Dippers: cosa sono e come mangiarle
Le dippers sono sempre più diffuse, anche nei menu dei ristoranti italiani. Ma sapete cosa sono e perché si chiamano così?
Si sente parlare di dippers sempre più spesso, tanto che questa denominazione ha iniziato a comparire anche nei menu italiani. Ma di cosa si tratta esattamente? Le dippers sono delle patatine fritte caratterizzate da una particolare forma a barchetta che le rende molto comode per raccogliere le salse con cui vengono accompagnate di solito. Si tratta del taglio tipico delle patatine servite nei locali come fast food e steak house ma oramai si è diffuso anche in quei pub che offrono principalmente burger e altre sfiziosità. La ragione per cui vengono chiamate dippers ha a che fare con il loro luogo di provenienza: sono particolarmente diffuse nella ristorazione nord americana e in più, in inglese, il verbo to dip significa proprio immergere. Da qui, appunto, il termine. Caratteristica delle dippers è quella di essere servite con la buccia che aggiunge un ulteriore tocco di croccantezza alla superficie dorata dalla frittura. Inoltre, essendo più grandi delle normali patatine fritte a bastoncino, la differenza di consistenza tra la loro fragranza esterna e la morbidezza dell’interno è ancora più accentuata.
Ormai è facile trovarle anche nel reparto surgelati del supermercato ma si possono preparare anche a casa, l’importante è scegliere le patate a pasta gialla. In questo caso, potrebbe essere più complicato replicare la forma a barchetta al momento del taglio. Per farlo, potete usare un attrezzo specifico oppure potete tagliare dei bastoncini lunghi, più larghi che spessi, nel modo più irregolare possibile. Una volta tagliate, le patate (che in precedenza vanno ben lavate, soprattutto perché la preparazione non prevede che vengano sbucciate) si lasciano in ammollo in una ciotola d’acqua per circa mezz’ora, si asciugano bene e poi si immergono in una pentola con abbondante olio di semi bollente. In alternativa, le dippers si possono anche cuocere nella friggitrice ad aria, seguendo le modalità di cottura previste dall’elettrodomestico per le patatine fritte classiche. La loro forma, che le vede perfette se accompagnate da salse in cui immergerle, le rende ideali da servire in contesti informali: per esempio davanti a una birra con gli amici, di fronte a un film o a una partita oppure come finger food all’aperitivo insieme a tante salse diverse. Oltre alle più classiche, come la maionese e il ketchup, un’opzione da provare sono le dippers con salse, anche dalla consistenza più densa, di origine orientale e mediterranea come l’hummus, la babaganoush o lo tzatziki. Altre opzioni da tenere in considerazione sono le salse fresche, leggere e lievemente piccanti di origine centroamericana come il guacamole, il pico de gallo, il chili o la salsa verde. Chi invece preferisse i condimenti americani, può scegliere le salse al formaggio, come quella al cheddar o quella alla sour cream ed erba cipollina.
Per l’aspetto rustico le dippers sono anche un buon abbinamento a diversi piatti classici delle cene informali. Pensiamo agli hamburger, cotolette, pizza e pollo arrosto o ancora al pesce impanato e fritto del classico piatto della tradizione inglese fish’n’chips. Veniamo, infine, a cosa mettere nel bicchiere: sicuramente uno degli abbinamenti più azzeccati è quello con la birra, che al sapore al contempo dolce e salato delle patatine oppone il retrogusto amarognolo del luppolo. Meglio ancora se la birra è di origine belga (visto che nel paese questo tipo di accostamento è un must) e servita fresca, così da creare un ulteriore contrasto con il caldo ripieno delle dippers appena uscite dall’olio bollente.