Consumare il latte crudo: quali sono i rischi?
Quali sono i rischi si corrono bevendo latte crudo non pastorizzato? Bere latte crudo fa davvero bene come si crede? Beh, ci sono diverse malattie e infezioni che possiamo contrarre bevendo il latte crudo non pastorizzato, patologie per cui sono maggiormente a rischio diverse categorie di persone
Chi l’ha detto che il latte crudo, non pastorizzato, faccia bene? I benefici che si trarrebbero dal bere del latte appena munto sono tutti da dimostrare. Al contrario, invece, uno studio commissionato dalle autorità dello Stato del Maryland in USA, ha sollevato il problema dei rischi per la salute che talvolta potrebbero risultare anche mortali.
Il problema è che la visione di Heidi ci ha traviato tutti: vedevamo la piccola Heidi bere il latte crudo munto direttamente dalle capre e fin da piccolini ci siamo convinti che fosse una cosa salutare. Quello che però il nonno di Heidi non ci diceva era a quali patologie andavamo incontro con tale pratica.
Lo studio delle autorità dello Stato del Maryland
I ricercatori del Center for a Livable Future della John Hopkins University di Baltimora hanno incentrato il loro studio su ciò che è emerso fino a oggi a livello scientifico. Hanno analizzato più di mille articoli, 80 dei quali riguardavano i rischi del consumo di latte non pastorizzato, constatando che chi consuma latte crudo ha un maggiore rischio di contrarre infezioni alimentari fino a 100 volte superiore di chi, invece, beve latte pastorizzato.
Le infezioni che si rischia di contrarre sono da Listeria, Campylobacter, Salmonella ed Escheria Coli O157:H7, gli effetti vanno da semplici sintomi addominali fino allo scompenso renale e, addirittura, la morte.
In Italia, per legge, il latte crudo può essere venduto solo se l’allevamento è indenne da brucellosi, leucosi e tubercolosi. Controlli sono fatti periodicamente a campioni, per accertare che non ci sia il rischio di contrarre le infezioni di cui sopra. Il consiglio è comunque quello di berlo dopo la bollitura ma a questo punto, tanto vale comprare il latte pastorizzato.
I benefici del latte crudo?
Il latte è un alimento completo. Parlando di latte vaccino, quindi quello prodotto dalle mucche, ecco che si tratta di un alimento ricco di proteine di alto valore biologico (dunque con un’ottimale composizione di aminoacidi), acidi grassi, lattosio, calcio e zinco. Inoltre è ricco di vitamine e minerali, fra cui vitamina A, vitamina C, vitamina E e selenio.
In rapporto all’alta percentuale di acqua, ha poche calorie, ma è anche ricco di grassi saturi. Povero di colesterolo, ecco che il latte è un elemento importante nella nostra dieta perché apporta numerosi nutrienti.
Qui nessuno nega i benefici del latte. Il problema, infatti, è collegato al consumo di latte crudo.
Caratteristiche del latte non pastorizzato
Parlando di latte, in commercio ne troviamo di diversi tipi differenziati in base alla tipologia di animale da cui deriva (accanto al più diffuso e utilizzato latte vaccino, infatti, troviamo anche il latte di capra, per esempio, seguito da quello di pecora, di asina, di bufala…).
Il latte può essere poi differenziato anche in base alla sua conservabilità:
- fresco
- sterilizzato
- pastorizzato
- UHT (quello a lunga conservazione)
- microfiltrato
Lo possiamo classificare anche in base a quanto grasso contiene:
- intero
- scremato
- parzialmente scremato
e anche al contenuto in lattosio, con il latte delattosato per chi è intollerante al lattosio.
Ma è del latte crudo che vogliamo parlare, quindi di quello che si conserva di meno e che è meno digeribile. Ma non solo: ci mette maggiormente a rischio di essere colpiti da diverse patologie e infezioni.
Esiste in realtà una filiera corta che si occupa di distribuire velocemente e in zona, dal produttore al consumatore, il latte crudo. Va da sé che, per sue stesse caratteristiche, tale filiera deve essere molto, molto corta.
Il latte crudo, per poter essere distribuito, deve essere fornito giornalmente e conservato fra o e 4°C, rispettando alla lettera la catena del freddo. Già questo lo rende difficile da usare. Ma il latte crudo, in teoria, non dovrebbe mai essere bevuto crudo, ma sempre previa bollitura. Questo serve per inattivare i patogeni che potrebbe contenere.
Purtroppo in molti tralasciano questa precauzione di sicurezza e, concentrandosi solamente sul soddisfacimento della questione gusto, bevono il latte crudo, mettendo a rischio la propria salute e quella della propria famiglia.
Quali sono le malattie connesse al consumo di latte crudo?
II latte crudo è un alimento a rischio. Questo perché anche se proviene da vacche sane e senza problemi di mastite, non è mai sterile. Il latte, infatti, può venire a contatto con germi e batteri presenti lungo i dotti galattofori o sulla cute dell’animale. Inoltre sono sempre possibili contaminazioni fecali o ambientali. Il che vuol dire che il latte ha già di base un certo contenuto di batteri.
Ma la situazione si aggrava quando questo latte è vittima di contaminazioni batteriche che causano intossicazioni alimentari e patologie gravi. Il latte crudo, infatti, è veicolo di:
- Antrace
- Brucellosi
- Campilobatteriosi
- Coliti enteroemorragiche da E. coli (consindrome emolitica-uremica)
- Febbre Q
- Infezioni da Stafilococchi e Streptococchi
- Listeriosi
- Salmonellosi
- Tubercolosi
Quindi non parliamo di malattie dai sintomi lievi, ma da malattie potenzialmente mortali. Particolarmente a rischio alcune categorie di persone:
- soggetti immunodepressi
- neonati
- bambini
- donne in gravidanza
- anziani
- persone con altre patologie
In particolare ricordiamo che i bambini sono particolarmente a rischio di listeriosi, per cui non dovrebbero mai bere latte crudo o mangiare formaggi non pastorizzati. Idem dicasi per le infezioni da E. coli.
Ma in linea generale, siamo tutti a rischio se consumiamo del latte crudo.
Quindi si può bere il latte crudo?
No, il latte crudo non si può bere. Anche se il gusto piace di più, soddisfare il palato non è un buon motivo per mettere a rischio la propria vita o quella della famiglia.
Se proprio vogliamo bere il latte crudo, dobbiamo prima bollirlo e quindi sottoporlo almeno a pastorizzazione. Il che vuol dire bollirlo a 60-65°C per 30 minuti o a 75-85° per 10-15 secondi. Ma anche così considerate che non è garantito il riuscire a ottenere una totale sterilità o assenza di spore.
A proposito di alimenti crudi: qui trovate alcuni cibi che devono essere consumati rigorosamente cotti.
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