7 modi assicurati con cui rovinare un tiramisù
• Pubblicato 27 Novembre 2015 Aggiornato 26 Ottobre 2020 16:35
Il tiramisù è uno dei dessert italiani più amati, ma voi siete sicuri di saperlo fare come si deve? L’importante è non compiere nessuno di questi 7 errori.
Per conquistare qualcuno con un invito a cena, non vi complicate la vita con salse e intingoli: oltre che su una buona bottiglia di nebbiolo, puntate tutto su un dolce superlativo. Una spolverizzata di cacao, il tocco amaro del caffè e la ricchezza del mascarpone sono tutto quello di cui avete bisogno per assemblare un ottimo tiramisù e assicurarvi il sorriso del commensale. Un unico consiglio: attenzione a non incappare in questi 7 errori madornali.
- Usare uova crude. Ormai lo insegnano anche ai bambini dell’ora di educazione civica: le uova non si lavano sotto l’acqua, non si servono crude e si lavorano a temperatura ambiente. Quindi avanti con la cottura separata del tuorlo tramite sciroppo di zucchero e acqua e passa la paura. Anzi, vi aiuta anche ad eliminare i cristalli di zucchero.
- Non lavorare il mascarpone. Tutti sognano una crema al mascarpone soffice come una nuvola, quasi nessuno la ottiene. Per mettervi sulla buona strada, cominciate col tirare fuori dal frigo per tempo il mascarpone e a lavorarlo bene prima di aggiungerlo al composto spumoso di uova e zucchero: vedrete la differenza.
- Esagerare con le variazioni. Chi usa il pan di Spagna, chi le lingue di gatto. L’amica del cuore va di ricotta al posto del mascarpone e qualcuno ha provato con il formaggio cremoso; a una festa di compleanno hanno trovato anche dei cookies al posto dei savoiardi, mentre in qualche locale ho trovato la birra stout al posto del caffè. Facciamo pace: la ricetta originale parla di mascarpone, savoiardi e caffè, e basta. Le altre sono variazioni, non tiramisù. Se proprio ci tenete, adottatene una alla volta, non tutte insieme.
- Complicare la bagna. Usare il caffè il polvere non è una soluzione smart: è inutile. Non funzionano neppure i liquori al caffè o le bevande alsaporedi: ci vuole il caffè della moka, quello scuro e amaro che pervade la cucina di profumo, denso e dalle note scure di cacao di una buona miscela. Altrimenti con cosa lega il cacao amaro da spolverizzare in cima?
- Bagnare troppo. Il tiramisù è un'impalcatura delicata e leggera: se inzuppate fino al midollo i poveri savoiardi per poi magari strizzarli, l’effetto mappazzone è assicurato. Se avete avuto l’accorgimento di non usare caffè caldo siete già un passo avanti: tuffate veloci i savoiardi nel liquido e via di costruzione del dolce. Vedrete che con un po’ di allenamento e con il giusto rapporto di crema e biscotti troverete intatti e soffici i savoiardi al momento della cucchiaiata.
- Sbagliare il cacao. Va bene che siete golosi, ma strozzare i commensali per avere riversato mezzo pacchetto di cacao amaro sul dolce non è un passo in avanti verso la finale di Masterchef. Essere micragnosi in fatto di cacao, poi, è anche peggio. Usate un cacao scuro, amaro, e spolverizzatelo solo alla fine, coprendo tutta la superficie senza creare una coltre impenetrabile, e vedrete sguardi soddisfatti alla vostra mensa.
- Mangiarlo subito. Qui non ci sono giustificazioni: sarebbe come preparare una buona pizza in 2 ore. Il tiramisù è un dolce da attendere, da desiderare: la crema deve stabilizzarsi e consolidarsi, i savoiardi devono impregnarsi di sapore, così come voi dovete avere tempo di gustarvelo con calma, sia da soli che in dolce compagnia.