Dolci al cioccolato: viaggio tra le tradizioni d’Italia in 7 torte
• 31 Marzo 2016 11:14
Abbiamo scelte 7 tra i dolci più peccaminosi della tradizione italiana, tutti rigorosamente a base di cioccolato: li avete provati tutti?
Articolo pericoloso, peccaminoso, inadatto a ogni tipo di diabetico, a chi perde ogni volontà (o dignità) di fronte al cioccolato. L’Italia ha saputo nel tempo creare dessert strepitosi, sfruttando del cioccolato tutte le nobili caratteristiche; ma questa selezione disvela 7 autentiche meraviglie. Al confronto, Chocolat era un film sulle diete. Ecco 7 imperdibili torte al cioccolato italiane.
- Torta Pistocchi. Stiamo parlando di un dolce codificato nel 1990 e già diventato leggenda. La Torta Fondente di Cioccolato nasce a Firenze, nel ristorante in cui l’executive chef Claudio Pistocchi voleva far assaporare ai suoi clienti tutto il gusto del cioccolato, semplice, perfetto e privo di contaminazioni. Oggi il suo lavoro artigianale è tutto concentrato sulla produzione di questo dessert, in formati diversi, ma con gli stessi ingredienti: cioccolato fondente extra, cacao amaro, crema di latte. Farina, uova, burro sarebbero soltanto in grado di distrarci da questo intenso, immenso cioccolatino, e per questo sono tassativamente evitati. Va gustato in silenzio senza pensare ad altro, dopo averlo lasciato appena intiepidire.
- Torta Barozzi. Il nome che porta è quello dell’architetto Jacopo Barozzi, gloria della città di Vignola; sostituì nel 1907 il più ingessato Torta Nera. Proprio a Vignola, nella pasticceria Gollini, questo dolce è stato messo a punto più di un secolo fa, utilizzando burro, uova, zucchero, mandorle, arachidi e moltissimo cioccolato fondente; gli ingredienti che lo impreziosiscono voluttuosamente sono il rum e il caffè in polvere. Michele Serra ha evocativamente chiosato: “Per descrivere la Torta Barozzi bisognerebbe essere per lo meno Tolstoj”.
- Sette Veli. Premiato a Lione con la Coppa del Mondo di Pasticceria nel 1997, a questo capolavoro hanno collaborato le menti creative di tre pasticcieri: Luigi Biasetto, Cristian Bieduschi, Gianluca Mannori. Anche i palati meno ghiotti dovranno deporre le armi, la stratificazione è così composta: mousse al cioccolato del Madagascar, bavarese alle nocciole pralinate, sette impagabili strati di cioccolato croccante, savoiardo al cioccolato, gianduia ai cereali. Per un’acquolina senza pari.
- Bonèt. Il Piemonte ha fatto tanto per i golosi di tutto il mondo, con il Bonèt ha dato loro una vera ragione per cui sognare. Si tratta di un budino preparato con latte, cacao, uova, zucchero e rum (che ha sostituito l’originario Fernet), reso poi croccante e inusuale dall’aggiunta degli amaretti. Il nome rimanda in dialetto al cappello di cui lo storico stampo di rame aveva la forma e va servito rigorosamente freddo. Nelle Langhe non di rado si aggiungono le tradizionali nocciole tonde gentili.
- Tenerina. A Ferrara è bello quasi tutto, ma la torta Tenerina è davvero indimenticabile; può capitarvi di sentirla chiamare in dialetto torta Taclenta (appiccicosa), ma si tratta sempre dello stesso, meraviglioso dessert. Perché il composto resti umido, non si usa il lievito; si mescolano burro, cioccolato fondente, farina e zucchero semolato. L’accompagnamento ideale (per non farsi mancare davvero nulla in fatto di trasgressione) è la crema al mascarpone, da spalmare senza pietà.
- Torta Caprese. La bellezza da sogno di Capri si riversa tutta in questa torta deliziosa, completamente priva di farina e al contempo morbida e croccante. Per prepararla si usano molte mandorle e molto cioccolato fondente, da mescolare con burro, uova, zucchero. Dopo averla cotta e guarnita con zucchero a velo, si conserva al massimo 3 giorni, ma pare che mai nessuno abbia resistito tanto.
- Torta Moretta. Non avrà la raffinatezza sofisticata delle altre, ma quanto a golosità non sfigura mai. Di solito, è la ragione per cui si sgomita ai compleanni, il bis più gradito e la peggiore delle tentazioni. Facile da preparare e assolutamente irresistibile, richiede uova, farina, zucchero, cacao, burro, latte e lievito; il composto va poi diviso e farcito senza inibizioni con strati su strati di Nutella e panna montata. Ci siamo cascati tutti.
- IMMAGINE
- Torta Pistocchi
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