Vini naturali: 18 locali per appassionati a Milano
Se siete appassionati di vini naturali o vi state avvicinando a questo mondo, vi suggeriamo 18 locali perfetti per degustare e bere bene.
Tra gli alimenti più antichi nati dall’umano ingegno, il vino ha nella sua complessità la fonte della sua forza. Se nei millenni sono evoluti i metodi di allevamento della vite, il processo chimico che porta gli zuccheri dell’uva ad essere vino conserva ancora il suo fascino primordiale. Fascino che in parte è oggetto di ricerca per quella nicchia chiamata vino naturale, dove l’assenza di lieviti selezionati e di additivi, la riduzione al minimo di solfiti aggiunti e enzimi assortiti e un metodo di gestione della vigna poco interventista rappresentano alcune delle colonne cardine del movimento, che tuttavia non si riconosce in un unico movimento o associazione. Dal vigneto, dal terreno, dal vigneron, dalla cantina e dalla sua tradizione ciascun vino trae la sua storia: il modo migliore per scoprirne il mondo è davvero l’assaggio in prima persona. Trovarli in città non è scontato, ma Milano, luogo di mille offerte, vede aumentare sempre più il numero di locali che a questa tipologia di vino dedicano tutta o parte della propria cantina. Ve ne raccontiamo alcuni.
- Vinoir – ripa di Porta Ticinese 93b – è stata una delle prime enoteche specializzate, dedicata ai vini naturali sin dal 2011. Nella parte non pedonale del Naviglio Grande, da piccola enoteca per l’asporto e mescita, oggi si è ampliata per includere un’offerta gastronomica strutturata con piatti da bistrot. Tutto intorno, bottiglie con annodati cartellini di note scritte a mano, che raccontano i vini agli avventori più esperti come ai semplici curiosi.
- Dal 2013 Vinello ha la sua casa in piazza Gambara 4. Operativo per asporto e mescita, abbina una carta ristretta ma accattivante di piattini e taglieri di ottima scelta, e nella bella stagione anima la piazza di una incantevole atmosfera festiva. D’altronde per la fondatrice Paola Messa, “bere vino naturale è una scelta senza alternativa, ambientalista, quasi politica”.
- Posizione splendida, davanti alla basilica romanica di Sant’Eustorgio, e sede importante, dentro Casa Emergency: Enoteca Naturale e/n, in via Santa Croce 1, è un posto bello e buono, sia di prodotti che di spirito. Società Benefit, offre percorsi di tirocinio a richiedenti asilo e destina parte delle entrate ad Emergency. E la selezione di vini, specialmente francese, merita un passaggio, in particolare in occasione di cene speciali con vignaioli e cuochi.
- Da piccola enoteca nel quartiere Isola, oggi Surlì si è spostato alla Bullona in via Losanna 29 ed è diventato adulto. Alla bella selezione di vini macerati, rifermentati o semplicemente poco conosciuti cui aveva abituato la clientela, ha accostato una piccola carta di tartare, formaggi e crostoni per accontentare anche gli appetiti più vivaci. Per fortuna, è rimasto anche il bancone per chiacchiere e assaggi.
- Sempre nel quartiere Isola ma con un nuovo spin off all’Arco della Pace, Cru (via Ugo Bassi 24 e Piazza Sempione 6) ha un piglio più serioso, fatto di legno e metallo. Al bancone però si trova sempre spazio per qualche conoscenza tra un calice di vino e un boccone.
- In un angolo di Porta Venezia, in bilico tra i toni dell’ottanio e dell’oro si apre Vineria Eretica (via Rosolino Pilo 14) di Giuseppe Bertini, che ha girato il mondo come assistente di volo e ora racconta l’Italia e i paesi europei attraverso i loro vini naturali.
- Colorato, in movimento e pieno di cose buone: Linearetta (viale Coni Zugna 14), si divide tra vini naturali, birre artigianali e cibo delle tradizioni italiane: non a caso il sottotitolo è osteria minima.
- Se oltre al vino cercate qualche elemento gastronomico interessate, la meta da raggiungere è Tipografia Alimentare di via Dolomiti 1. Lungo il naviglio della Martesana, in un ordinato scompiglio instagrammabile, il locale va bene dalla colazione alla cena, passando per il brunch: oltre alla bella selezione di vini, provate i piatti a base di verdure.
- Storico, solido, piccolo: Vino è l’enoteca di via Pier Lombardo 9. Di fronte al teatro Parenti, gioca le sue carte tra un ambiente minuto con tavoli in legno e bancone, e i tavolini lungo la strada, sotto l’ormai iconica tenda gialla. Vini ottimi con grande presenza di francesi, mescitori esperti, qualche assaggio ben assestato e una piccola selezione di libri e prodotti gastronomici in vendita: come dicono loro, rifugio metropolitano per spiriti raminghi.
- Mater Bistrot (Via Pasquale Sottocorno, 1) ha aperto davanti alla storica insegna del ristorante Giacomo, e propone una valida alternativa alla classica enoteca: menu di pochi piatti sempre in movimento, look da bistrot non scontato, etichette naturali di grande goduria e un fil rouge musicale di tutto rispetto.
- Nella parte est della città il fermento continua a produrre aperture interessanti: O|nest (via Gerolamo Turroni, 2) gioca la sua partita tra caffè selezionati, tisane, un menu di grandi materie prime e una carrellata di vini naturali di tutto rispetto, coronati da un bel giardino interno, da sfruttare a colazione, pranzo e cena.
- Nato nel cuore dello struscio giovanile milanese, Flor. (via Vigevano 6) ha regalato alla zona dei Navigli un luogo di mescita piacevole e di facile approccio. Non c’è cucina, ma solo pareti e pareti di bottiglie di vini da Francia e Italia principalmente, da scegliere da soli o con l’aiuto degli esperti stappatori che gestiscono il locale (che ha già aperto una seconda sede in via Govone 38). Da mangiare, oltre ai classici formaggi e salumi, le scarpette: ciotole di sugo dove pucciare ottimo pane.
- L’oste che ha aperto Mestè (via Corrado il Salico 12) è un volto noto del vino naturale a Milano: Daniele Santangelo è del mestiere da oltre trenta anni. Insieme a Marco, apre questo piccolo locale nel 2019, dove accanto ad una bellissima selezione di etichette trova posto il bancone in legno e Fornelli, la parte gastronomica: un menu misurato e mutevole di zuppe, fettuccine, crostoni e dolci.
- Diventa un posto del cuore senza sapere bene il perché: Osteria alla concorrenza (via Melzo 12) è un connubio di bottiglie buone, quadretti vintage, superfici legnose, piattini azzeccati e ambiente caldo. Oltre ad avere un pavimento in marmette di produzione spagnola che crea dipendenza. Bonus per i nervetti serviti tiepidi.
- Un nome, quattro soluzioni: Hic enoteche è il brand sotto il quale si raccolgono una boutique (via Spallanzani 16), un ottimo bistrot (via Sidoli), un lab (via Savona 26) e un ristorante (viale Sabotino 38) che coprono praticamente la ricettività di tutta la città. Piccoli produttori e ottimi consigli in tutte e quattro le soluzioni.
- Bere un calice a Brera è sempre un piacere. Se poi si trova un tavolo da Associazione Salumi e vini naturali (Corso Garibaldi, 41), è anche meglio: il bellissimo bancone e la lunga sfilza di bottiglie allineate accolgono gli avventori come un caldo abbraccio enoico. Selezione di salumi con menzione speciale per bontà.
- Pochi tavoli in legno, inserti gialli e bottiglie vuote alle pareti: Ottocene (via Sirtori 6) conquista con pochi elementi precisi e taglienti. Una cucina limitata ma ottima, e una grande passione per una proposta al calice e in bottiglia di buona ricerca. Da provare.
- Un nome, un programma: Immorale, nelle sue versioni bistrot (via Lecco 15) e Osè (via Tadino 43), ha nel vino una delle sue colonne portanti. Proposte più e meno conosciute ma di grande interesse, e con calici magnifici.