8 creme spalmabili straniere che dovreste provare
Anche se in tutto il mondo apprezzano la crema gianduia, ci sono altre creme spalmabili che meritano un assaggio: eccone 8 che vi consigliamo.
Non ci si può girare intorno più di tanto: per noi crema spalmabile vuol dire crema gianduia (o, per quanto il marchio è riuscito a imporsi, addirittura Nutella). Il sapore caratteristico è di cacao, di nocciole, a cui si aggiungono zucchero e grassi in quantità e spesso latte; in Italia esistono ricette di ogni tipo, di origine animale o vegetale, e anche in versione bicolore. la destinazione ideale resta la fetta di pane tostato, rustica e accogliente Nel resto del mondo, la crema gianduia ha infinite traduzioni: si possono citare la spagnola Nocilla, la Choconutta canadese, la Nudossi tedesca, che sembrano ricalcare, anche etimologicamente, i prodotti nostrani. Se ci decidiamo a fare i trasgressivi, come crema spalmabile arriviamo a identificare anche le creme al pistacchio o alle noci o alle mandorle. La loro meta ideale resta comunque la fetta di pane tostato, rustica e accogliente; si possono usare per farcire torte e biscotti, guarnire dolci e gelati, quando non li sfruttiamo biecamente per soddisfare i desideri culinari più ignobili: in quei casi, si affonda il cucchiaio nel vasetto o addirittura si scava lungo i bordi col dito. Nonostante la gioia (con annessi sensi di colpa) che tutto questo ci ha sempre provocato, nel mondo sono prodotti dessert alternativi che, a livello locale, hanno saputo raggiungere la stessa popolarità. Ecco 8 creme spalmabili alternative da tutto il mondo.
- Vegemite. Fu Fred Walker, un imprenditore australiano, a commissionare questa ricetta: nel 1923 chiese al chimico Cyril Callister di produrre una crema spalmabile per golose farciture. Si produce a partire dall’estratto del lievito di birra e in Australia è usata sostanzialmente dappertutto, addirittura come insaporitore nella preparazione di piatti salati. Dal 1935 la Vegemite è stata acquistata dalla Kraft.
- Dulce de leche. Per vostra fortuna, lo troverete in Uruguay, Paraguay e in tutto il Brasile, ma pare che l’origine sia cilena, mentre attualmente è ufficialmente considerato il più amato dessert argentino. È commercializzato già pronto, ma si può facilmente preparare lasciando bollire a lungo latte (a volte condensato) e zucchero, per poi aggiungere aromi e spezie secondo le varianti regionali. Si usa per guarnire ogni tipo di dolce, biscotti e anche gelati o caffè.
- Burro d’arachidi. Se resistete a scavare il vasetto con monumentali cucchiaiate, il burro d’arachidi può rivelarsi molto versatile: ideale per i classici toast, può essere impiegato per arricchire muffin e brioche o abbinato ad altre farciture, oltre a costituire il perfetto contrappunto in preparazioni salate. L’origine è ottocentesca: a Saint Louis un ardimentoso farmacista cercava un sostituto della carne per tutti coloro che non potevano permettersela; è infatti ricco di proteine, grassi, vitamine, calcio.
- Ovomaltine Crunchy Cream. L’Ovomaltina ha avuto anche in Italia tempi di gloria, ma in Svizzera tuttora è diffusissima questa versione spalmabile; oltre al caratteristico surplus di zucchero, ci troverete molte vitamine e molti minerali, resi particolarmente gustosi dalla croccantezza dei granuli di ovomaltina.
- Anko. In Oriente i latticini sono rari, perciò questa ricetta costituisce a tutti gli effetti l’equivalente delle nostre creme spalmabili. Se vi è capitato di assaggiare i dorayaki giapponesi sarete sicuramente rimasti colpiti dalla farcitura vagamente dolce e vagamente acidula; l’anko è una confettura tradizionale, ottenuta lasciando bollire i fagioli azuki con lo zucchero bianco. Molto usato come ripieno (ad esempio, anche del tipico gelato di riso), può altresì essere servito freddo, come dolce al cucchiaio.
- Lemon curd. Si tratta di una particolare crema inglese, usata per farcire dolci e biscotti, ma come tutte le creme spalmabile si gusta con gran godimento su fette di pane tostato. Gli ingredienti sono: uova, zucchero, burro e ari limoni (servono sia il succo, sia la scorza). Se volete sentirvi davvero britannici, preparate il tè e farciteci gli scones.
- Tahina. Indispensabile in Grecia e Turchia, è una preparazione diffusa in tutta la cucina mediorientale; si ottiene tostando i semi di sesamo, per poi frullarli con olio (anch’esso di sesamo o di semi di vinaccioli); se si utilizza soprattutto per piatti come falafel e humus, non è raro il suo impiego come vera e propria crema spalmabile, sia in portate salate (per farcire pite e panini, ma anche insalate), sia per i dessert (eventualmente abbinata ad ulteriori guarnizioni). Dato l’importante apporto calorico, è spesso servita per colazione.
- Kartoffelkase. Per concludere, uno snack bavarese salato, diventato la tipica merenda austriaca; si tratta di una crema costituita di patate bollite, cipolla, molta panna acida e insaporita con aglio, sale, pepe, prezzemolo, erba cipollina; si spalma generosamente su pane tostato e si gusta con mosto o latte caldo.
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