Cos’è il flexitarianesimo e perché tutti impazziscono per questa dieta
Il flexitarianesimo è un approccio alimentare flessibile e sostenibile che combina i benefici di una dieta vegetariana con la possibilità di includere occasionalmente carne e prodotti animali. Ideale per coloro che desiderano ridurre il consumo di prodotti animali per motivi di salute, etici o ambientali, senza rinunciare del tutto ai piaceri della cucina onnivora.
Cos’è il flexitarianesimo? La radice della parola è “flexi” sta ad indicare qualcosa di flessibile, uno schema non rigido: è proprio così che dev’essere interpretato questo stile di vita. Al contrario del veganesimo, l’approccio è sicuramente più morbido, i flexitariani consumano principalmente prodotti di origine vegetale, senza però demonizzare o evitare totalmente quelli di origine animale. Che però, va detto, non rappresenta una novità tout court: questa dieta esiste infatti da diverso tempo e rappresenta una via di mezzo fra il vegetarianismo e l’onnivorismo. Non ci sono eccessi, dunque. Non ci sono drastiche prese di posizione e scelte di vita più o meno rigide. Per molti versi potremmo identificarlo con un’alimentazione corretta ed equilibrata; del resto è ampiamente dimostrato che consumare troppa carne può essere pericoloso per la nostra salute.
Le origini del flexitarianesimo
Era il 2009 quando Paul, Mary e Stella McCartney lanciarono la campagna Meat-free Monday (lunedì senza carne) con l’obiettivo di mettere in risalto i danni provocati dall’eccessivo consumo di carne, non solo all’uomo ma anche all’ambiente e al clima. Dal lunedì senza carne al mercoledì senza carne il passo è stato pressoché naturale per tanti altri personaggi famosi fra cui Jamie Oliver, Sir Richard Branson ed Emma Thompson. E la star, si sa, tendono a essere imitate dall’opinione pubblica: ecco spiegata la genesi e il successo del flexitarianesimo. “Il lunedì senza carne – ha dichiarato Jamie Oliver – è la scusa più geniale per concentrarsi sull’incredibile varietà di verdure che ci sono là fuori. I sapori, la consistenza e i piatti meravigliosi che puoi creare sono oltre ogni immaginazione“.
Il flexitarianesimo non ha regole fisse
Non ci sono regole severe, ciascuno è libero di decidere quando e come scegliere il proprio piatto a base di carne. C’è chi preferisce optare per il fine settimana, chi per la sera, chi per il martedì e il giovedì e chi, invece, rimane fedele al lunedì e al mercoledì. Secondo alcuni studi, i flexitariani in Italia rappresentano ormai la maggioranza della popolazione. Il che non è affatto male, anzi: “La dieta flexitariana – spiega la nota nutrizionista Ellie Krieger – rappresenta un tipo di approccio al cibo equilibrato, intelligente e assolutamente fattibile. Questa dieta fa comprendere che non è necessario ricorrere a soluzioni estreme o a rinunciare a tutti gli alimenti per riuscire a mangiare bene, poiché prevede un modo di mangiare sano molto flessibile”. Che ne dite di mettere anche questo fra i buoni propositi per l’anno nuovo?
In effetti, i carnivori part-time o vegetariani part-time (dipende da che parte la vedete) sono sempre esistiti. E molti nemmeno hanno la consapevolezza di esserlo: semplicemente, cercano di limitare la presenza della carne nella loro alimentazione, aumentando il consumo di frutta e verdure fresche, assieme a cereali integrali, sostituti e bevande vegetali.
Benefici per la salute del flexitarianesimo
Il flexitarianesimo non è solo una scelta di vita flessibile, ma offre anche una serie di benefici per la salute. Ridurre il consumo di carne, specialmente quella rossa e lavorata, è stato associato a un minor rischio di malattie croniche come le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2 e alcuni tipi di tumore. Aumentare l’apporto di frutta, verdura, cereali integrali e legumi può invece favorire la salute del cuore e mantenere sotto controllo il peso corporeo. Una dieta prevalentemente vegetale fornisce inoltre un maggior apporto di fibre, vitamine e antiossidanti, fondamentali per mantenere il sistema immunitario in salute e prevenire l’invecchiamento cellulare.
Impatto ambientale del flexitarianesimo
Un altro aspetto rilevante del flexitarianesimo è il suo impatto positivo sull’ambiente. La produzione di carne ha un alto costo ambientale: richiede grandi quantità di acqua, terreno e risorse naturali, oltre a produrre elevate emissioni di gas serra. Ridurre il consumo di carne, anche solo in parte, può contribuire a ridurre l’impronta ecologica individuale. Secondo diversi studi, adottare una dieta flexitariana può ridurre fino al 50% l’impatto ambientale legato alla produzione alimentare, contribuendo a una maggiore sostenibilità a livello globale.
Come iniziare con il flexitarianesimo
Iniziare a seguire una dieta flexitariana è più semplice di quanto si pensi. Puoi iniziare riducendo gradualmente il consumo di carne, magari iniziando con uno o due giorni alla settimana senza carne. Sostituisci la carne con proteine vegetali come tofu, tempeh, legumi e frutta secca, integrando con cereali integrali, verdure di stagione e frutta. Un altro consiglio utile è sperimentare nuove ricette a base vegetale, che possono diventare piatti deliziosi e nutrienti. Il flexitarianesimo ti consente di adattare la dieta alle tue esigenze e preferenze personali, mantenendo al contempo una varietà nutrizionale equilibrata.
Flexitarianesimo e proteine vegetali
Una delle principali preoccupazioni di chi riduce il consumo di carne è l’apporto proteico. Tuttavia, il flexitarianesimo permette di ottenere proteine da una vasta gamma di fonti vegetali, come legumi, semi, frutta secca, cereali e prodotti a base di soia. Le proteine vegetali, pur essendo spesso meno concentrate rispetto a quelle animali, sono comunque in grado di fornire tutti gli aminoacidi essenziali quando vengono combinate correttamente. Ad esempio, un piatto di riso e fagioli o una combinazione di quinoa e verdure può garantire un apporto proteico completo.
Flexitarianesimo e benessere psicologico
Il flexitarianesimo non impone restrizioni rigide e questo approccio può contribuire anche al benessere psicologico. A differenza delle diete più severe, che possono generare stress o senso di colpa, il flexitarianesimo permette di vivere il rapporto con il cibo in modo più rilassato, favorendo un equilibrio tra piacere e salute. Non essendoci alimenti totalmente vietati, chi segue questa dieta può godersi anche occasionalmente una bistecca o un piatto di carne, senza sentirsi in colpa o compromettere il proprio stile di vita alimentare sano.