L’altra patata: cos’è la yucca?
La yucca, chiamata anche manioca o cassava, è un tubero simile alla patata e diffuso nei Caraibi e in Africa: ecco come si può cucinare.
Conosciuta sotto diversi nomi, a partire da manioca, cassava, casava, yuca o, appunto, yucca, altro non è che la medesima pianta, parte della famiglia delle Euphorbiaceae, coltivata in molte regioni tropicali e subtropicali del globo. all'apparenza legnosa e irregolare, va sbucciata per scoprirne la polpa chiara, soda e croccante Oltre a costituire una graziosa pianta ornamentale, facilmente adattabile agli appartamenti urbani, è particolarmente interessante per la sua radice commestibile, identificata di seguito come yucca. All’apparenza legnosa e irregolare, va sbucciata per scoprirne al suo interno una polpa chiara, soda e croccante, una via di mezzo tra la consistenza del cocco e della patata, che diventa quasi subito rossiccia al contatto con l’aria. L’aspetto, quindi, potrebbe non invitare gli occhi degli occidentali, spesso sospettosi di fronte a materie prime poco conosciute. In realtà merita un approfondimento, proprio per i molteplici usi che se ne possono fare e per le qualità nutrizionali che la rendono una delle più importanti risorse mondiali, se non altro per la naturale capacità di mantenersi sotto terra per lunghi periodi senza indurirsi o essiccare e per il suo essere praticamente selvatica, quindi molto facile da far crescere.
La forma è riconducibile a quella di una carota, dove la circonferenza tende ad assottigliarsi man mano che si raggiunge la punta, quasi fosse una clava, e può raggiungere fino agli 80 cm di lunghezza, munita di un lungo cordone fibroso da scartare al momento della cottura. Ne esistono, infine, di due tipologie: la dolce, riconoscibile perché la pelle appare più rugosa rispetto a quella amara, e può, in limitatissime quantità, essere consumata anche cruda, al contrario dell’altra, più adatta a trasformarsi in farina.
Che sapore ha?
Il non-sapore della yucca la rende estremamente poliedrica, in grado di fornire un’ottima base per piatti elaborati, un eccellente addensante grazie all’apporto di amido e un’alleata vincente per chi ama retrogusti delicati. Il sapore, quindi, è neutro, dal sentore vagamente legnoso e mandorlato, con un finale di leggera piccantezza.
Come si mangia?
Ingrediente molto diffuso nei Caraibi, nell’America centromeridionale e in Africa, può assumere diverse sembianze a seconda della cottura. A livello di consistenza, ricorda una patata ma più densa e come la patata rappresenta un jolly in tanti tipi di preparazioni. come la patata, è molto versatile e costituisce un'ottima base per zuppe e stufati di verdure Può essere utilizzata come valida base per zuppe e stufati di verdure, come contorno simile a un nostrano purè oppure bollita, fritta o essiccata a dadini. In alcuni paesi ne viene addirittura adoperato il succo, estratto e fatto bollire fino a creare uno sciroppo che, insaporito con delle spezie, crea un’ottima base per salse. L’utilizzo più consistente, i cui prodotti finali sono molto diffusi anche tra i mercati occidentali, è quello delle farine o fecole, principalmente la tapioca; simile alla fecola di patate ma estremamente digeribile e priva di glutine, con un elevato contenuto di vitamine, sali minerali, fibre, potassio e carboidrati, è per questo parte integrante della dieta celiaca e dei neonati in fase di svezzamento.