7 modi per rovinare il pesto alla genovese
Il pesto per i genovesi è sacro: se non volete farne arrabbiare uno, è meglio non commettere nessuno di questi errori quando preparate la loro specialità.
Fare il pesto alla genovese è un’arte. Per i liguri, ma soprattutto per i genovesi, il pesto è davvero una cosa seria, non ci si può assolutamente scherzare sopra, tantomeno rovinarlo, volutamente o no. il risultato può cambiare da famiglia a famiglia, ma non si può discostare molto dalla ricetta tradizionale La ricetta è una, il risultato può sì cambiare da famiglia a famiglia, ma non si può discostare di molto da quella salsa che tutti conosciamo e abbiamo ben impressa nella memoria, caratterizzata da un verde chiaro, omogeneo e brillante, e da quel profumo aromatico di basilico, rigorosamente locale. L’unica aggiunta accettabile nel pesto sono le patate e i fagiolini, null’altro. Eppure c’è chi non si arrende e prova a creare varianti per chi soffre di cattiva digestione, per chi non ama l’aglio (ma come si può non amare l’aglio?), chi tenta di inventare tradizioni, chi cerca di promuovere piccole modifiche: lasciamo perdere, il pesto non si tocca! Vi siete mai chiesti come sia possibile rovinare questo prodotto che probabilmente a breve diventerà Patrimonio immateriale dell’umanità Unesco? Ecco allora una lista di 7 modi in cui rovinare il pesto alla genovese.
- Usare il basilico sbagliato: il primo modo per rovinare il pesto è quello di scegliere il basilico sbagliato. Per fare il pesto, cari tutti, bisogna utilizzare il basilico a foglia piccola, rigorosamente coltivato sulle coste liguri, altrimenti non sarà pesto autentico.
- Metterci il burro. Con buona pace dello chef Davide Oldani, il burro nel pesto è considerato dai genovesi una bella cafonata. Viene spontaneo chiedersi: “Se c’è l’olio extravergine di oliva, a cosa serve il burro?” La risposta è ovvia e automatica: a niente. Provate a proporlo a un genovese qualsiasi: la sua reazione non sarà troppo diplomatica.
- Scaldarlo. Una delle maniere più violente per rovinare il pesto è certamente quella di scaldarlo. Bandite quindi tutte quelle pratiche come il saltarlo in padella insieme alla pasta (orrore!) e il cuocerlo in forno nella ormai famigerata ricetta delle lasagne al pesto (doppio orrore). Cosa dire poi della pizza con il pesto? Stendiamo un velo pietoso.
- Prepararlo con noci o anacardi. Si sa, i pinoli sono un prodotto economicamente dispendioso, ma sostituirli nel pesto con le noci o gli anacardi è una vera bestemmia. Eppure lo fanno, ah se lo fanno!
- Non metterci l'aglio. “Ah, io l’aglio lo digerisco male, poi mi da problemi di fiato, mi rovina la serata, non sarebbe meglio farlo senza?” . No, il pesto senza aglio non esiste in natura, il pesto senza aglio è come l’amore senza il sesso, impensabile.
- Usare la panna. Qualche svergognato osa aggiungerci una piccola aggiunta di panna? Speriamo di no, ma probabilmente sì. La panna nel pesto è é un’aberrazione, non esiste un termine per definirla, perché non dovrebbe nemmeno essere concepibile.
- Usare l'olio di semi. I genovesi si chiederanno: “Ma chi è che lo fa?”, non facciamo i nomi, ma qualcuno lo fa. E quando lo fa, si sente.