Conservare il cibo più a lungo? Prova il sottovuoto
Conservare i cibi al meglio è fondamentale sia per l’economia della casa che per la salute: oggi vi spieghiamo come farlo con il sottovuoto.
Una delle tecniche più funzionali per conservare gli alimenti più a lungo è metterli sottovuoto. Eliminando l’aria, infatti, si elimina l’ossigeno, e i cibi si ossidano meno. Anche i batteri proliferano meno e i prodotti deperiscono più lentamente. Ciò significa, rispetto a un naturale tempo di conservazione, di allungare la loro vita fino a quasi cinque volte. Per mesi, addirittura. Scegliere questo sistema di conservazione, che sia per gli alimenti freschi o per quelli già cucinati, consente, dunque, un bel risparmio, non soltanto in termini economici, ma anche di spreco di risorse. Senza contare una maggiore igiene, perché è più difficile incorrere nel rischio di contaminazione con altri prodotti che abbiamo messo in frigorifero oppure in freezer. Come tutte le cose, però, anche il sottovuoto va fatto con criterio. Utilizzando i giusti strumenti e seguendo alcuni accorgimenti.
Cosa serve per fare il sottovuoto
Per conservare i cibi sottovuoto servono intanto una macchina per il sottovuoto e i sacchetti appositi. Non ci si può inventare niente, sono pensati per questo tipo di attività e non si possono sostituire con altri, per esempio, sacchetti gelo o sacchetti per la normale conservazione di cibi. Solitamente, i sacchetti per il sottovuoto si riconoscono facilmente, grazie alla texture zigrinata e spessa, e sono in polietilene o in alluminio, più o meno adatti alla cottura diretta. La macchina, invece, è molto semplice: non fa altro che aspirare l’ossigeno dal sacchetto in cui abbiamo riposto gli alimenti. Per sigillarlo, poi, con una termosaldatura.
I contenitori con valvola
Menzione speciale trovano i contenitori con la valvola per il sottovuoto integrata, noti anche come vacuum saver. Pratici, lavabili, hanno una piccola pompetta in dotazione con cui, una volta conservati i cibi, si può togliere l’aria all’interno, garantendo così più tempo agli alimenti, crudi o cotti, e meno contaminazione. Ed esistono anche in versione barattolo. Una soluzione, però, più a breve termine in fatto di durata, perché si parla soltanto di alcuni giorni.
Ma il sottovuoto è sostenibile?
Porsi questa domanda è sempre più che legittimo. E, purtroppo, la risposta è normalmente no. A meno di non acquistare – e in commercio si trovano, anche se ancora troppo raramente – sacchetti per il sottovuoto biodegradabili e compostabili. Non certamente economici, ma di minor impatto sull’ambiente. Ma, insomma, quali alimenti si possono conservare realmente con il sottovuoto?