Piaceri semplici: 18 comfort food dal mondo
I comfort food sono ammantati di ricordi, spesso si tratta di piatti a cui ricorriamo per sentirci meglio: ecco quali comfort food mangiano nel mondo.
Se la vostra vita è costellata di vicini di casa invadenti, clienti noiosi, amici logorroici, turni di lavoro infiniti e un principio di rughe che vi si espande sulla fronte, sapete bene che poche consolazioni rincuorano quanto un antico piatto ben condito, ben preparato, possibilmente caldo e magari anche vagamente peccaminoso. un cibo a cui si torna volentieri, ammantato di ricordi e piaceri semplici Il comfort food è il cibo a cui si torna volentieri, ammantato di ricordi di tutti i nostri passati; se l’espressione è stata coniata in America negli anni ’70, il concetto deve esser nato infinito tempo fa, almeno da quando si fanno le lasagne. Noi italiani il conforto nel cibo lo troviamo facilmente con la pizza, con la pasta al forno, con il polpettone, con una tradizionale pasta e fagioli, per finire poi con qualsiasi cosa assomigli a un tiramisù. Ma ovunque le storie della gastronomia hanno come fulcro piatto consolatori e buoni sempre, di cui non si farebbe a meno mai. Ecco 18 comfort food dal mondo da provare.
- Chicken and dumplings soup. Piatto che consola già vedendolo fumare nelle cucine d’inverno, è una zuppa saporita preparata con molti ingredient; si irrobustisce un corposo brodo di pollo con l’aggiunta di carote e sedano, per poi insaporire ulteriormente con alloro, basilico e origano. Si mescolano poi bocconcini di pollo e gnocchi di pasta (estratti da un amalgama di farina, sale, lievito, acqua ghiacciata).
- Halushki. Ricetta diffusa in tutta l’Europa dell’est, messa a punto in Slovacchia e codificata in Polonia. Si tratta di saporiti gnocchi che si ottengono mescolando patate bollite, uovo, farina, sale e si scolano poi in una salsa a base di panna e brundza (un tipico formaggio di latte di pecora, a pasta molle). Per concludere, si guarnisce con molta erba cipollina e bacon croccante.
- Tomato soup and grilled cheese. Un piatto americano semplicissimo e di sicuro effetto: bisogna spalmare del burro su fette di pane in cassetta, per poi abbrustolire e unire al cheddar che comincerà a fondersi; per concludere con stile bisogna inzuppare nella tradizionale Campbell’s Tomato Soup.
- Cincinnati chili. Questa tradizionale preparazione dell’Ohio si può utilizzare per condire gli spaghetti o arricchire panini e hot dog, ma si può anche gustare da sola. Per prepararla bisogna mescolare in una casseruola brodo di manzo, carne macinata, peperoncino, aglio, cipolla, passata di pomodoro, cumino, coriandolo, chiodi di garofano, noce moscata. A conferire un guizzo davvero unico, il cioccolato fondente non zuccherato.
- Poutine. Direttamente dal Canada, un vero eccesso per condire le patatine fritte senza la più vaga inibizione. Si usano infatti brodo di pollo (addensato con burro e farina), un formaggio tipico canadese (cheese curds) che deve diventare ben filante e, volendo, anche i più tradizionali ketchup e maionese.
- Mac & cheese. I Maccheroni Cheese sono una vera istituzione statunitense, da variare secondo i gusti. Una ricetta base potrebbe esser costituita da pasta secca (possibilmente i maccheroni del nome) con una cremosa salsa di formaggi: burro, latte, cheddar, emmental, parmigiano, con noce moscata, sale e pepe.
- Cassoulet. Per gustare l’anatra come nei giorni di festa in Francia, bisogna cucinarla con fagioli bianchi, pancetta di maiale, cotenna, salsicce, cipolle e arricchire con grasso d’anatra e molte spezie (tra cui pepe, timo, rosmarino, aglio).
- Okayu. Il vero comfort food giapponese non poteva non essere a base di riso, che in questo caso è stracotto e poi condito secondo i gusti. Le guarnizioni preferite sono a base di tuorlo d’uovo crudo, alga nori, porro, umeboshi.
- Kottu roti. Sintesi dei sapori tradizionale dello Sri Lanka, per questo piatto bisogna mescolare sulla piastra un pane a base di farina integrale e farina bianca con uova, cipolla, carota, porro; il tutto si insaporisce con olio vegetale, olio piccante, peperoncino, sale e burro.
- Moussaka. In Grecia sanno da sempre che per un piatto davvero consolatorio bisogna procedure a strati, alternando bontà a bontà. Per il piatto più tipico si stratificano patate, ragù di carne d’agnello, melanzane fritte, besciamella.
- Kimchi fried rice. In ogni ristorante coreano il cameriere contrito vi avverte: “È molto piccante”, ma soltanto all’assaggio capirete fino a che punto. Il piatto simbolo della Corea è a base di riso cotto al vapore da insaporire, prima di ogni altra discettazione, con moltissimo kimchi sminuzzato (una salsa a base di cavolo fermentato e peperoncini); poi si arricchisce con cipolle, semi di sesamo tostati, olio di sesamo, Gochujang paste (un densissimo condimento a base di riso glutinoso in polvere, peperoncino, soia fermentata). Le versione più fastose possono contemplare anche una ghiotta aggiunta di carne arrostita o uova.
- Colcannon. Istituzione irlandese, si tratta di un denso purè di patate a cui il cavolo riccio (assieme a molto burro, latte, cipollotti, sale, pepe) dà un guizzo di sapore. Per guarnire, si possono usare timo o prezzemolo, o un ulteriore misto di pepe e formaggio.
- Picadillo. Esplosione di sapori perfettamente rappresentativa della cucina caraibica, in questo piatto troverete carne macinata di manzo, moltissimo peperoncino fresco, cipolle, olive, capperi, uvetta accompagnati da aglio, vino bianco, cumino, origano e pepe.
- Chilaquiles. Per conoscere una versione assai esotica delle nostre bruschette, possiamo rubare al Messico questa sfiziosa ricetta per cui le tortillas di mais sono fritte e ricoperte di panna acida arricchita con salsa di pomodoro, cipolla rossa tritata, aglio, coriandolo fresco.
- Mee goreng. Per i migliori vermicelli all’uovo dell’Indonesia, provate a condirli con gamberetti, zenzero, cipolla, aglio, salsa di pesce, peperoni, olio di sesamo, salsa di soia. Si possono facilmente arricchire con altre verdure (ad esempio carote, porri) e abbinando ai gamberetti dei bocconcini di pollo saltati al wok. Per guarnire, arachidi tostate.
- Congee. In Asia si trovano infinite interpretazioni di questa zuppa di riso, in cui non devono mancare almeno il brodo di pollo (in cui il riso è cotto), olio di sesamo, zenzero, erba cipollina, salsa di soia (con cui è insaporito). Le aggiunte possono essere più o meno importanti: si va dalla trippa di manzo delle Filippine al tonno della Corea.
- Khichdi. Il khichdi è un piatto tradizionale indiano molto amato anche in Pakistan, Bangladesh e Nepal, a base di lenticchie gialle, riso bollito e burro chiarificato; immancabili le spezie: devono esserci almeno curcuma, coriandolo, peperoncino, aglio.
- Kasespatzle. In Austria mescolando farina, uova, acqua e sale si ottiene un amalgama piuttosto liquido da far colare nell’acqua bollente con un apposito strumento; questa sorta di gnocchetti sono poi conditi con molto formaggio, burro fuso e cipolle rosolate.
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