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Dieta oloproteica, che cos’è?

di Manuela Chimera 6 Settembre 2024 14:00

Mai sentito parlare della dieta oloproteica? Si tratta di una dieta iperproteica che si ispira un po’ alla dieta chetogenica. Si tratta di una dieta un po’ estrema, da non fare se non si è seguiti dal medico o da un dietologo in quanto può avere anche qualche effetto collaterale (come molte diete iper proteiche)

Mai sentito parlare della dieta oloproteica? Come immaginate, si tratta di una variante della dieta iperproteica, questa volta imperniata sul cosiddetto protocollo Blackburn e nella quale si aumenta la quota di proteine e aminoacidi, riducendo quasi del tutto carboidrati e zuccheri. In teoria questa non è una dieta fai-da-te: vista la severa restrizione di carboidrati, bisogna essere seguiti da un medico e da un dietologo onde evitare squilibri nutrizionali.

Dieta oloproteica, origini e basi

La dieta oloproteica si ispira alla dieta chetogenica. Il principio è che non introducendo nel corpo carboidrati, si riduce la produzione di insulina la quale non va a stimolare il deposito dei grassi. Questo fa sì che l’organismo sfrutti le riserve di grasso per bilanciare il fabbisogno energetico, andando così a ridursi. Non trovando zuccheri, saranno grassi e proteine a dover alimentare il corpo. Ma come vedremo fra poco, se la dieta in questione non è anche ipocalorica, ecco che se si stimola troppo la gluconeogenesi, si avrà l’effetto opposto.

Differenza fra la dieta oloproteica e la dieta chetogenica

Diciamo che, in linea generale, le varie diete iperproteiche, inclusa quella oloproteica, derivano dalla dieta chetogenica. Tuttavia la dieta chetogenica nasce come una dieta ipocalorica utilizzata da medici ed esperti in casi precisi. Inoltre prevede una durata massima di tempo. Nella dieta chetogenica si riducono i carboidrati al 10%, si aumentano di poco le proteine e i grassi possono arrivare a superare il 60%. Si usa soprattutto in caso di obesità associata ad altre patologie (fra cui ipertensione, dislipidemia, diabete di tipo 2) ed epilessia, mentre non la si usa in caso di insufficienza renale, epatica, cardiaca, diabete di tipo 1, gravidanza, allattamento, disturbi psichici o abuso di sostanze.

Le diete iperproteiche, invece, hanno una presenza massiccia di proteine e una riduzione dei carboidrati. Il che funziona, per dimagrire, ma solamente se la dieta è anche ipocalorica. Se non lo è, attiva la gluconeogenesi con formazione di glucosio e aumento del grasso corporeo.

Vantaggi della dieta

Parlando di vantaggi della dieta oloproteica abbiamo:

  • si perde rapidamente peso
  • dopo i primi giorni, riduzione del senso di fame
  • riduzione dei grassi su cosce, fianchi e glutei
  • dovrebbe anche migliorare la cellulite e l’annessa ritenzione idrica
  • riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, crampi e problemi di circolazione

Svantaggi ed effetti collaterali della dieta oloproteica

Essendo una dieta molto drastica, oltre al rischio di effetto yo-yo (ovvero di recuperare tutti i kg persi rapidamente e con gli interessi una volta reintrodotti i carboidrati), ci sono anche diversi effetti collaterali (motivo per cui bisogna essere seguiti da uno specialista):

  • stanchezza
  • mal di testa
  • nausea
  • alitosi
  • stipsi
  • meteorismo
  • vertigini

Considerate anche che non tutti i medici e dietologi si trovano d’accordo su questo tipo di dieta. Le diete troppo veloci e il notevole uso degli integratori alimentari fanno pensare un tipo di regime alimentare che non garantisce buoni risultati sul lungo periodo.

Dieta oloproteica: menu e schema settimanale

Per farsi fare un menu settimanale per la dieta oloproteica, bisogna rivolgersi a un medico o un dietologo. Un esempio giornaliero di menu potrebbe essere:

  • colazione: bresaola o uova (sodo o strapazzato, basta che non abbia condimenti)
  • pranzo: petto di pollo o tacchino o manzo magro ai ferri con una verdura (potrebbe essere della lattuga o del radicchio se cruda o dei carciofi o degli spinaci se cotta)
  • cena: pesce al vapore, ai ferri o al forno senza condimenti con verdure come sopra

Possibile anche l’introduzione di spuntini con integratori proteici. La dieta oloproteica promette di perdere dai 5 ai 10 kg nei soggetti obesi, arrivando anche a 2 kg a settimana di massa grassa.

Solitamente la dieta si suddivide in tre fasi:

Fase 1

Durante la fase di attacco, quella in cui in teoria si perde la maggior parte di massa grassa, si segue un’alimentazione iperproteica. Questa fase non può durare più i 3 settimane. Si possono mangiare:

  • proteine: il 50% deve derivare da cibo come pollo, tacchino, pesce, bresaola e uova, mentre il 50% da integratori proteici
  • carboidrati: 20 grammi al giorno (sono quelli che derivano da frutta e verdura)
  • grassi: 10 grammi al giorno

Fase 2

C’è poi la fase di mantenimento, che dura sui 40 giorni. In questo caso abbiamo una dieta ipocalorica che ricorda la dieta Mediterranea. Il che vuol dire reintrodurre gradualmente i carboidrati, ma evitando di mangiarli insieme alle proteine.

Fase 3

Nella fase tre, si ritorna a un’alimentazione normale, basandosi sulla dieta Mediterranea e reintroducendo tutti i tipi di cibi.

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