’ora per ammorbidirlo e diminuire sensibilmente i tempi di cottura, altrimenti potete saltare questo passaggio e cuocerlo direttamente.
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In pentola
Se scegliete di cuocerlo in pentola, assicuratevi di sceglierne una dotata di coperchio, che possa contenere comodamente, oltre al riso, anche l’acqua necessaria per cuocerlo, cioè circa due volte e mezzo il volume del riso stesso, dal momento che per ogni tazza di riso ci vogliono più o meno due tazze e mezzo di acqua. Versate il riso e l’acqua nella pentola, aggiungete un po’ di sale – non troppo, eventualmente correggerete la sapidità alla fine – e portate a ebollizione. Se volete ottenere un riso più saporito, potete tostarlo in un filo d’olio per qualche minuto prima di aggiungere l’acqua oppure potete sostituire l’acqua con il brodo. Fate bollire qualche minuto, poi coprite la pentola con il suo coperchio e abbassate il fuoco al minimo. Lasciate assorbire piano piano tutta l’acqua controllando la cottura di tanto in tanto, ma resistendo alla tentazione di mescolare il riso. A seconda del tipo di riso e del fornello su cui lo cuocete ci vorranno tra i 45 e i 55 minuti circa. Una volta pronto lasciatelo riposare nella pentola senza togliere il coperchio, poi sgranatelo con l’aiuto di una forchetta. Se volete accorciare i tempi, potete cuocere il riso in due fasi: al mattino, magari mentre fate colazione, portate a ebollizione l’acqua con riso e sale, fate bollire qualche minuto, poi coprite e spegnete il fuoco. Il riso continuerà a cuocere anche a fuoco spento e all’ora di pranzo ci vorranno solo pochi minuti per terminare la cottura.
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Riso intergrale al forno
Per cuocerlo in forno, versate il riso in una pirofila, portate a ebollizione l’acqua e versatela bollente sul riso; aggiungete una noce di burro e del sale e mescolate, poi sigillate la pirofila con la carta argentata. Informate a forno già caldo a 190 °C. Cuocete per circa 45/50 minuti coperto. Se ne avete uno, potete cuocere il riso anche nel forno a microonde, utilizzando un recipiente adatto dotato di coperchio e riducendo così i tempi di cottura.
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Con la pentola a pressione
Se scegliete infine la pentola a pressione procedete come nel primo caso, considerando che i tempi si riducono di circa la metà e che quindi il riso dovrà cuocere 20/25 minuti a partire dal fischio della pentola.
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