Metodo Champenoise e Metodo Charmat: con quali bollicine brindare?
Durante le feste è importante brindare con le bollicine giuste, ma quale scegliere? Meglio Metodo Chapenoise o Charmat? Ecco i nostri consigli.
Il timer dei preparativi per le feste di fine anno è scattato. I regali da mettere sotto l’albero, l’abito da indossare la notte di San Silvestro, il menu del pranzo di Natale, la location per il cenone.le bollicine sono prodotte con due tecniche differenti: Metodo Champenoise e Metodo Charmat Sono tanti i fronti su cui attivarsi per non ridursi all’ultimo momento. Ma nella to do list natalizia c’è ancora un aspetto da non sottovalutare: quali sono le bollicine più adatte per accompagnare le festività? La scelta della bottiglia da stappare richiede in primis l’apprendimento di una nozione base, fondamentale per orientarsi tra le numerosissime opzioni e capire che tipo di stile conferire al proprio brindisi. In quanto tempo e soprattutto con quali tecniche sono ottenute le tanto amate bollicine? Per prima cosa va detto che di metodi ce ne sono due: con il Metodo Champenoise si ottengono, senza dubbio, le più raffinate ed eleganti; piacevoli al gusto, grazie alla presenza di freschi aromi fruttati, sono invece quelle prodotte dal Metodo Charmat o Metodo Martinotti.
Con lo Champenoise si produce lo champagne e, al di fuori della circoscritta ed elitaria area francese, anche i vari Metodo Classico (ottenuti quindi tramite la stessa tecnica ma che per ragioni legate alla territorialità, all’uvaggio e ai disciplinari non possono definirsi Champagne). Si tratta di una procedura messa a punto in Francia nel 1600, durante la quale, una lunga rifermentazione in bottiglia dona alle bollicine la loro inconfondibile finezza. Il processo è direttamente proporzionale: maggiore è il riposo maggiore sarà la raffinatezza del risultato finale. La presa di spuma è la fase cruciale del metodo dove il vino base viene fatto fermentare in cantina a temperatura e umidità costanti. È qui che i lieviti trasformano gli zuccheri in alcol etitico e anidride carbonica facendo iniziare il processo di spumantizzazione. Un lento evolversi che richiede pazienza ma che dona al vino finezza, struttura e complessità. La mano che lentamente compie un giro inclinando la bottiglia nelle pupitre (cavalletti in legno) è l’immagine icona di questo lungo processo, ne evoca il fascino quasi magico.
Il gesto sapiente, chiamato remuage, è compiuto dagli chef de cave per raccogliere tutte le fecce formate sotto il tappo al fine di eliminarle, in seguito, attraverso il dégorgement o sboccatura. L’aggiunta del liqueur d’expèdition termina il complesso meccanismo: per ricolmare le bottiglie dopo la sboccatura, che inevitabilmente hanno perso un po’ del loro contenuto, si aggiunge del vino base insieme allo zucchero, a seconda che si voglia ottenere uno spumante più o meno dolce.
Metodo Charmat
Il Metodo Charmat o Martinotti (il primo che a fine 1800 inventò il processo) è un procedimento di spumantizzazione molto più veloce rispetto allo Champenoise, che richiede solo alcuni mesi. Il vino, addizionato di lieviti e zuccheri, fermenta, in condizioni isobariche, all’interno di grandi contenitori detti autoclavi, in cui il cui grado zuccherino viene controllato attraverso la pressione. Il risultato?
Vini più immediati, dal perlage più grossolano ma non per questo meno piacevole, che mantengono marcati e riconoscibili sentori del frutto. La maggior parte dei Prosecco e il Moscato d’Asti sono ottenuti con tale tecnica. I prezzi decisamente più bassi, uniti alle tante grandi espressioni di qualità, hanno contribuito a far diventare gli spumanti Charmat tra i più amati ed esportati in tutto il mondo. Ora che avete tutti gli stumenti per decidere, quale bottiglia scegliere? Noi ve ne consigliamo qualcuna, perfetta per il cin cin di fine anno e per accompagnare i piatti del cenone, vediamo quali:
- Franciacorta Brut Satèn Vintage Collection 2011, Metodo Champenoise: elegante e fruttato, sprigiona note delicate di agrumi, miele e pesca.
- Brut Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg - Nino Franco, Metodo Champenoise: cremoso e di grande freschezza. Piacevolmente floreale e fruttato, regala note di pera, agrumi, di mela.
- Franciacorta Pas Operé 2010 - Bellavista, Metodo Champenoise: di grande struttura e complessità, dal bouquet complesso che va dalle note di miele e mela a quelle di anice, camomilla e macchia mediterranea.
- Altemasi Brut Riserva Graal Trento Doc - Cavit, Metodo Champenoise: vino di grande equilibrio, mediamente sapido, intenso e dai sentori che ricordano mela, frutta secca e cacao.
- Spumante Brut Rosè La Morandina, Metodo Charmat: armonico, avvolgente dalle spiccate note di frutti rossi e di rosa canina.
- Prosecco Doc Brut - Bianca Vigna, Metodo Charmat: secco, piacevolmente cremoso e fruttato. Ricorda al naso frutta bianca e mela.
- Lambrusco di Sorbara Premium - Cleto Chiarli, Metodo Charmat. Fresco, profondo, dinamico, dai sentori intensi di frutti rossi e di rosa.
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