Tutti i modi per sfruttare una buona bottiglia di rum
Avete in casa una bottiglia di rum e non sapete come sfruttarla al meglio? Vi spieghiamo come impiegarla per cucinare, preparare cocktail e ideare dolci.
Che il rum sia un bottino ambito dai pirati è un fatto risaputo, celebrato da film e romanzi: d’altronde, rum, pirati e corsari si sono trovati per secolo a condividere il mar dei Caraibi. come usarlo dipende anche dalle proprie preferenze La globalizzazione ha portato i pirati a spostarsi in altre zone del mondo, e così ha fatto il rum: oggi è un tesoro alla portata di tutti, da utilizzare in molti modi diversi. Il distillato della canna da zucchero può infatti essere biondo e dolce come il miele o delicato e limpido quasi come l’acqua: può essere bevuto da solo, essere usato per un long drink o addirittura finire in padella, per ricette dal dolce al salato. La scelta su come utilizzare il rum dipende dalle sue caratteristiche, ma anche e soprattutto dalle preferenze di ciascuno.
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Il primo, più antico e forse miglior modo per usare il rum è ovviamente berlo in purezza. Per una degustazione adeguata, gli esperti consigliano di far riposare per qualche minuto il distillato nel bicchiere, così che possa ossigenarsi, e di far attenzione al colore: un rum chiaro è solitamente delicato anche nel gusto, mentre un rum ambrato o dorato saprà raccontare meglio la storia della botte in cui è invecchiato.
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Al secondo posto per popolarità ci sono i cocktail e i long drink a base di rum: sono moltissimi, e in continuo aumento insieme alla diffusione della mixology. Difficile non aver assaggiato almeno i più famosi: il mojito (a base di rum bianco, zucchero di canna, lime e menta), il daiquiri (rum bianco, lime e sciroppo di zucchero), la piña colada (con latte di cocco e succo d’ananas), il cuba libre (rum bianco, cola e lime) e il rum & cola (senza il lime).
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Da secoli il rum è utilizzato anche in pasticceria: il sapore leggermente dolce, aromatico ma delicato, lo rende perfetto per ammorbidire e insaporire i dolci. Il più famoso in Italia è forse il babà: nato in Polonia e perfezionato in Francia, è oggi uno dei dolci simbolo della pasticceria napoletana. A Napoli il babà, con il suo impasto morbido a forma di fungo impregnato del dolce distillato, è arrivato probabilmente fra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento: inizialmente la ricetta prevedeva anche uva passa e canditi, mentre oggi capita di trovarlo ripieno di confettura, di panna o crema al cioccolato.
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In Francia (dopo l’esportazione del babà), il rum è stato invece utilizzato per la preparazione dei cannelés, dolcetti tipici di Bordeaux e dintorni. I cannelés possono essere piccoli come cioccolatini o grandi quasi come un muffin: l’importante è che il soffice impasto all’interno abbia l’aroma del rum e della vaniglia e che l’esterno sia caramellato, scuro e tenace.
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I cuneesi al rum sono un dolce teoricamente brevettato: ma tutti sanno quanto sia difficile proteggere la proprietà intellettuale di un’invenzione che ha davvero successo. I cuneesi vennero ideati e registrati nel 1923 da Andrea Arione, proprietario dell’omonimo bar di Cuneo (tuttora in attività): si tratta di due semisfere di meringa chiuse attorno a una crema di cioccolato e rum, con un rivestimento di cioccolato croccante.
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In generale, l’abbinamento di rum e cioccolato è un facile successo. Per ottenere il massimo da entrambi gli ingredienti, si può preparare una torta al cacao e rum, un salame di cioccolato con rum e biscotti, oppure semplicemente alternare un rilassato sorso di rum a un quadratino di ottimo cioccolato fondente.
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Il gelato, meglio se alla crema o al cioccolato, si può affogare nel rum. Oppure, si può usare il rum nella preparazione: per un gelato al cioccolato e rum, ovviamente, ma anche per un gusto vintage come il malaga, un grande successo degli anni Sessanta e Settanta che capita ancora di trovare in gelateria. Il malaga è infatti un gelato alla crema gialla con uvette e rum: il rum è importante per la sua componente aromatica, ma anche perché consente di abbassare il punto di congelamento di gelato e uvette, mantenendo entrambi particolarmente morbidi.
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Il rum va d’accordo anche con la frutta: è facile usarlo per arricchire una macedonia. Il rum bianco, più delicato, può servire a bagnare una coppa con fragole e succo di lime; mentre il rum ambrato si può combinare con frutta meno acida, come le banane, le pere, le mele. Da non dimenticare una spolverata di zucchero di canna.
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In Germania, frutta e rum si incontrano invece nel Rumtopf: una conserva tradizionale di frutta, zucchero e rum preparata in uno speciale vaso smaltato. La frutta viene messa a macerare nel rum e nello zucchero a partire dal mese di aprile; man mano che la stagione avanza e i frutti giungono a maturazione, nel vaso si aggiungono fragole, ciliegie, pesche e albicocche, frutti di bosco, uva e pere. A fine autunno la conserva è pronta, giusto in tempo per l’inizio delle feste natalizie.
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Infine, il rum può essere usato anche per arricchire le ricette salate, purché abbiano un sapore abbastanza deciso: l’ideale sono le preparazioni a base di carne. Per esempio, può essere utilizzato al posto del vino per sfumare la salsiccia, aggiustare un patè di carne o insaporire una bisque di crostacei: regalerà note dolci con una sfumatura amara e prive dell’acidità del vino.