Come fare un cocktail analcolico?
Per un cocktail analcolico buono e dissetante, adatto per aperitivi alcohol free, seguiamo alcune regole. Ma soprattutto capiamo le differenze, se abbiamo scelto di affidarci a ricette famose, tra i vari drink senza alcol che possiamo trovare in giro. Il mondo dei Virgin Cocktail e quello dei Mocktail, o finti cocktail, sono affini ma diversi e vale la pena comprenderli entrambi.
Di occasioni per offrire un buon cocktail analcolico ce ne sono in ogni periodo dell’anno e non parliamo solo di feste comandate. Se infatti ci piacciono gli aperitivi in compagnia di parenti e amici, le opzioni senza alcol non possono essere trascurate. Si sa, ogni commensale ha le sue esigenze.
Il classico spritz può essere infatti una bevanda non gradita da tutti, non solo a livello di gusto, ma anche e soprattutto per altre caratteristiche. Se anche non è tra i drink più pesanti, non può certo dirsi privo di alcol e questo lo rende inadatto per chi non può consumarlo, sia per questioni di dieta, sia per salute o stile di vita.
Di fatto, se ai nostri happy hour abbiamo donne incinte, persone che stanno seguendo un regime dietetico controllato o bambini, niente alcol. Ma occhio anche se i nostri amici passano per un saluto veloce e poi si mettono in macchina, altra situazione in cui gli analcolici fanno da salva aperitivo.
Un bicchiere di prosecco non guasta quasi mai, però sapere come fare un cocktail analcolico che non fa rimpiangere le opzioni con alcol, ci può aiutare con gli ospiti che non bevono. Di ricette sono piene le pagine della rete, ma prima vanno fatte alcune precisazioni.
Il cocktail analcolico virgin o mocktail: quali sono le differenze
La prima parentesi da aprire, in modo doveroso aggiungiamo, è sulla differenza tra virgin cocktail e mocktail puri. Ve lo anticipiamo, i due termini si adoperano spesso come sinonimi. Ma se andiamo a caccia di ricette sui siti inglesi e americani, le due parole non sempre definiscono la stessa cosa.
Un virgin cocktail è un drink classico a cui è stato eliminato l’alcol, con le differenze di sapore e aromi che ne derivano. Al contrario un mocktail è un cocktail analcolico nato come tale, o al massimo una versione rivisitata di un long drink tradizionale, con la sostituzione degli ingredienti alcolici con varianti analcoliche che non modificano i sentori aromatici.
Va ribadito, sono dettagli e spesso li si trascura, visto che di solito chi vuole sapere come si prepara un cocktail analcolico non fa caso alle precisazioni lessicali. Ma era compito di Agrodolce fare un piccolo riferimento alla terminologia. In questo modo i nostri lettori saranno preparati ad ogni evenienza.
Un paio di esempi per farvi capire la differenza? Il Virgin Mojito fa parte del primo gruppo, in quanto elimina il rum bianco e mantiene gli altri ingredienti del cocktail classico, mentre lo Shirley Temple lo citiamo senza dubbio tra i mocktail, o finti cocktail, nati senza alcol in origine.
Come fare un cocktail analcolico
Una cosa da sapere è che i cocktail analcolici, al pari di quelli alcolici, si possono creare a seconda di gusti ed esigenze. Se non dispiace l’idea di fare i piccoli chimici, acquistiamo sciroppi e succhi di frutta e non lasciamoci fermare dalla paura di sbagliare. La soda è un altro ingrediente irrinunciabile.
La Base di un Buon Cocktail Analcolico
La fondazione di un eccellente cocktail analcolico inizia con la selezione di ingredienti di qualità. La chiave sta nell’usare frutta fresca, erbe aromatiche, spezie, acque aromatizzate e succhi pressati a freddo per garantire che il drink finale sia ricco di sapore.
Ingredienti di Alta Qualità:
- Frutta fresca e succo di frutta: Scegliete frutti di stagione per massimizzare il gusto. I succi freschi fatti in casa sono preferibili a quelli confezionati, che possono contenere zuccheri aggiunti o conservanti.
- Erbe aromatiche e spezie: La menta, il basilico, il rosmarino, la salvia, e le spezie come la cannella e il cardamomo, possono aggiungere ulteriori sentori aromatici ai vostri cocktail.
- Acque aromatizzate e tè freddi: Sono una base eccellente per i cocktail analcolici. Considerate di preparare in casa acque aromatizzate aggiungendo frutta fresca e erbe aromatiche all’acqua.
Basi Analcoliche Alternative:
- Acqua tonica, ginger beer e soda: Offrono una base frizzante e possono essere combinate con una varietà di altri ingredienti.
- Latte di cocco e altre bevande vegetali: Sono ottimi per cocktail cremosi e possono darci spunti nuovi per i nostri drink analcolici.
Strumenti Essenziali del Mixologist
Anche se la preparazione di cocktail analcolici non richiede l’alambicco di un alchimista, alcuni strumenti base sono essenziali per ottenere risultati professionali a casa.
Strumenti di Base:
- Shaker: Indispensabile per miscelare ingredienti di varia densità e per raffreddare rapidamente il drink.
- Misurino (Jigger): Per misurare con precisione gli ingredienti e garantire l’equilibrio del cocktail.
- Muddler: Utile per schiacciare frutta, erbe o spezie e rilasciare i loro oli essenziali e aromi.
- Bar Spoon: Per mescolare delicatamente i drink e mantenere i livelli di carbonatazione.
- Colino: Per filtrare pezzi di frutta, erbe o ghiaccio durante il versamento nel bicchiere.
Se adoperiamo uno shaker ricordiamoci di tenerlo prima in freezer e di non versare le bevande frizzanti, che tenderebbero a sgasarsi. Un altro accorgimento è di non shakerare per minuti, ma solo per una ventina di secondi, in modo da non annacquare la bevanda col ghiaccio.
Tecniche di Preparazione
Ogni cocktail, analcolico o meno, inizia con una tecnica di preparazione. Le tecniche corrette non solo migliorano il sapore e l’aspetto del drink ma rendono anche l’esperienza di mixology più divertente ed efficace.
Tecniche Fondamentali:
- Shaking: Perfetto per ingredienti di diversa densità. Riempite lo shaker per metà con ghiaccio, aggiungete gli ingredienti, agitate vigorosamente per circa 10-15 secondi e filtrate nel bicchiere.
- Stirring: Ideale per drink composti principalmente da liquidi chiari. Usate la bar spoon per mescolare gli ingredienti in un mixing glass con ghiaccio, poi filtrate nel bicchiere servito.
- Muddling: Essenziale per rilasciare gli oli e i sapori da frutta, erbe o spezie. Posizionate l’ingrediente sul fondo del bicchiere, schiacciatelo delicatamente con il muddler, poi aggiungete gli altri ingredienti.
5 ricette di cocktail analcolici
Shirley Temple
Lo Shirley Temple, già citato, è uno dei mocktail più famosi e amati da tutti: il suo gusto rinfrescante appaga i palati più esigenti. Si fa versando in un bicchiere Collins dei cubetti di ghiaccio e aggiungendo in sequenza granatina, succo di lime, ginger ale. E ciliegie al maraschino per decoro.
Le si può sostituire, per un cocktail zero alcol a tutti gli effetti, con delle ciliegie candite o anche fresche, se lo consumiamo in estate.
Roy Rogers
Un altro cocktail analcolico famoso è il Roy Rogers, che prevede due parti di cola e una di granatina, in un bicchiere Collins pieno di ghiaccio. Ma esiste anche una versione liscia, per chi preferisce non allungare troppo il drink. La guarnizione è con amarene candite o fresche.
Virgin Mojito
Il Mojito è uno di quei cocktail che profuma di estate, grazie alla menta e al lime che lo rendono un long drink da spiaggia. La versione senza alcol elimina il rum bianco, mentre restano succo di lime, zucchero di canna, foglie di menta e acqua frizzante, che può essere sostituita da Seltz o soda.
Virgin Margarita
Si tolgono il triple sec e la tequila, ma con succo di lime e di arancia appena spremuti, soda, ghiaccio e il bordo del bicchiere decorato con sale e lime a spicchi, il cocktail analcolico è servito. Il sale richiama il Margarita tradizionale, ma si può omettere a seconda dei gusti.
Arnold Palmer
Non ci sono cocktail freschi e dissetanti come l’Arnold Palmer, che ruba il nome al celebre golfista che apprezzava la combinazione tra tè freddo e limonata. Si aggiunge solo dello sciroppo di zucchero e il nostro drink analcolico è pronto da servire. Con ghiaccio o anche liscio.