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Vin brûlé perfetto: come farlo a casa

di Nadine Solano 21 Novembre 2024 09:00

Il vin brûlé si beve soprattutto a Natale ma è perfetto in tutte le fredde giornate invernali. Farlo in casa? È facile. Ecco come.

Appartiene a pieno titolo alle tradizioni natalizie ma, in realtà, il vin brûlé – o mulled wine – meriterebbe di essere gustato per tutto l’inverno. Riscalda e regala energia, ha un profumo magnifico e svolge perfino un’azione disinfettante. Inoltre, è perfetto nelle giornate più fredde, sia per i momenti di convivialità che per quelli di beata solitudine. Come fare allora un buon vin brulé in casa? È facilissimo, a patto di utilizzare gli ingredienti giusti e mettere in pratica qualche piccolo accorgimento. 

La storia e le origini

La prima testimonianza del vin brulè in un libro di cucina si deve ad Apicio: nel De re Coquinaria narra di questo vino cado e aromatizzato con il pepe, abbondantemente dolcificato con il miele. Era in uso nella Roma antica anche per blandire il sapore fortemente acetico; nel caso specifico l’abbinamento con le spezie ne aumentava il valore e lo faceva assurgere a bevanda simil medicamentosa.

spezie

La moda del pepe nelle pietanze e anche nelle bevande perdura fino al Medioevo, allorquando si diffuse l’uso imperante del cinnamomo, la cannella. In questo periodo ogni vinattiere custodiva la sua miscela segreta e personale; la metodologia però è sempre la stessa: mettere in infusione a caldo in un sacchetto di tela le spezie nel vino o nel mosto e portare vicino al punto di ebollizione. L’innovazione del periodo risiede nell’utilizzo di un grosso cono in tela posto al di sopra dei recipienti per il vino: ponendo le spezie al suo interno e versandovi sopra il vino caldo, oltre a favorire l’infusione, si procedeva contemporaneamente a una sorta di chiarificazione per filtrazione. I monaci e i frati affinarono nel tempo la tecnica, in particolare i dosaggi e le miscele, tanto che ogni monastero possedeva la sua specifica ricetta.

Gli ingredienti del vin brûlé

vin brulè

Cominciamo dagli ingredienti. Considerando di prepararne per circa 4 persone, vi serviranno: 1 litro di vino rosso, 1 limone, 1 arancia, 2 stecche di cannella, 8 chiodi di garofano, noce moscata grattugiata, 150 grammi di zucchero e 2 pezzi di anice stellato. È importante  specificare che, per quanto concerne le spezie, la scelta è piuttosto libera. Per esempio, a seconda del luogo in cui ci si trova c’è chi aggiunge qualche bacca di ginepro oppure mette lo zenzero fresco al posto dell’anice. O, ancora, usa il cardamomo. Il limone e l’arancia, invece, è bene che non siano trattati perché serve la scorza.  

Come si prepara il vin brûlé?

vino rosso

Diffusosi poi in tutta Europa, assume nomi e ricette diverse in ogni paese, si è nel tempo plasmato sui gusti che incontrava: in Italia vin brulè, nei paesi anglosassoni mulled wine, in Francia vin chaud, in Germania gluhwein e nei Paesi Scandinavi glogg. Nonostante essenzialmente la preparazione sia simile ovunque le differenze si riscontrano nella tipologia di spezie impiegate, nell’aggiunta o meno di zenzero fresco e noce moscata, quanto zucchero utilizzare o se dolcificare con il miele.Ci sono step ben precisi per preparare un vin brûlé a regola d’arte, il suggerimento è quello di rispettarne l’ordine e non invertirli. Si comincia grattugiando in una pentola la scorza del limone e dell’arancia, facendo attenzione a non includere la parte bianca. Poi si uniscono tutte le spezie e lo zucchero. Da ultimo, il vino rosso. Si porta sul fuoco il composto, mescolando di continuo affinché lo zucchero si sciolga completamente. Quando raggiunge l’ebollizione, si porta la fiamma al minimo e si continua la cottura per 20-25 minuti, mescolando di tanto in tanto. Trascorso questo tempo, si filtra il vin brulé con un colino dividendolo nelle tazze. 

Ricetta alternativa

Un’altra ricetta prevede che il vino sia riscaldato a fiamma bassa insieme alla scorza di arancio e allo zucchero. Con l’aumentare della temperatura inizierà a disciogliersi in maniera omogenea lo zucchero e gli oli essenziali degli agrumi a disperdersi. Una volta raggiunta la temperatura di circa 40 °C si aggiungono le spezie prescelte, preferibilmente legate e racchiuse in un sacchettino di garza per favorirne l’eliminazione. Si continua la cottura fino a raggiungere la temperatura di 83 °C alla quale l’alcol etilico evapora e si può flambare il liquido avvicinandogli una fiamma, con la dovuta attenzione. In questo frangente una parte di componente alcolica si perde nella fiamma a cui si deve il nome vin brulè, vino bruciato.

Quale tipo di vino usare

bottiglie di vino

Vien da sé: il vino rosso è un ingrediente determinante nella preparazione del vin brûlé, perciò bisogna scegliere quello giusto. La scelta varia da regione a regione ma in tutti i casi NO ai prodotti economici. Dev’essere un’etichetta di qualità, un vino corposo e strutturato che al palato risulti morbido. Possibilmente abboccato, con un contenuto zuccherino compreso tra 5 g/l e 12 g/l, va bene anche fruttato così che interagisca perfettamente con le spezie. Qualche esempio? Un Sangiovese, un Barolo, un Merlot

Il trucco della mela

mele rosse intere

C’è un trucchetto molto diffuso per dare al vin brûlé una marcia in più: nella pentola, insieme alle spezie e sempre prima del vino, si aggiunge anche una mela tagliata a fettine. Con tutta la buccia. 

A che temperatura si serve il vin brûlé?

Vin brulè

Il vin brûlé si sorseggia caldissimo, fumante. Senza eccezioni. Si può anche preparare in anticipo e riscaldare in un momento successivo ma perde inevitabilmente qualcosa. 

Il segreto? Rispettare i tempi

Persone che bevono vin brulè

Il vin brûlé non deve sobbollire oltre i tempi indicati, ovvero 20-25 minuti, altrimenti il contenuto alcolico – comunque contenuto, siamo al massimo sui 12 gradi – diminuisce troppo. 

Cosa si mangia con il vin brûlé?

Quando si consuma il vin brûlé tra sagre e mercatini di Natale l’abbinamento più comune è quello con i dolci della tradizione o con brezel e altri biscotti salati. Se preparate il vin brulè a casa per un pomeriggio con gli amici o post pranzo di Natale vi consigliamo di abbinarlo a torte al cioccolato, come la Sacher, al panettone, che sia al cioccolato o classico, o al pandoro guarnito con abbondante crema inglese.

Conclusione

La combinazione di vino robusto e una miscela di spezie, arricchita da note agrumate, richiama tradizioni secolari, e crea una bevanda che va ben oltre il semplice calore fisico: il vin brulé, un vero e proprio abbraccio di comfort e convivialità, perfetto per riscaldare le serate invernali in compagnia di amici e familiari. La versatilità di questa bevanda è un elemento attraente, inoltre, può essere personalizzato secondo i gusti personali. Che aspettate a provarlo?