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Cos’è la dieta FODMAP e come funziona

di Silvia Cutolo 19 Dicembre 2024 12:00

Avete sentito parlare della dieta FODMAP, vi hanno detto che funziona in caso di colite, ma non sapete come procedere? Ecco qualche info, incluse controindicazioni e cosa non mangiare. Ma funziona davvero?

Se soffrite di IBS probabilmente vi sarete imbattuti nella dieta FODMAP. La sindrome del colon irritabile (o IBS, da Irritable Bowel Syndrome), spesso nota con il nome di colite, è una patologia funzionale gastrointestinale molto frequente, soprattutto nel sesso femminile appartenente alle fasce di età centrali, con un’età media di 43 anni.

Clinicamente la diagnosi di IBS si basa sui sintomi e sull’esclusione di altre patologie organiche. Si manifesta nella maggior parte dei casi con dolori o fastidi addominali ricorrenti almeno 3 giorni al mese negli ultimi 3 mesi (inizio almeno 6 mesi prima della diagnosi), associato a 2 o più delle seguenti condizioni:

  • miglioramento con la defecazione
  • esordio associato a cambi di frequenza dell’alvo
  • esordio associato a cambi di consistenza delle feci

Nel caso in cui i sintomi dell’IBS siano ricorrenti, è importante indagare su quali alimenti sono consumati, con particolare attenzione al loro contenuto calorico, all’assunzione di grassi e di alimenti contenenti lattosio, sorbitolo, fruttosio, e alla valutazione dell’introito di liquidi e di fibre (qui trovate i cibi che chi soffre di IBS può mangiare e quelli che non deve mangiare). La Dieta FODMAP si basa proprio sull’eliminazione di alimenti produttori di gas: FODMAP è l’acronimo dell’inglese Fermentable Oligosaccharides Disaccharides Monosaccharides And Poyols (in italiano corrisponde a oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili).

Dieta FODMAP: storia e origini

dieta

La dieta FODMAP è stata sviluppata da un gruppo di ricercatori australiani e ha iniziato a farsi conoscere dopo la pubblicazione della ricerca nel 2008, nella quale è stato affermato che i carboidrati fermentabili alimentari (FODMAP) provocano sintomi nei pazienti affetti da IBS.

Tali carboidrati sono assorbiti molto poco a livello dell’intestino tenue, hanno un potere osmotico elevato (cioè richiamano acqua) e sono fermentati rapidamente dai batteri intestinali portando facilmente a disturbi tipici della sindrome del colon irritabile. La ricerca ha dimostrato che i pazienti che seguono questa dieta hanno un notevole miglioramento, arrivando a un 70% di pazienti che affermava di aver tratto beneficio dalla dieta.

Le fasi della dieta FODMAP

FODMAP DIET

Nella dieta FODMAP si distinguono diverse fasi.

Fase 1: esclusione completa di alimenti contenenti FODMAP per un periodo massimo di 8 settimane. Prima di questa fase di esclusione, è opportuno eseguire dei breath test per analizzare la presenza di un malassorbimento di fruttosio e lattosio. I risultati potrebbero rendere la dieta meno restrittiva se i test confermano che il fruttosio e/o il lattosio contenuti nei FODMAP sono ben tollerati.
Fase 2: fase di reintroduzione graduale compilando un diario alimentare dove vanno indicati i sintomi riscontrati. Solo in questo modo si capirà qual è la soglia di tollerabilità.  A seconda dei sintomi, saranno stabiliti ordine e quantità appropriati per la reintroduzione degli alimenti contenenti FODMAP.

L’autogestione a lungo termine dei sintomi si raggiunge tramite il consumo di alimenti FODMAP fino alla tolleranza.

Accorgimenti

È comunque bene evitare il fai da te e chiedere il parere di un nutrizionista esperto, poiché i pazienti che vi si sottopongono devono essere strettamente monitorati.  Infatti i benefici di questa dieta sono ormai ben documentati, ma è bene ricordare che i carboidrati fermentabili hanno anche delle funzioni positive:

  • aiutano ad aumentare la massa fecale
  • migliorano l’assorbimento del calcio
  • modulano la funzione immunitaria
  • aiutano a favorire la crescita e il funzionamento di alcuni gruppi microbici benefici, come i bifidobatteri

Quindi la dieta è valida da un punto di vista scientifico, ma deve essere seguita sotto supervisione del nutrizionista e solo per un breve periodo di tempo che non superi le 8 settimane.

Dopodiché è raccomandata la loro reintroduzione, secondo le tolleranze individuali e in relazione ai sintomi gastrointestinali, al fine di aumentare la varietà dell’alimentazione, assicurare il giusto apporto di calorie e nutrienti e limitare al minimo l’impatto sul microbiota intestinale.

Controindicazioni della dieta FODMAP

Sono segnalate anche alcune controindicazioni della dieta FODMAP, cioè casi in cui è sconsigliata in quanto potrebbe indurre carenze nutrizionali o peggiorare alcuni disturbi alimentari, scatenando ansia e frustrazioni:

  • bambini
  • anziani
  • donne in gravidanza
  • persone sottopeso
  • chi già deve seguire altre tipologie di restrizioni alimentari a causa di allergie alimentari o di malattie che richiedono diete dedicate
  • persone che soffrono di disturbi alimentari, fra cui anoressia e bulimia

Cibi da evitare nella dieta FODMAP

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I FODMAP sono contenuti in una serie di alimenti come per esempio il frumento, certi tipi di frutta e verdura e in alcuni prodotti a base di latte. Qui di seguito troverete i principali alimenti da evitare in questa tipologia di dieta.

Latticini

Nella dieta FODMAP i latticini sarebbero da evitare, soprattutto formaggi freschi, gelato alle creme, latte vaccino, di capra, di pecora, panna, yogurt da latte vaccino o di pecora.

Frutta

Da evitare anche alcuni tipi di frutta come albicocche, ananas, avocado, caki, ciliegie, cocco, cocomero, frutta secca, mango, mele, pere, pesche, prugne, pompelmo, fichi.

Verdura

Non sono risparmiate neanche alcune verdure e ortaggi. Nella dieta FODMAP non sono contemplati asparagi, barbabietole, broccoli, carciofi, cavoli, cavolfiore, cicoria, finocchi, funghi, radicchio.

Legumi

Via anche alcuni tipi di legumi, come ceci, fagioli, lenticchie, piselli, soia.

Cereali

La dieta FODMAP non consente neanche cereali come grano, orzo, segale, farro.

Alimenti vari

E non è finita qui: vietati anche alcuni alimenti come inulina, salse tipo ketchup, marmellate, gelatina, bibite con fruttosio, miele, sciroppo di glucosio e fruttosio, chewing-gum, mentine e dolci senza zucchero.

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