Qual è la differenza tra carboidrati semplici e complessi?
I carboidrati semplici si differenziano da quelli complessi per la struttura chimica, che ovviamente condiziona gli effetti (diversi) sul nostro organismo. I carboidrati semplici sono assimilati più velocemente, mentre quelli complessi richiedono più tempo. Per questo, i semplici forniscono subito energia, ma l’effetto di quelli complessi dura più a lungo.
I carboidrati (o glucidi) figurano fra i macronutrienti fondamentali per il nostro organismo, rappresentano una determinante fonte di energia. Però non sono tutti uguali, anzi. Per esempio il pane, la pasta e i cereali in generale forniscono abbondanti carboidrati, questo è universalmente noto. Ma anche la frutta e la verdura rientrano nella categoria, in quanti lo sanno? C’è una distinzione da fare per mettere in ordine le idee: quella tra carboidrati semplici e carboidrati complessi.
La struttura chimica
In buona sostanza, è tutta una questione di struttura chimica. I carboidrati semplici sono costituiti da molecole a catena corta: possono essere monosaccaridi o disaccaridi, cioè rispettivamente composti da una sola unità zuccherina oppure due. Quelli complessi sono polisaccaridi, ovvero caratterizzati da più molecole di monosaccaridi. Da poche decine a migliaia, dipende dall’alimento.
Gli effetti sull’organismo
Questa differenza strutturale comporta una diversa risposta da parte del nostro organismo. Innanzi tutto i carboidrati semplici vengono assimilati più velocemente e quindi forniscono subito energia, quelli complessi richiedono un maggiore lasso di tempo ma fanno effetto più a lungo.
Entra in gioco anche la glicemia: quando si consumano glucidi a lento rilascio, la concentrazione di zucchero nel sangue aumenta gradualmente; i carboidrati semplici, invece, hanno un impatto più rapido (e per questo sono sconsigliati a chi soffre di diabete).
Dove si trovano i carboidrati semplici
Zucchero, glucosio, fruttosio. Ma anche frutta, miele, verdura, yogurt, latte e latticini: tutti questi alimenti sono fonti di glucidi semplici. Di conseguenza, lo stesso dicasi per le caramelle di ogni tipo, le bevande zuccherate, svariati dolciumi come le creme e i gelati. Nel caso dei vegetali, bisogna tenere presente che le percentuali variano – e anche di molto – a seconda della tipologia. L’uva e i datteri, per esempio, ne sono particolarmente ricchi.
Le fonti di carboidrati complessi
Fonti di carboidrati complessi sono invece i cibi contenenti amido e fibre. Quindi i cereali (integrali e non) e relativi derivati, i semi, le patate e gli altri tuberi, i legumi. Si aggiungono pochi frutti, per esempio la banana (che contiene amido).
A questo punto, è naturale chiedersi dove collocare i dolci: torte, biscotti, ciambelloni, merendine varie. Ebbene, in entrambe le categorie. Contengono sia glucidi semplici che complessi. Ed è saggio non esagerare mai con le quantità.