Cosa sono i frascarelli marchigiani?
Antica ricetta marchigiana, i frascarelli sono un piatto poco conosciuto ma molto amato: l’avete mai sentito nominare?
Tra le più antiche ricette della cucina marchigiana ci sono anche i frascarelli. Che come tutti i piatti poveri, destinati dunque al ristoro dei contadini dal lavoro dei campi, si preparano a partire da ingredienti semplici e umili. I frascarelli, infatti, somigliano in tutto e per tutto a una polenta. Dentro non c’è che farina e riso (ci arriviamo) e, a differenza della richiesta liscezza della polenta, loro esigono la presenza di grandi grumi. Più ne risulta disomogeneo l’impasto, infatti, più il piatto assume consistenza e gusto e risulta migliore.
Questo nome, frascarelli, verrebbe proprio da qui. Dal fatto che all’interno dell’impasto, originariamente, venissero cotti dei grumi di farina, che si ottenevano schizzando delle gocce d’acqua nella farina stessa aiutandosi con dei rametti bagnati, delle frasche. Quelle stesse frasche che, poi, si utilizzavano per rigirare costantemente l’impasto. I frascarelli sono conosciuti anche anche riso in polenta o riso corco, perché nell’evoluzione storica della ricetta, a un certo punto, si è iniziato ad aggiungere il riso. Stracotto e in sostituzione dei grumi di farina. E leggenda vuole che, proprio in base alla percentuale di riso presente, si potesse determinare la ricchezza della famiglia.
Seppur con quest’aggiunta tardiva, ancora oggi la preparazione dei frascarelli rimane la stessa di tanto tempo fa. Al riso, cotto a lungo in una pentola con abbondante acqua, si aggiunge poco alla volta la farina bianca, mantecando il tutto a fuoco lento, fino a quando il composto non assume la corposità tipica della polenta. Quindi, a cottura ultimata, i frascarelli si versano su una spianatoia e si condiscono con un buon sugo finto, preparato con soffritto, pomodoro, piccoli ritagli di carne di maiale e profumi.