Conosci l’albero della mela cotogna?
Da dove vengono le mele cotogne? Ecco tutti i segreti del cotogno, albero da frutto antichissimo e molto particolare.
Per un lungo periodo il cotogno è stato quasi dimenticato nei frutteti e nei giardini, e ora è pronto a tornare di nuovo sotto le luci della ribalta. Bisogna pensare che il Cydonia oblonga è stato uno dei primi alberi da frutto a essere stato coltivato, e che le sue origini sono molto antiche. Nativo del Medioriente, è un frutto rustico che preferisce terreni soleggiati, ben drenati e riparati dal vento. In giardino fa sempre bella figura, perché durante il suo periodo vegetativo offre tante meraviglie: dai bellissimi fiori bianco-rosati che sbocciano alla fine di aprile, alle foglie ovali di un verde brillante, fino alla maturazione dei frutti, che passano dal verde ricoperto di una leggera peluria al giallo intenso quando arrivano a maturazione. I suoi frutti profumatissimi e ricchi di vitamina C comunemente sono chiamati pere cotogne o mele cotogne in base alla loro forma e non hanno nulla a che fare con il melo e il pero comune.
Varietà di cotogno
Se ne avete lo spazio, è bene piantare almeno due varietà diverse di questo Cidone di Creta per avere una migliore impollinazione. Le cultivar più comuni di questo albero sono il Cotogno Gigante di Vranja, pianta dai frutti grossissimi e oblunghi, il Cotogno del Portogallo, con frutti tondeggianti, costoluti e grossi, il Cotogno di Bereczki, con frutti piriformi gustosi e profumati, e il Cotogno Tencara, con frutti maliformi, vigoroso e molto produttivo.
Cotogno: gli usi in cucina
Le mele o le pere cotogne non possono essere consumate crude a causa della loro polpa che è dura, astringente e acidula, ma cotte possono essere utilizzate in tantissime preparazioni tradizionali. Questi frutti, ad esempio, sono ottimi per preparare la confettura, oppure possono essere sostituiti alle classiche mele per preparare una torta o come ripieno dello Strudel. Sono anche l’ingrediente principale della cotognata, una pasta dolce tipica del Sud Italia utilizzata per farcire i dolci ma anche per accompagnare piatti di carne. In Bosnia e in Croazia, invece, usano questi frutti per preparare uno sciroppo da versare sul gelato alla vaniglia e sui pancake, ma anche da bere diluito con l’acqua.