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Mangiato da noi: Crema di Rossana

di Stefania Leo • Pubblicato 1 Marzo 2019 Aggiornato 17:39

Abbiamo assaggiato la Crème di Rossana, una delle ultime arrivate nel mondo delle creme spalmabili, aromatizzata come le famose caramelle.

Le creme spalmabili continuano ad attirare la nostra attenzione. C’è una vera e propria lotta, centimetro per centimetro, sugli scaffali dei supermercati e delle dispense. Sarà forse perché siamo la patria della Nutella, ma se c’è qualcosa di dolce e che si spalma in un barattolo, dobbiamo assaggiarlo. Al contrario di ciò che è successo con la Crema Pan di Stelle, non ha creato lo stesso maremoto mediatico della crema pan di stelle, ma è quasi ugualmente introvabile l’uscita de La Crème di Rossana non ha suscitato alcun maremoto social o corse agli approvvigionamenti nei supermercati. Sulla maggior parte di questi scaffali la Crème non è nemmeno arrivata. Infatti, è in vendita solo presso i negozi ODStore (che sono concentrati al Nord e non esistono al di sotto di Roma). Grazie alla mia infaticabile amica Elisa, sono riuscita a portare un barattolo della crema spalmabile a base di Rossana nell’antica Magna Grecia. E vi dico la verità: quando è entrata in casa mia, mi è venuta un po’ d’ansia. Sì, perché le caramelle Rossana da bambina mi facevano paura. Per fortuna i miei nonni non erano di quelli che ti regalavano le caramelle. Ricevevo le Rossana solo quando il cassiere non aveva il resto. E andavo puntualmente nel panico: che ci faccio con questa cosa che non mi piace? Quindi no, non avevo simpatia nemmeno per la Crème di Rossana all’inizio. Ma per dovere di cronaca, mi sono immolata per la causa. E devo dire che non è andata così male.

Vista

Il barattolo è molto elegante. Il vetro lascia trasparire la crema color nocciola, sormontata da un tappo di plastica dorato (qui avrei optato per il classico tappo a vite di metallo, ma almeno così è facilmente riciclabile). crème, alla francese, è forse un modo per darsi un tono Stupisce molto che si sia scelto di chiamarla crème, à la française, invece di crema. Ma il marketing avrà pensato che era un buon modo per darsi un tono più nobile e staccarsi dalla plebaglia cremosa che infesta i supermercati. Sotto il nome si legge: “crema spalmabile al latte e alle nocciole“. Bene in vista, in stampatello è la scritta SENZA e sotto olio di palma: non sia mai. Al contrario della Crema Pan di Stelle, non si sa se le nocciole impiegate nella Crème di Rossana siano italiane. Una volta aperto il barattolo, la crema appare compatta. Andando però a smuoverla col cucchiaino, appare fluida, morbida e decisamente molto seducente.

Sapore

Il primo assaggio l’ho fatto in purezza, usando solo un cucchiaino. È dolce e meno stucchevole di quanto si pensi. Se sei sovrappensiero, può capitare che ti finisca un intero barattolo senza accorgertene. Non perché sia così buona, ma solo perché è avvolgente al palato e dolce. Ovviamente al quinto cucchiaino inizi ad accorgerti della stucchevolezza del prodotto (come succedeva con le caramelle, solo che lì ti fermavi alla prima perché dovevi scioglierle in bocca). L’assaggio sul pane mitiga un po’ la dolcezza della crema e la rende più invitante. E quindi più pericolosa.

Spalmabilità

Abbiamo detto che l’aspetto della crema in movimento è fluida, quindi si spalma molto bene. Tuttavia non è consigliabile creare uno strato importante: primo, perché potreste mettere in atto un genocidio delle vostre papille gustative; secondo, perché potrebbe colare ovunque, tra i buchi della mollica di pane. Inoltre non ha la stessa presa delle più note creme al cioccolato. Si tratta di una crema matura, già evoluta al suo massimo grado: perfezionarla oltre è impossibile, se ne snaturerebbe l’origine.