Donare gli AVANZI di Natale: dove, cosa, e come
Gli avanzi alimentari delle nostre tavole natalizie non dovrebbero mai essere buttati. Molto meglio è donarli: ecco tutto quello che c’è da sapere su cosa, come e dove donare il cibo delle feste.
Durante le festività natalizie si cucina e si mangia tanto, soprattutto in Italia – dove siamo inguaribili buongustai – e soprattutto in occasione della Vigilia e del pranzo di Natale. Secondo diverse indagini, nel mese di dicembre finiscono però nella spazzatura oltre 500mila tonnellate di cibo: spesso infatti le eccedenze sono tante e non è possibile conservare tutto nel frigo e/o nel freezer.
Ma, spesso, capita anche di buttarle perché non si ha più voglia di consumarle. Qualunque sia il motivo, c’è una soluzione di gran lunga migliore, quella di donare gli avanzi accumulati durante i giorni di Natale. Vediamo insieme come e dove.
Cosa donare
Stiamo parlando degli avanzi di Natale, quindi principalmente di piatti già pronti. La scelta di cosa donare è ampia e può coincidere con le pietanze più diverse: primi, secondi, contorni. Anzi, il fatto che siano cotti rappresenta un valore aggiunto, dal momento che in molti casi proprio il processo di cottura prolunga la durata degli alimenti (pensiamo alla carne e soprattutto al pesce). Via libera però anche agli eventuali antipasti e stuzzichini freddi o da riscaldare e ai dessert fatti in casa.
In pole position, i piatti che si conservano bene a temperatura ambiente. Panettoni e pandori? Sì, ma soltanto se integri. Regalarne uno già iniziato non è affatto una buona idea. E poi torroni, cioccolatini, frutta secca, torte salate, formaggi e insaccati, frutta e verdura.
Cosa non donare
Quali avanzi, invece, non sono adatti alla donazione? Panettoni e pandori non più interi – vogliamo ribadirlo – e, più in generale, i lievitati che tendono ad asciugarsi una volta cominciati. No anche ai cibi facilmente deperibili come la frutta molto matura, la carne e il pesce crudi, i latticini freschi, i piatti delicati come il cocktail di scampi o i dessert farciti con creme. Anche il pane, la focaccia e altri prodotti simili sarebbero da evitare, a meno che non si abbia la certezza che arriveranno sulla tavola di chi ne ha bisogno entro poco ore. Se di qualche pietanza è avanzata una quantità piuttosto ridotta, meglio lasciar perdere: sarebbe saggio considerarne, come minimo, una porzione da due o tre persone.
Questione pasta: per tutte le ricette cotte nel forno (lasagne, cannelloni & Co.) non ci sono ostacoli. La pasta cotta in pentola, invece, sappiamo tutti che andrebbe consumata sul momento. Nulla vieta di riscaldarla, certo, ma il risultato lascia parecchio a desiderare. Figuratevi se passa più di un giorno.
Come e dove donare
Ci sono diverse possibilità su come e dove donare. Innanzitutto, gli avanzi di Natale possono essere donati a realtà che operano in ambito nazionale come il Banco alimentare, la Caritas e la Comunità di Sant’Egidio. Ma si possono anche scegliere interlocutori attivi a livello locale, a cominciare dalle parrocchie, dalle mense sociali e dalle associazioni di volontariato.
C’è poi chi porta avanti progetti ad hoc e ridistribuisce sul territorio le eccedenze alimentari: per esempio la onlus Equoevento a Roma e Avanzi Popolo a Bari. Segnaliamo anche Diamoci una Mano, che ogni anno organizza la Cena degli avanzi a Busto Arsizio.