Cotture low & slow: come farle a casa
Le cotture low & slow, a basse temperatura e lente, sono sempre più apprezzate: ecco come riprodurle a casa e quali scegliere in base alle proprie esigenze.
È sempre piacevole tornare a casa e trovare la cena pronta – lo è ancora di più se quella cena avete dimenticato di averla messa in preparazione voi stessi, prima di andare al lavoro o addirittura la sera precedente. È il pregio delle cosiddette low & slow: cotture lente o lentissime, a temperature tanto basse da non richiedere una sorveglianza costante. L’ideale per chi può programmare i pasti con un certo anticipo e ambisce a risultati teneri, succosi, soffici e saporiti. Le cotture da 8, 12 ore o più non sempre hanno bisogno di una brigata di cucina e di uno chef stellato: molte si possono preparare in casa, in vista del pranzo, della cena o della colazione del giorno successivo.
- La più semplice e diffusa, almeno negli Stati Uniti, è la cottura in slow cooker o crock-pot, una pentola elettrica che raggiunge una temperatura di poco inferiore a quella di ebollizione. 8 o 10 ore di cottura lenta sono ciò che ci vuole per trovare zuppe, sughi, spezzatini e qualunque tipo di pietanza umida pronto al vostro rientro in casa.
- L’acqua calda ma non bollente è in genere un metodo molto utilizzato per le cotture a bassa temperatura: se volete preparare un uovo davvero cremoso, immergetelo per un’ora a 65° C. Anche arrosti e rollè, ben avvolti nella pellicola da cucina, possono essere preparati in modo simile, con temperature sempre inferiori ai 100° C – e lo stesso vale per deliziose pietanze confezionate sottovuoto, a base di carne, pesce, erbe aromatiche. Il punto è che la temperatura deve essere costante: se non volete passare la giornata a osservare il termometro immerso nell’acqua, l’ideale è procurarsi un roner, strumento che consente di mantenere l’acqua in movimento e sempre alla stessa temperatura.
- Dopo l’acqua, il fuoco. Il barbecue non è solo un modo per godersi una grigliata all’aperto con gli amici, ma può diventare il mezzo per cotture lente e molto saporite. Così è tradizionalmente utilizzato nel sud degli Stati Uniti, dove il barbecue è il metodo per cuocere un maiale intero nel giro di 24 ore. Se volete cominciare con qualcosa di più semplice, avete bisogno un barbecue con coperchio, di braci calde e di due o più ore di tempo, necessarie per la cottura dei diversi tagli di carne.
- Un’altra cottura lenta e tradizionale, a cui però si pensa poco spesso, è l’essiccazione in forno. Con un forno ventilato, la temperatura a 60° C e un paio d’ore di tempo si possono preparare classiche meringhe, cereali soffiati e chips croccanti di verdure (precedentemente sbollentate); alzando il termostato a 90° C si cuociono anche peperoni e melanzane, precedentemente avvolti in un cartoccio d’alluminio per preservarne in parte l’umidità.
- Lo chef britannico Blumenthal ha invece ideato un metodo di cottura lenta che vede come protagonista il frigorifero. Per preparare un pollo arrosto a regola d’arte, dovreste infatti metterlo a bagno con acqua e sale, in frigorifero, sin dalla sera precedente; al mattino il pollo va asciugato e cotto in forno a 90° C per circa 3 ore. Bisogna quindi farlo raffreddare per un’oretta, quindi rimetterlo di nuovo in forno a 200° C per appena 15 minuti, così da donargli la tipica crosticina.
- Infine, per chi vuole sperimentare ma di tempo davvero non ne ha, la lavastoviglie è un’alleata preziosa. I lunghi cicli fra i 50 e i 75° C permettono di cuocere lentamente e a temperatura controllata pietanze come le uova e le verdure: si tratta di un tipo particolare di vasocottura, che prevede la preparazione in barattoli di vetro, ovviamente ben chiusi. Un ciclo di lavaggio medio a circa 65° C è sufficiente per ottenere uova morbide e pomodori cremosi, mentre un lavaggio a 75 °C regala uova sode e uno a 50 °C uova simili a quelle alla coque.