Cosa è la Stagionalità? Alla scoperta delle basi della Dieta Mediterranea!
Nell’agricoltura e nell’industria alimentare, la stagionalità si riferisce al momento in cui determinati prodotti agricoli e non solo sono pronti per la raccolta e il consumo. Questi prodotti sono noti come prodotti di stagione. Scopriamo insieme alla nostra Nutrizionista perché è preferibile consumare prodotti di stagione.
Abbiamo visto come la Dieta Mediterranea non sia un semplice calcolo calorico o una ripartizione di macronutienti. Tra gli elementi che caratterizzano la Dieta Mediterranea e che sono alla sua base troviamo la stagionalità degli alimenti. E con questa iniziamo una carrellata su tutte le caratteristiche veramente importanti di questo stile di vita.
Cos’è la stagionalità
La stagionalità è una caratteristica dei cibi tipici del bacino del Mediterraneo. Questo perché, come area geografica, i paesi del Mediterraneo hanno un clima mite – sempre meno mite oramai, a causa della crisi climatica, ma parliamo di un concetto codificato decenni fa. La stagionalità è, quindi, un’alternanza di condizioni climatiche che si ripetono in un andamento ciclico nel tempo e che ha ripercussioni sulla disponibilità del cibo.
Perché la stagionalità è importante nella Dieta Mediterranea
L’alternanza di stagioni caldo-tiepide e di stagioni freddo-fresche ha consentito e consente di avere un’alternanza nei prodotti della terra. Legumi, verdure, frutta, gli ortaggi in generale, sono piante con cicli di vita in genere stagionali. C’è un momento per la produzione del seme, uno per la dispersione di quel seme, un altro per la germinazione del seme, un altro ancora per la nascita della piantina, ancora altri momenti perché la pianta cresca, faccia i frutti e con essi, i nuovi semi.
I vegetali che si propagano senza semi, hanno spesso anch’essi un ciclo stagionale per cui c’è il momento della propagazione, quello della crescita, quello della maturazione, quello della quiescenza (si chiama così il periodo del riposo delle piante).
Ma non solo i vegetali sono interessati dall’alternanza delle stagioni, abbiamo stagionalità anche nella disponibilità di pesci, crostacei, frutti di mare. Oppure per il miele: le api hanno comportamenti che seguono le stagioni e non lo producono tutto l’anno.
Oltre a questi andamenti naturali, dobbiamo considerare i comportamenti degli esseri umani: alcuni formaggi artigianali hanno una stagionalità che dipende dal tipo di allevamento degli animali, dagli spostamenti delle mandrie in zone con determinate piante ed erbe, ma anche dai tempi e tecniche di produzione che derivano a loro volta dalla stagionalità dell’allevamento.
I benefici per la salute della stagionalità
Un prodotto vegetale consumato nella stagione ideale sarà un prodotto nutrizionalmente migliore. Questo perché, in stagione, frutta, verdura, legumi, ortaggi, semi, bacche contengono i migliori principi nutritivi e nella forma più disponibile possibile,
Da una corretta maturazione deriva anche la minor presenza di sostanze potenzialmente problematiche per la nostra salute. Per esempio, la solanina, un alcaloide tossico contenuto nelle Solanacee (pomodori, melanzane, perproni, peperoncini, patate, ma anche bacche di goji tabacco) in bassissima quantità, perciò non pericoloso, è poco presente negli ortaggi al giusto punto di maturazione nel corretto periodo della loro stagionalità.
Per quanto riguarda gli animali del mare, quelli fuori stagione sono sicuramente stati allevati e non pescati, pratica che comporta utilizzo di mangimi e sostanze farmacologiche. Il tutto, chiaramente, sotto stretto controllo veterinario e nel rispetto delle leggi che tutelano la sicurezza dei consumatori. Però, mangiare pesci, crostacei e frutti di mare fuori dalla loro stagionalità implica necessariamente mangiare cibi presenti solo grazie all’intervento umano. Come per i vegetali, il mare ci offre tantissime alternative, è necessario esplorarle e non mangiare sempre i soliti due pesci.
Un altro aspetto della stagionalità importante per la nostra salute è la variabilità delle sostanze che troviamo nei vari alimenti. Nutrirci seguendo il calendario dei cibi fa si che sia più facile introdurre tutti i micronutrienti indispensabili per stare bene, perché ci costringe a variare moltissimo a tavola.
Ci sono almeno altri tre aspetti che rendono la stagionalità importante: la sostenibilità ambientale e sociale e il portafogli.
Mangiare cibi di stagione riduce la necessità di coltivazioni e allevamenti intensivi e con grandi dispendi energetici, l’utilizzo di farmaci e fitofarmaci, con ricadute positive sull’inquinamento di acqua, aria, suolo, sull’impoverimento dei suoli, sulla perdita di biodiversità.
Per quanto riguarda le disparità sociali, spesso la produzione intensiva di cibo si riflette in condizioni non eque di salario, lavoro e vita per chi fa parte della forza lavoro coinvolta. In Italia e nel mondo.
Fare la spesa alimentare per sè e la propria famiglia seguendo la stagionalità, fa anche bene al portafogli. Perché un cibo comprato in stagione costa necessariamente meno che quando è comprato fuori stagione. Serre, stalle, trattamenti antiparassitari, farmaci, irrigazione, riscaldamento costano e quel costo ricade su tutta la catena che va dal produttore al consumatore. E se per caso, il prezzo finale non è più alto fuori stagione che in stagione, attenzione, dobbiamo insospettirci, c’è qualcosa che non va.
Conclusioni
La stagionalità è uno degli aspetti caratterizzanti della Dieta Mediterranea, molto di più della nota piramide alimentare. Seguire la stagionalità a tavola aiuta la salute, l’ambiente, le fasce più deboli della popolazione mondiale e anche il portafogli.