8 modi per rovinare una frittura di pesce
La frittura di pesce è un piatto a cui fare attenzione quando si prepara, perché per rovinarla ci sono ben 8 modi: eccoli elencati per farveli evitare.
La frittura di pesce è un piatto che al Sud maggiormente spopola nelle città di mare. I pesci preferiti da friggere sono calamari e gamberi, nelle friggitorie ancora oggi è possibile trovare il famoso cuoppo, ma non si frigge solo questo: in padella ci si butta il baccalà, le alici, i merluzzetti e tanto altro. Sembra un piatto semplice da preparare ma non lo è, infatti insieme allo chef di Cetara Pasquale Torrente abbiamo provato a dare 5 consigli per preparare la frittura perfetta. Bisogna fare attenzione, perché l’insidia è dietro l’angolo e in un attimo vi siete giocati il piatto. Ecco 8 modi per rovinare una frittura di pesce, da evitare assolutamente.
- Usare pesce congelato: in molti ristoranti, ahinoi, siamo abituati oramai a trovare il famoso asterisco che indica che il prodotto, in questo caso il pesce, è congelato. Per una frittura come si deve, sempre meglio utilizzare pesce fresco e di buona qualità. Il più delle volte questo non è un discorso scontato, meglio ribadirlo.
- Scegliere tipologie di pesce non adatte: per la frittura classica generalmente si utilizzano calamari e gamberi. Ma in alcuni casi, ad esempio a Natale, si aggiunge il baccalà, il merluzzo piccolo, i moscardini, le alici. Esistono dei tipi di pesce che non si prestano alla cottura in padella, ma è preferibile ad esempio cuocerli al forno o al vapore.
- Pulire il pesce in maniera errata: se non si ha dimestichezza con il pesce, se vi fa impressione pulirlo, sviscerarlo, che siano alici o calamari o altro, fatevi aiutare ma evitate di intraprendere quest’azione senza sapere come fare. Il pesce va pulito come si deve, male che vada affidatevi alle sapienti mani del vostro pescivendolo.
- Scegliere un olio sbagliato: sentiamo spesso e volentieri che è meglio friggere con l’olio extravergine d’oliva perché è più salutare. Ma per la frittura di pesce il discorso cambia, perché è preferibile utilizzare un olio di semi. Bisogna fare attenzione, anche in questo caso, a non optare per un olio scadente perché potrebbe rendere la frittura pesante, non digeribile, risulterebbe troppo unta e sgradevole.
- Utilizzare una farina non consona: tante volte, presi dalla fretta o dalla pigrizia, tendiamo a utilizzare ciò che abbiamo in casa. Ma la farina per la panatura della frittura di pesce è fondamentale: in genere è preferibile utilizzare quella di semola, in modo da rendere la frittura più croccante. Meglio evitare, quindi, altre tipologie di farina: alcune potrebbero contrastare con il sapore del pesce o addirittura peggiorarlo.
- Temperatura errata di cottura: che sia troppo alta o troppo bassa la fiamma, questo potrebbe rovinare la vostra frittura di pesce. Se è troppo bassa, difficilmente l’olio arriverà alla temperatura giusta, in questo modo il pesce si impregnerà d’olio, cuocerà molto più lentamente e non sarà di certo piacevole mangiarlo. Se invece mettete la padella su una fiamma troppo alta, la frittura si rovina inevitabilmente per tanti motivi, uno dei quali è che l’olio risulterebbe troppo caldo e, si sa, l’olio bruciato non ha un sapore proprio piacevole.
- Conservare il pesce in frigo: spesso nei ristoranti, per ottimizzare i tempi, si preferisce preparare tutto prima. Non è del tutto errato impanare prima il pesce e poi porlo in frigo: l’importante è non lasciarcelo per troppo tempo, altrimenti il freddo del prodotto e la sua umidità contrasterebbero con l’olio caldo. Questo incontro scatenerebbe un putiferio in padella e rischiereste di ustionarvi con gli inevitabili schizzi di olio bollente.
- Tempi di cottura errati: il pesce non richiede solitamente una cottura prolungata, anzi è piuttosto breve. Ma se lo lasciate cuocere poco, non riuscireste nemmeno a masticarlo. Se invece lo cuocete troppo, lo noterete dal colore della panatura, che deve risultare dorato e non marroncino.