Home Cibo Condimenti, quali tenere in frigorifero (e quali no)

Condimenti, quali tenere in frigorifero (e quali no)

di Alessia Dalla Massara • Pubblicato 30 Settembre 2020 Aggiornato 19 Ottobre 2021 16:08

I condimenti e le salse sono il tocco in più nelle nostre ricette, ma vanno conservati nel modo migliore per non rovinarli: ecco come.

Rappresentano la base di ogni piatto, quel quid imprescindibile di sapore, consistenza e, in alcuni casi, di legante tra alimenti anche molto diversi tra loro. Scegliere il condimento adatto è un po’ come abbinare le scarpe a un abito: la perfezione del risultato dipende dal giusto accompagnamento. non tutti i condimenti hanno bisogno di essere riposti in frigorifero Tuttavia, non è insolito trovarsi ad aprire contemporaneamente diversi condimenti – ora per aggiungere un tocco di sapidità a un secondo piatto, ora per mantecare una pasta – e a non sapere come gestire la conservazione di ciascun barattolino senza che vada sprecato. In questo senso, è utile sapere che non tutti i condimenti vanno conservati in frigorifero, alcuni possono essere tenuti in dispensa, altri differenziano la durata a seconda del metodo di conservazione scelto: insomma, a ogni condimento corrispondono precise regole da osservare. Ecco una piccola guida per orientarsi al meglio.

  1. Ketchup e senape. Questo genere di condimenti, dall’alto contenuto di conservanti, può essere tenuto per lungo tempo dopo averlo aperto per la prima volta. Tuttavia, è preferibile conservarli in frigorifero per evitare che eventuali sbalzi termici possano comprometterne la qualità. Il Ketchup può durare fino a 6 mesi – se tenuto in frigo – e circa 1 mese se conservato a temperatura ambiente. La senape invece può essere riutilizzata fino ad un anno se mantenuta in frigorifero.
  2. Maionese. Che sia in barattolo o in tubetto la maionese è uno dei condimenti più delicati e deteriorabili a causa della presenza delle uova. Conservatela rigorosamente in frigorifero e cercate di non superare i 3 mesi dal momento dell’apertura iniziale. In ogni caso, prima di utilizzarla fate sempre la prova dell’assaggio.
  3. Salsa piccante. Se avete acquistato un condimento a base di peperoncino – o semplicemente lo avete preparato in casa – potete scegliere tra due differenti alternative di conservazione. Nel caso in cui avrete utilizzato la tecnica del sottovuoto potrete conservare i vostri barattoli tranquillamente in un luogo fresco e asciutto per circa 30 giorni. Diversamente, il vostro condimento dovrà essere tenuto in frigorifero e consumato al massimo entro 3 giorni dal momento dell’apertura.
  4. Salsa barbecue. Scegliere se conservarla in frigorifero o a temperatura ambiente è una questione puramente soggettiva. La salsa barbecue, infatti, può essere mantenuta in entrambi i modi: con una durata maggiore – dai 6 ai nove mesi – nel caso in cui si utilizzi il frigorifero, e di circa 3 settimane qualora si tenga in dispensa. Tuttavia, conservarla in frigorifero la renderà ancora più saporita e profumata quando si deciderà di consumarla.
  5. Salsa di soia. Condimento fermentato tra i più famosi della cucina orientale, la salsa di soia – per le sue particolari caratteristiche di lavorazione – non ha bisogno di essere conservata in frigorifero. Una volta aperta, potete tenerla in un luogo fresco e riparato dalla luce del sole per un massimo di circa 3 mesi. Unica accortezza è accertarsi che la confezione sia chiusa alla perfezione dopo ogni utilizzo così da non disperderne la componente alcolica.
  6. Salsa tartara. Come descrivere la salsa tartara se non come una sorta di maionese arricchita con cetrioli, capperi e cipolla? Vien da sé che le regole di conservazione devono attenersi a quelle previste per la classica maionese richiedendo le basse temperature del frigorifero. Se tenuta correttamente, la salsa tartara può durare fino a sei mesi dal momento dell’apertura. In ogni caso, prestate attenzione ad eventuali cambi di colore e consistenza.
  7. Pesto. Quale sia il pesto che utilizzate di solito – già pronto, preparato in casa, con o senza aglio – è fondamentale conservarlo in frigorifero e tenerlo perfettamente chiuso non andando oltre 4 giorni dalla sua apertura. Altra accortezza, è quella di pulire con cura il bordo del barattolo dopo ogni utilizzo così da evitare eventuali incrostazioni e produzioni di batteri.
  8. Aceto. Come per la salsa di soia, anche l’aceto si ottiene da un processo di fermentazione di liquidi alcolici aromatizzati e lasciati invecchiare nel tempo. Ne deriva che tutti i tipi di aceto – di riso, balsamico, di vino e di mele – vanno conservati fuori dal frigorifero in un luogo asciutto e fresco anche per la durata di un anno dal suo primo utilizzo.
  9. Colatura di alici. A differenza della più comune pasta di alici – da conservare rigorosamente in frigorifero – la colatura deriva dall’estrazione delle alici mature immerse in una soluzione salata e tenuta in bottiglie – meglio se di vetro – ermeticamente chiuse. Di base si conservano a temperatura ambiente, anche se una volta aperte devono essere spostate in frigorifero o in un luogo fresco e totalmente al buio.
  10. ragù bologneseSugo di pomodoro. Che il sugo vada conservato in frigorifero è regola ben nota, tuttavia ciò che fa davvero la differenza per una perfetta conservazione è non attendere troppo a lungo dopo il suo primo utilizzo. Il segreto, quindi, è quello di acquistare – o preparare – barattoli di piccole dimensioni in modo da riuscire a consumarli completamente al massimo entro 3 giorni dal momento dell’apertura.