Conoscete la cucina dell’Amazzonia? Ecco i 7 piatti fondamentali
La cucina dell’Amazzonia, specialmente quella che comprende le influenze del Perù, è ricca di materie prime insolite: ecco 7 piatti fondamentali.
Con una superficie che si estende per due quinti del continente sudamericano la foresta amazzonica abbraccia ben 8 paesi tra cui: Guyana francese, Suriname, Guyana, Venezuela, Colombia, Ecuador, Bolivia e Perù. una ricchezza di materie prime straordinaria, con prodotti spesso sconosciuti È proprio quest’ultimo però che si distingue per una biodiversità naturale e gastronomica più unica che rara, tanto da aver vinto per 7 anni consecutivi il titolo come Migliore Destinazione Culinaria del Mondo secondo i World Travel Awards. A rendere accattivante il panorama culinario del Perù orientale non sono solo le numerose contaminazioni e influenze provenienti dai paesi vicini, ma anche e soprattutto la straordinaria ricchezza di materie prime e ingredienti per lo più sconosciuti. Pensiamo per esempio allo sterminato elenco dei frutti selvatici dell’Amazzonia, come l’ungurahui, il camu camu, l’aguaje, il copoazú e il cocona, o ancora alle diverse specie di pesci che popolano le acque dei fiumi, tra cui il paiche, i doncella, i pacos, i gamitani, le palometas e i piraña, Ma la cucina peruviana non si distingue solo per riso, frutta e pesce: anche la carne rappresenta un ingrediente essenziale nella preparazione di numerosi piatti, soprattutto a base di manzo, pollo, agnello e paca. Il risultato di questo melting pot gastronomico è un crogiolo di sapori, profumi e abbinamenti che meritano di essere scoperti e sperimentati.
- Patarascha. Uno dei piatti in assoluto più famosi della cucina peruviana orientale è questo secondo piatto a base di paiche, uno dei più grandi pesci di acqua dolce del mondo che può superare i 2 metri e mezzo di lunghezza. La ricetta tradizionale prevede che il paiche sia condito con lo sachaculantro – un’erba aromatica tipica dell’Amazzonia- sale e pepe dolce. Dopo averlo insaporito, il pesce dovrà essere avvolto nelle foglie di bijao – tipica pianta delle regioni tropicali – e grigliato. Perfetto da accompagnare con platani e una dadolata di peperoni.
- Juane. Altro piatto altamente rappresentativo, il juane è una sorta di involtino di riso ripieno di pollo e avvolto in foglie di banano (o di bijao). Una volta pronto, si farà bollire nelle tradizionali pentole di terracotta e sarà servito insieme alle stesse foglie utilizzate per avvolgerlo. Non mancano versioni più ricche e sostanziose che prevedono l’aggiunta di uova sode, olive nere e spezie.
- Tacacho. Accompagnamento immancabile per il juane è il tacacho con cecina, ossia platano verde schiacciato con burro e sale insieme a fettine sottili di maiale essiccato e affumicato. Un connubio davvero particolare che unisce la dolcezza delle polpette di banano alla sapidità della carne ottenuta da particolari metodi di lavorazione.
- Churos. Considerate una vera prelibatezza per i nativi delle foreste tropicali, i churos sono una specie di lumaca gigante tipica della giungla amazzonica che si caratterizza per un elevato contenuto di proteine. In genere, si trovano nei mercati di Iquitos e delle principali località del Perù orientale dove sono servite tagliate in piccoli pezzi e stufate con banana, aglio e sale.
- Timbuche. Conosciuto con il nome di levantamuertos, ossia resuscitamorti, il timbuche è una delle zuppe più famose e apprezzate dell’Amazzonia peruviana. Generalmente preparata con il brodo di piranha, uova sbattute e coriandolo, può essere realizzata anche con il boquichico, pesce tipico del Sud America.
- Inchicapi. Tradizionalmente servito come antipasto, l’inchicapi altro non è che uno stufato preparato con carne di gallina, aglio, coriandolo, manioca e olio di arachidi. Il risultato è quello di una zuppa dalla consistenza estremamente cremosa e dal sapore deciso e saporito.
- Chuchuhuasi. Ma il Perù orientale è famoso anche per le bevande, preparate solitamente con erbe e frutti del territorio. Il chuchuhuasi è uno dei liquori più famosi grazie alle sue leggendarie proprietà afrodisiache dovute al particolare tipo di albero dal quale è estratto. La ricetta prevede, inoltre, l’aggiunta dell’uvacahdo – un macerato d’uva – dal quale riprende il caratteristico colore rossastro, quasi viola.
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