Dove bere cocktail a Napoli: 5 esperienze di mixology davvero TOP
Abbiamo selezionato per voi 5 indirizzi per bere ottimi cocktail a Napoli, dai locali più informali a quelli più chic e ricercati. Una carrellata di ottimi cocktail bar in cui dirigersi la prossima volta che vorrete bere miscelato.
Napoli riesce a esprimere la propria personalità in ogni esperienza di gusto che produce e questo vale anche per il buon bere. Moltissimi i locali in cui si possono assaggiare cocktail originali e di qualità, ma alcuni hanno senza dubbio una marcia in più, perché consentono di immergersi davvero nella storia di Napoli e non solo di assaporare una cocktail-experience di alto livello. Ecco dove bere cocktail a Napoli in 5 locali davvero unici (e assolutamente da provare):
Gran Caffè Gambrinus (Via Chiaia, 1)
Un grande classico. Il più antico e rinomato caffè letterario di Napoli vi accoglie nella sua sede storica in Piazza del Plebiscito, ad un passo da Palazzo Reale. Da sempre ritrovo di intellettuali, politici e uomini d’affari, il Gambrinus è anche un ottimo cocktail bar, in cui si possono sorseggiare cocktail classici e nuove proposte, come lo Spritz Gambrinus con base di (elisir Gambrinus spumante e seltz), l’ultimo nato, il Cocktail Bayard, in onore della prima stazione d’Italia, inaugurata a corso Garibaldi (fatto con una base di rum bianco una goccia di elisir Gambrinus e lime). Una curiosità: comodamente seduti nello storico salotto frequentato dai Presidenti della Repubblica, potete sperare nell’arrivo del commissario Ricciardi, che al Gabrinus può vantare un tavolo sempre riservato con il suo nome.
L’Antiquario Napoli (Via Vannella Gaetani, 2)
Qui, potete scoprire questo elegantissimo cocktail bar di ispirazione Art Deco. si descrive la propria filosofia come “un mix di culture ed epoche che si incontrano in una convivenza detonante”. Nulla di più vero, a partite dall’esuberante personalità di Dario Tortorella, bartender e mixologist di riferimento de l’Antiquario, vincitore della Campari Bartender Competition 2023, che distilla nei cocktails, davvero iconici, squarci di tipicità di Napoli a cui dare consistenza alcolica. Tra i più interessanti da provare: Femminiello (brandy, aperitivo bianco, orange curacao, liquore alla pesca e ginger ale) e Andy (Warhol), a base di vodka, calvados, banana arrostita e champagne.
Scottojonno (Galleria Principe di Napoli)
Caffè letterario, bistrot e cocktail bar, Scottojonno si trova nelle sale in cui nel 1883 aprì il primo Café Chantant di Napoli. Tramontata l’epoca delle Sciantose, i locali sono poi stati tesoreria del Banco di Napoli. Scottojonno ha deciso di riaprire dopo oltre un secolo con una proposta che è ugualmente enogastronomica e culturale. L’allestimento riporta ad atmosfere liberty e riesce a condensare l’essenza stessa e la storia più vera di Napoli. E questa essenza viene “distillata” nei cocktails, davvero iconici, veri e propri squarci sulla tipicità di Napoli a cui dare consistenza alcolica.
Lounge Bar O’Koffi (Via Ponte di Tappia, 25)
Collocato all’ingresso del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, O’Koffi Lounge Bar, è aperto anche ai clienti esterni fino a mezzanotte. Drink, snack e un’atmosfera rilassante e accogliente in pieno centro, tra piazza Municipio e la vivace Toledo. Come dichiara il nome (volutamente un mix di anima napoletana e internazionale), la cifra stilistica di questo cocktail bar è l’unione di influenze, sintetizzate in una proposta napoletana ma con un orizzonte internazionale. Da assaggiare, immergendosi nell’atmosfera del centro di Napoli, il Napoli Spritz (Blue di Curacao, pompelmo e soda) ed un ormai classico Apple Martini.
Archivio Storico Napoli (Via Alessandro Scarlatti, 30)
Collocato nel quartiere Vomero Archivio Storico propone, con il modello del bar segreto, un vero e proprio viaggio nella Napoli borbonica. Dal livello di entrata, in cui è anche ospitato il bar, si può scendere nei livelli inferiori di questa antica cantina, scoprendo cinque sale, ognuna dedicata ad un re della dinastia borbonica: Carlo, Ferdinando, Francesco I, Ferdinando II e Francesco II. Immersi in questa nobile atmosfera, si può assaggiare un cocktail o assaggiare alcuni piatti della cucina napoletana dei monzù, accuratamente selezionati e riproposti.
In conclusione, una Napoli “tutta da bere”, ma come sempre anche tanto da mangiare!