Come fare i cappelletti perfetti: la guida per non sbagliare
La guida passo dopo passo per chi desidera avventurarsi nella preparazione dei cappelletti fatti in casa, con consigli pratici, tecniche tradizionali e segreti per garantire il successo.
I cappelletti rappresentano una delle delizie più affascinanti della tradizione culinaria italiana, un piatto che evoca ricordi di famiglia, festività e convivialità. Questi piccoli tesori ripieni, simili in forma ma distinti nei sapori rispetto ad altre varietà di pasta ripiena, sono un pilastro della cucina emiliano-romagnola, ma amati e apprezzati ben oltre i confini regionali. Preparare i cappelletti in casa non è solo un’arte culinaria; è un gesto d’amore, un modo per riunire intorno al tavolo amici e familiari, condividendo il piacere di un piatto fatto con cura e dedizione.
La bellezza dei cappelletti risiede nella loro versatilità. Dal classico ripieno di carne alle varianti più moderne e leggere, ogni ricetta porta in sé la storia e le tradizioni di chi la prepara, rendendo ogni piatto unico. Nell’arte di fare i cappelletti, ogni dettaglio conta: dalla scelta degli ingredienti per il ripieno alla chiusura perfetta che racchiude i sapori, fino al brodo in cui vengono delicatamente cotti, tutto contribuisce alla creazione di un’esperienza gastronomica memorabile.
Prepariamoci quindi a spolverare il mattarello e scopriamo come fare i cappelletti perfetti.
Come fare i cappelletti perfetti
I caplett ideali hanno la sfoglia rigorosamente tirata a mano, di medio spessore, e dovrebbero avere la testa grossa, perché la virtù del ripieno non risulti mortificata; inoltre andrebbero cotti e serviti nel brodo di cappone. Mi rifaccio al solito a Pellegrino Artusi che così descrive i cappelletti all’uso di Romagna: “Sono così chiamati per la loro forma a cappello. Ecco il modo più semplice di farli onde riescano meno gravi allo stomaco. Ricotta, oppure metà ricotta e metà cacio raviggiolo, grammi 180. Mezzo petto di cappone cotto nel burro, condito con sale e pepe, e tritato fine fine colla lunetta. Parmigiano grattato, grammi 30. Uova, uno intero e un rosso. Odore di noce moscata, poche spezie, scorza di limone a chi piace. Un pizzico di sale. Assaggiate il composto per poterlo al caso correggere, perché gl’ingredienti non corrispondono sempre a un modo. Mancando il petto di cappone, supplite con grammi 100 di magro di maiale nella lombata, cotto e condizionato nella stessa maniera“.
Ricetta dell’Artusi
L’Artusi prosegue consigliando di togliere l’albume dal ripieno se i formaggi (ricotta o ravaggiolo) dovessero avere una consistenza troppo morbida; se invece risultasse troppo sodo, il consiglio è di aggiungere un altro tuorlo. Per formare i cappelletti “fate una sfoglia piuttosto tenera di farina spenta con sole uova, servendovi anche di qualche chiara rimasta, e tagliatela con un disco rotondo della grandezza di 6 cm di diametro. Ponete il composto in mezzo ai dischi e piegateli in due formando così una mezza luna; poi prendete le due estremità della medesima, riunitele insieme ed avrete il cappelletto compito. Se la sfoglia vi si risecca fra mano, bagnate, con un dito intinto nell’acqua, gli orli dei dischi. Questa minestra per rendersi più grata al gusto richiede il brodo di cappone; di quel rimminchionito animale che per sua bontà si offre nella solennità di Natale in olocausto agli uomini. Cuocete dunque i cappelletti nel suo brodo come si usa in Romagna, ove trovereste nel citato giorno degli eroi che si vantano di averne mangiati cento; ma c’è il caso però di crepare, come avvenne ad un mio conoscente. A un mangiatore discreto bastano due dozzine”.
Come condire i cappelletti
I brodi per i cappelletti possono essere tre, poi mescolati: pollame, manzo e salame da pentola. La mia ricetta con il ripieno di carne in breve si può riassumere così: il giorno prima di servirli preparate un buon brodo di carne mettendo le ossa e le parti meno nobili a freddo nell’acqua; aggiungete delle verdure se vi aggrada e infine unite la carne magra per preparare il ripieno. La sfoglia all’uovo deve essere tirata piuttosto sottile, tale da poter leggere uno scritto posto al di sotto.
Prendete la carne e le verdure cotte, del formaggio se vi piace e un uovo; tritate, amalgamate e fatene delle pallette minuscole da appoggiare sulla sfoglia. Provate a dargli la forma di un cappelletto, di un tortellino, se non vi riesce fatene dei ravioli quadrati: usate uno stampino e dategli la forma che vi riesce meglio. Filtrate il brodo e cuoceteci la vostra pasta ripiena. Servite accompagnando con Lambrusco graspanera o il vino rosso che più vi aggrada. Il lesso avanzato potrà essere servito a parte come secondo, accompagnato con salse e mostarda.
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