Cos’è lo svezzamento?
I bambini iniziano a tendere le mani verso i nostri piatti per afferrare il cibo? Questo è il primo segnale da accogliere per iniziare a preparare la strada dello svezzamento. Anticamente considerato l’inizio di una pratica volta a “togliere un vizio”, oggi viene chiama Alimentazione Complementare perché non va a sostituirsi al latte materno, bensì ne completa l’azione nutrizionale. Ecco come iniziare e gli errori da non fare.
Lo svezzamento, come le stagioni, non è più quello di una volta. Infatti, sono passati decenni e numerosi di studi di pediatria da quando i medici elargivano rigidi schemi nutrizionali a cui attenersi per avviare i bambini all’alimentazione degli adulti. L’Oms raccomanda, infatti, di fornire latte materno ai bambini fino ai 2 anni, associando quella che viene chiamata Alimentazione Complementare. C’è anche chi consiglia di iniziare con l’autosvezzamento. Cos’è dunque lo svezzamento e come iniziare? Ecco alcuni consigli.
- Cosa significa svezzamento
- A che età iniziare lo svezzamento
- I segnali per iniziare lo svezzamento
- Come svezzare un bambino di 4 mesi
- Come preparare la prima pappa
- Come preparare il brodo vegetale per lo svezzamento
- Quali cibi evitare in svezzamento
- Quanto zucchero può mangiare un bambino in svezzamento
- Quanto sale può assumere un bambino in svezzamento
- Svezzamento: gli errori da non fare
Cosa significa svezzamento
Il significato del termine svezzamento è cambiato radicalmente rispetto al passato. In principio, era inteso come perdita del vizio di succhiare al seno. Infatti, il dizionario recita: «Far perdere un vezzo, un difetto o una cattiva abitudine». Invece, oggi indica quella fase in cui il bambino, pur continuando l’allattamento, si avvicina spontaneamente ai cibi solidi. Si arriva così a un’alimentazione mista, con apporto di cibi solidi e semisolidi. Per questo i pediatri preferiscono oggi parlare di Alimentazione Complementare (Ac).
A che età iniziare lo svezzamento
L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la prosecuzione dell’allattamento esclusivo al seno fino ai 6 mesi circa. Tuttavia, non c’è una precisa ora x per iniziare lo svezzamento, quindi questa indicazione è orientativa. Come sempre, sarà il bambino a dimostrare la voglia di assaggiare ciò che c’è in tavola e i genitori dovranno limitarsi ad osservarlo per capire quando arriva il momento giusto per la prima pappa. Anche offrire pezzi di cibo solido adeguatamente sminuzzati per evitare il rischio di soffocamento, può essere un primo passo.
I segnali per iniziare lo svezzamento
Il bambino pronto per lo svezzamento lancia alcuni segnali molto chiari. Infatti, tra i 4 e i 5 mesi ha raggiunto la maturità digestiva e dovrebbe riuscire a controllare il tronco per avere un minimo di appoggio. Scompaiono i riflessi legati alla suzione e iniziano quelli della masticazione. Inoltre, segnale più importante, il bambino mostra interesse verso i cibi che vede a tavola. In sintesi, pur sapendo che, grosso modo, il lattante è potenzialmente pronto per lo svezzamento intorno ai 6-8 mesi, dobbiamo sempre aspettare le sue manifestazioni di interesse verso il cibo solido.
Come svezzare un bambino di 4 mesi
Se dovete tornare al lavoro e il vostro bambino non ha raggiunto i fatidici 6 mesi di vita, non temete: lo svezzamento può essere avviato prima di questa soglia temporale. Anche perché molto spesso sono i bambini stessi che hanno voglia di assaggiare ciò che c’è nel piatto dei genitori. Per svezzare un bambino di 4 mesi meglio iniziare con una frutta, meglio se biologica, da offrirgli fuori pasto. Vanno benissimo mela, pera o banana. Tuttavia, ricordate che questa merenda non sostituisce la poppata, sia essa a base di latte materno o in formula.
Come preparare la prima pappa
Per sostituire una poppata, si inizierà con una pappina da preparare a pranzo. Il primo pasto sostituivo sarà a base di due cucchiai di farina di riso o farina di risomaistapioca, 100 ml di acqua tiepida e mezza porzione di liofilizzato. A condire, un filo d’olio crudo. Questa sarà la base necessaria anche per le pappe successive. Si potranno aumentare le quantità di acqua, che si trasformerà poi in brodo vegetale.
Come preparare il brodo vegetale per lo svezzamento
Al fine di sorvegliare l’insorgenza di eventuali allergie, il brodo vegetale dovrà essere preparato aggiungendo un vegetale alla volta. Si inizia con gli ortaggi più dolci: patate, carote e zucchine. Contengono poche fibre e sono facilmente digeribili.
Quali cibi evitare in svezzamento
Gli alimenti da evitare totalmente nella dieta dei bambini sono il miele (fino al primo anno di età). Infatti, questo alimento che tanto ci consola quando abbiamo mal di gola, è alla base dell’insorgenza del botulismo, una malattia neuro-paralitica provocata da tossine. Inoltre, da evitare anche i funghi (almeno fino ai 12 anni), per evitare il rischio di intossicazione alimentare.
Quanto zucchero può mangiare un bambino in svezzamento
Ci sono una serie di alimenti da limitare durante lo svezzamento. Uno di questi è lo zucchero. Tutte le linee guida consigliano di evitare le aggiunte sistematiche di zucchero alle pietanze, ma anche nella sua forma semplice questo elemento è presente nella pasta e nella verdura, nei succhi di frutta industriali. Sotto i 2 anni si raccomanda di usare meno di 13 grammi al giorno non aggiunti, ma da assumere attraverso gli alimenti.
Quanto sale può assumere un bambino in svezzamento
La gran parte delle linee guida dedicate all’alimentazione infantile raccomanda di non aggiungere sale negli alimenti per bambini nel corso del primo anno di vita. Dai 6 ai 12 mesi si raccomanda l’uso di un grammo al giorno, che da 1 a 3 anni passerà a 2 grammi. Un grammo di sale corrisponde a due prese tra pollice e indice di un adulto. Inoltre, molti alimenti contengono già del sale. Un esempio? Gli omogeneizzati.
Svezzamento: gli errori da non fare
Si crede che il latte vaccino sia un valido e immediato sostituto del latte materno. Non è così. Nonostante sia una buona fonte di calcio facilmente assorbibile, proteine di alta qualità e vitamine (B2, B12, A), latte e derivati possono essere assunti dai bambini a partire dai 3 anni. Il motivo sta sia nella carenza di ferro che nell’eccessiva quantità di proteine.
I bimbi in svezzamento non possono mangiare i cosiddetti grandi predatori, come il tonno e il pesce spada. Infatti, in queste carni ci sono anche importanti quantità di mercurio, sostanza nociva per la salute. Meglio preferire pesce azzurro di piccola taglia.
Al bando anche tè e tisane. Infatti, il tè contiene alcune sostanze, come il tannino, che legano il ferro e altri minerali, riducendone l’assorbimento. Anche la camomilla e altre tisane interferiscono con l’assorbimento di questi nutrienti, oltre ad apportare zuccheri aggiunti.