Le disavventure gastronomiche del villaggio turistico
Passare le vacanze in un villaggio con formula all inclusive è la ricetta per un disastro: ecco 13 disavventure gastronomiche in cui potreste incappare.
Forse è colpa delle trasmissioni di Renzo Arbore negli anni ’80, dove si cantava e ballava tutti insieme. O forse è merito del nostro spirito goliardico tipico italiano. Fatto sta che, almeno una volta nella vita, ci siamo lasciati catturare dall’entusiasmo di passare le vacanze al villaggio turistico. il villaggio turistico è un mondo a parte dove si è coccolati e il cibo è sempre a disposizione Un mondo a parte: qui è sempre festa, siamo quasi sempre coccolati da gente che lancia sorrisi che sono più falsi degli abiti firmati venduti dagli ambulanti in spiaggia. Però, quanto ci piace a noi, il villaggio turistico: torniamo innamorati degli animatori, tonificati dall’acqua gym in piscina e rilassati dalle serate di karaoke con le canzoni di Max Pezzali e l’immancabile Albachiara di Vasco. A conquistarci in modo definitivo è la formula all inclusive che ci è stata proposta a una cifra davvero conveniente e questo sappiamo bene cosa significa: un’altissima probabilità di mangiare davvero tanto, ma a quali condizioni? Proviamo a fare un discreto elenco delle disavventure gastronomiche da villaggio turistico.
- Il drink di benvenuto. Prendendo spunto dalle tradizioni delle isole Filippine, venite accolti con collane di fiori e cocktail alla frutta in coppe di cocco. Purtroppo però non siete nelle Filippine, la collana di orchidee è sostituita con fiori di plastica e il drink è un succo di frutta con il 35% di arancia e il 65% di conservanti. Portate pazienza, siete già stanchi dal viaggio per arrabbiarvi. Benvenuti!
- La colazione. Molti di noi andrebbero in vacanza solo per godere dei ricchi buffet della colazione. Il villaggio turistico non si fa mancare nulla, compresa la colazione salata a base di uova strapazzate e prosciutto tipo spalla colore rosa spavento. Vi lanciate verso la montagna di brioche dall’aspetto invitante, ma al primo morso la sensazione è quella di aver addentato il materassino gonfiabile da spiaggia. La soluzione è pensare a saziarsi senza dare ascolto alle papille gustative che chiedono pietà.
- Spuntini al bar. Tutto è gratis ma se hai voglia di un espresso a metà mattina tocca fermarsi al bar lungo la strada che porta al campo da tennis e pagare l’ordinazione. Arrivato in cassa leggi uno strano cartello: no contanti, solo palline. Sì, all’interno del villaggio turistico la valuta ufficiale è fatta di strane palline da richiedere in reception, in cambio di contanti. Una pallina costa 2,65 Euro e tu in meno di 10 minuti hai già perso il conto dei soldi spesi. Intanto il caffè lo paghi caro e tua moglie ha già ordinato un massaggio thai a sole 50 palline.
- Pranzo a buffet. Tu e gli altri 600 ospiti del villaggio dovete affrettarvi se volete trovare gli spaghetti allo scoglio posizionati nel tavolo dei primi del buffet. Vi guarderete tutti sorridenti, abbronzati e divertiti, ma dentro di voi c’è l’odio verso chiunque possa prendere l’ultima porzione di pasta. Anche perché termini e condizioni parlano chiaro: il buffet è aperto fino a esaurimento vivande. Usa le maniere forti se necessario.
- Pranzo: la condivisione. Usanza tipica di questa struttura turistica è la mancanza di piccoli tavoli in sala. Solo grandi postazioni dove sarai costretto a condividere il tuo pasto con persone sconosciute: è un modo per agevolare le relazioni. Peccato che a te tocchi una famigliola tedesca che presenta tutti i segni di ustione per il troppo sole, ben visibile dalle loro canottiere di dubbio gusto. E mangiano la pasta con il cucchiaio. Rinunci e torni in camera.
- La festa con l’anguria. L’esilarante gruppo di animazione non sa resistere ai 43 °C segnati alle 3 del pomeriggio e decide di organizzare un gioco con l’anguria. L’obiettivo è riuscire a mangiarne una fetta di 700 g senza l’uso delle mani. Tu vorresti evitare questa cosa, ma loro ti prendono con una forza che, a confronto, le carceri di massima sicurezza sono una passeggiata. E a te l’anguria manco piace.
- L’aperitivo in piscina. Al calare del sole, quando le signore iniziano a pensare se per la sera è meglio il sandalo o il tacco, parte l’ultimo momento da affrontare in costume da bagno: l’aperitivo a bordo piscina. Da mangiare, stuzzichini quali rotolini di sfoglia con i wurstel e pizzette scaldate. Da bere, cocktail Bellini. Sembra un'atmosfera magica, ma nemmeno il tempo di rilassarsi che è tutto finito: 15 minuti di aperitivo. E le pizzette erano anche insipide. Fai finta di avere 17 anni e convinciti che quello che stai facendo è una figata pazzesca.
- La frutta del pomeriggio. Sempre per la voglia di emulare le isole esotiche, in giro per il villaggio trovi piccoli buffet di frutta fresca a disposizione degli ospiti. Ti sembra la cosa più piacevole che possa capitare sulla strada che conduce all’area giochi dei bambini, ma appena allunghi la mano per afferrare una fetta di ananas, ti rendi conto di quanto gli insetti siano ghiotti di frutta. Lentamente indietreggi per non farti notare dall’ape che sta assaggiando le pesche nettarine.
- Variazione sul tema. All’arrivo in villaggio ti meravigli per le tante proposte gastronomiche del ristorante, ma già dal secondo giorno di permanenza capisci che il menu sarà uguale fino alla partenza. Immancabili pasta & pomodoro e cotoletta con patatine fritte di cui i bambini faranno incetta. Per il resto è un continuo di pasta allo scoglio, penne mantecate, branzino in guazzetto, bistecca ai ferri e insalata mista. Compra dei bastoncini di pesce surgelato alla bottega del villaggio e cucinateli in camera.
- Il barbecue. Non è un villaggio turistico che si rispetti se non c’è un ristorante dedicato solo al grill. Diversi addetti cucinano per te carne e pesce alla griglia e tu puoi servirti a sazietà. Ovviamente ci vai al secondo giorno e decidi che quello sarà il tuo rifugio nelle ore di cena. Solo quando finisci di mangiare ti spiegano che nella formula all inclusive hai accesso al grill solo una volta per tutta la durata delle vacanze.
- La serata a tema. Per unire utile e dilettevole, la direzione ha pensato di organizzare una cena a tema. Mentre agli ospiti della settimana passata è toccata una cena messicana con burrito, tequila e sombrero, a te spetta una cena tipica bielorussa. Ne consegue il dover indossare abiti tipici che non ti renderanno fiero di mostrare le foto delle vacanze. Se vuoi uscirne con la dignità integra, nasconditi nel tuo bungalow.
- Alternativa casalinga. Hai la fortuna di aver prenotato una camera con cucinino. Dato che non vuoi sempre mangiare al ristorante, decidi di fare una cena estiva in camera, con tanto di vino. L'unico posto per fare la spesa è il mini supermercato all'interno del villaggio. Un pacco di pasta, una zucchina e mezzo chilo di pomodori li paghi come un primo piatto al La Pergola di Roma. La prossima volta non chiudere la valigia senza averci messo degli ingredienti per le emergenze.
- Cari saluti. Anche se la vacanza non era esattamente come descriveva il sito del villaggio turistico, ti sei divertito e hai goduto di tutti i benefit. Ti rechi alla reception per pagare il conto ma non ti torna l’extra di 120 euro. Chiedi spiegazioni e la gentilissima signorina ti spiega che i cocktail bevuti la sera in cui ti sei sbronzato, non erano compresi nella tariffa. Umiliato, non fai obiezioni: paghi pur sapendo che quello che hai bevuto era alcol denaturato misto a sciroppo di fragola. Buon rientro!
Non vi auguriamo nessuno di questi punti, ma se vi è già capitata qualche disavventura, non fate i timidi e condividetela con noi.
- IMMAGINE
- Hotels Sardegna