Roma: dove mangiano gli studenti in vacanza?
Dove mangiano gli studenti a Roma quando le scuole sono finalmente chiuse? Vi consigliamo i nostri posti di fiducia dove non spendere un patrimonio.
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, le scuole erano aperte. I ragazzi partecipavano alle lezioni, tornavano a casa, pranzavano, studiavano, facevano sport, uscivano con gli amici, cenavano e dormivano. Questo per 5-6 giorni alla settimana. Ora tutto è cambiato: le scuole sono finite e i maturandi hanno affrontato le ultime prove orali. Ogni giorno è destinato allo svago. Ogni giorno è libero. i ristoranti più gettonati dagli studenti in vacanza sono pizzerie, trattorie, paninoteche I fornelli non servono più: ora i ragazzi possono pranzare e cenare fuori casa ogni giorno. E dove andranno? Alcuni preferiranno la pizza, altri l’hamburger, altri ancora una cofana di rigatoni alla carbonara. Sebbene i gusti siano diversi, una cosa accomuna tutti i pischelli romani: il desiderio di mangiare molto, bene, spendendo poco. Gli studenti romani in vacanza non girano con un pesante portafoglio alla mano. I soldi li spendono in birre e viaggi programmati all’ultimo minuto nelle città più belle del mondo. Al nutrimento dedicano pochi spiccioli e tante calorie. I ristoranti più gettonati sono le pizzerie, le trattorie, le paninoteche e i sushi all you can eat. D’altra parte, va bene essere economi, ma neppure ai ragazzi sta bene mangiare pietanze dall’inconfondibile aroma di sciacquatura di piatti a base di uova andate a male, tagli di carne recuperati e carboidrati gommosi. Tre sono le parole chiave: rapporto qualità-prezzo.
- Osteria La Sol Fa (via Germano Sormeiller, 19). All’Esquilino anche i nomi dei piatti sono un po' coatti. Qui all’Osteria La Sol Fa si mangiano i piatti de Roma. Come si legge dal menu c’è la Coda alla Vaccinara de Vitellone co’ er sellero e il pommidoro, c’è il Porpettone profumato con la noce moscata e c’è la Matriciana, giustamente piccante. L’ambiente è caotico, la tovaglia di carta e il bicchiere a testa in giù. Attenzione: non ci sono gli antipasti: “l’antipasto nun se usava in osteria, se magnava dar primo ar dorce e s’annava via”.
- Agustarello (via Giovanni Branca, 100). Pajata, animelle e trippa sono le sue specialità. Anche sui primi non si scherza: da Agustarello a Testaccio vanno tutti i ragazzi prima di buttarsi nella mischia della discoteca del quartiere, tra le più famose della Capitale. I rigatoni alla carbonara danno energia così come la cicoria ripassata e servita sopra una fetta, erta, di pane bruscato.
- Il Miraggio (via della Lungara, 16). L’amatriciana richiede il bucatino e va mangiata a gambe larghe, con il bavaglio attorno al collo sopra la tovaglia di carta. Dove è possibile questo? Tra Trastevere e Testaccio quasi ovunque. Ma il miglior bucatino all’amatriciana servito in ciotola si mangia al Miraggio, in un vicolo che collega piazza Trilussa al carcere di Regina Coeli. Qui per pochi spicci si mangiano due etti di signora Amatriciana con il guanciale un po' croccante e un po' bagnato dal sugo ristretto di pomodoro. La nevicata di pecorino sulla cima del piatto se vi pare troppo povera può essere rinfoltita, non temete. Un bicchiere di vino rosso a 40 gradi e la pasta si digerisce che è una meraviglia.
- La Montecarlo (vicolo Savelli, 13). Tra le pizzerie più storiche della città, La Montecarlo sforna ogni giorno centinaia di pizze basse e croccanti alla romana che strabordano dai piatti di alluminio in cui sono servite. Tra piazza Navona e il Pantheon questa pizzeria è tra le più ambite dagli studenti, sopratutto per le cene di classe. Chi non ama la pizza si fionda sui primi, abbondantissimi e ricchissimi di formaggio.
- Baffetto (via del Governo Vecchio, 114). Sempre nel centro storico c’è il ristorante-pizzeria più amato dagli studenti delle medie e dei licei circostanti. Pizze fumanti uscenti dal forno a legna saziano migliaia di persone al giorno, sempre con grande riscontro. Qui si riuniscono i ragazzi che vanno di fretta o che vogliono far caciara. La Capricciosa di Baffetto è speciale: l’uovo non è sodo, ma al tegamino, cotto direttamente dal calore della pizza.
- Da Ivo (via di S. Francesco a Ripa, 158). A Trastevere è un monumento. Il ristorante-pizzeria Da Ivo, con le tovagliette a quadratini bianchi e verdi è l’emblema del quartiere più romantico e pittoresco della città. Qui la pizza la fanno in due dimensioni: media e grande. I ragazzi la ordinano sempre in versione XL, dopo aver stuzzicato un piatto di patatine cacio e pepe e prima di aver affondato il cucchiaio nel tiramisù servito in coppa.
- Sbanco (via Siria, 1). La sera via Siria si riempie di giovani: vanno tutti ad azzannare la pizza, ibrido fra romana e napoletana, di Stefano Callegari. Un supplì alla carbonara, una pizza cacio e pepe (cotta con il ghiaccio) da condividere e poi ognuno ordina la propria pizza, dalla tradizionale alla più particolare. Un cocktail o una birra alla spina da bere accanto e la serata vola via.
- 180 g Pizzeria Romana (via Tor de' Schiavi, 53). Mirko Rizzo e Jacopo Mercuro hanno accettato la sfida e hanno aperto a Centocelle una pizzeria, di qualità, che sforna solo ed esclusivamente pizze romane, basse e scrocchiarelle. I condimenti sono studiati fino ai minimi dettagli, le materie prime di alta qualità: la porchetta è di Bernabei con cui condiscono pizze e supplì. Golosi gli antipasti ar piatto e i fritti: ci sono i cannelloni e i ravioli fritti, la mega montanara e i supplì conditi con il mondo. Irrinunciabile? La pizza bianca doppio strato co n’botto de mortazza.
- Marinella (piazza dell'Unità, 6). Agli studenti più pratici e affamati non basta una sola pizza a placare lo stomaco. La soluzione più idonea per loro è la pizza al taglio: ne mangi quanta ne vuoi, come vuoi, dove vuoi. E dove si può comprarla? Ovunque, la pizza al taglio, tranne rarissimi casi, è ovunque economica. Ma se vuole stare in pace con se stesso non sentendosi per nulla appesantito, né nello stomaco né nel portafoglio, lo studente deve andare da Marinella Pizza su Misura che, dietro via Cola di Rienzo, vende pizza al taglio in rettangoli predefiniti di 10 x 15 cm. L’impasto è lievitato 96 ore e ha un’alta idratazione. Lo studente affamato può mangiare 10 rettangoli senza star male e può saziare la sua gola golosa con pizze alla carbonara, all’amatriciana, alla gricia, o ancora ripiene con la frittata, con il tonno sott’olio, spendendo sempre fra 1 e 2,50 euro per pizza.
- Manforte (via Giovanni Zanardini, 39). 1000 metri quadrati dentro, 1000 metri quadrati fuori, 800 posti a sedere: questi i numeri di Manforte, ristorante ex fienile. L’ambiente giovane e dinamico riflette il menu che gira attorno a 3 piatti: bruschette, pizze e hamburger. Le bruschette sono targate Brusco e sono originali ed energetiche: c’è quella alla carbonara, quella con le polpette al sugo, la First Lady con stracchino e ciauscolo umbro. Le pizze sono croccanti e non eccessivamente sottili: sono servite in dischi dal diametro di 50 centimetri, già tagliate a quadretti. Ogni teglia può ospitare due gusti. E poi c’è l’hamburger macinato a partire da 3 tagli di scottona italiana, Reale, Brisket e Chuck, senza aggiunta di sale. È succoso e arricchito di condimenti svariati, sempre di stagione. Patate fritte, birre artigianali e dolci fatti in casa arricchiscono l’offerta.
- Kilo (via Tirso, 30). Soffitto a volte, pavimento di fine Ottocento e arredo d’antiquariato per un locale dove a far da padrona è la carne. Questo ristorante al calar del sole, si trasforma in una braceria: il cliente va al bancone, sceglie il taglio di carne o lo spiedino preferito e se lo vede cuocere sulle griglie a vista. Le carni sono nazionali, danesi, americane, direttamente dall’Uruguay. L’offerta è ampia e dinamica: si spazia dalle bruschette ed i fritti fino agli hamburger, gli spiedi e molti tagli di carne (costata, entrecôte, cube roll, fiorentina). A pranzo c’è il Runch, buffet ricco di salumi, mozzarella, verdure, primi espressi, carni e dolci fatti in casa.
- Birretta Wine & Food (via Simone de Saint Bon, 69). Chi vuole mangiare hamburger ricchissimi di ingredienti, strabordanti, succosi e molto conditi mentre assiste all’ultimo calcio d’angolo della squadra del cuore in diretta tv deve venire qui, a pochi passi da via Cola di Rienzo. Nonostante i prezzi non siano alti la qualità della materia prima è elevata: il pane è del forno di Romeo Chef and Baker mentre la carne è di Feroci. Dopo gli stuzzichini all’americana si ordina l’hamburger, da quello classico di manzo fino a quello vegetariano. Tanti le tipologie di pane, tante le insalate, le salse e i contorni. E se c’è ancora spazio nello stomaco, come è verosimile, tanti dolci d’impronta americana soddisferanno le esigenze di ogni studente.
- B28 Birreria Gastronomica (via Flaminia, 525). Per gli studenti di Roma Nord l’hamburger di B28 Birreria Gastronomica è l’ideale: 200 g di Chianina Bio dell’Azienda Agricola le Pile arricchita, nella veste più semplice, di lattuga, pomodoro e cipolla. Ma, d’altra parte, è impossibile resistere al romanissimo Pulled Coda con coda alla vaccinara sfilacciata, sedano croccante, ‘nduja e pecorino romano. E per le ragazze chic che non mangiano carne c’è lo scenografico hamburger di polpo con guacamole, pomodori confit, sedano, olive e pane nero al carbone vegetale. Nel romantico giardino alle spalle del locale, circondato da luci soffuse, candele e pallet, lo studente raffinato raggiunge il paradiso.
- 'O Famo Strano (viale dello Scalo San Lorenzo, 11). La Paninoteca che tutti i ragazzi assaltano dopo la nottata in discoteca. Specializzato in prodotti pugliesi e calabresi, ‘O Famo Strano taglia, riempie e riscalda panini calorici e ricchi di grassi. Le farciture sono a discrezione del cliente: salsiccia, peperone, cipolla rossa e maionese è trai più gettonati. Anche l’amara cicoria riscuote un discreto successo.
- Paraponzipò (piazza di Porta San Paolo, 9). È er Pagnotellaro di San Paolo che persuade tutti gli adolescenti con il profumo delle ciriole appena scaldate e farcite in maniera quasi raffinata, nonostante i nomi. C’è l’Ojarolo con alici, mozzarella di bufala sciorta dell’Agropontino, pesto di basilico e mandorle e origano; c’è l’Abusivo con du fette di pancetta croccante, ciauscolo, cacio prenestino, crema d’olive verdi e un filo d’ojo evo. E ancora c’e Er Presidente, Er Bombarolo e l’Er Teppisa. Più di 40 sono le farciture possibili.
- I Supplì (via di San Francesco a Ripa, 137). A Trastevere tutti lo conoscono come Venanzio, il re del supplì: 1,50 euro di goduria pura. La panatura è giustamente morbida, non croccante e cela al suo intero un riso al ragù, senza rigaje di pollo, e un cuore sempre e costantemente filante di fiordilatte. Venanzio è famoso per il supplì e non solo: il venerdì frigge dei celestiali filetti di baccalà; il giovedì fa gli gnocchi; il martedì c’è sempre un primo di pesce da perdere la testa. Poi c’è la pizza, le zucchine in pastella, le patatine, la parmigiana, il pollo arrosto e tanto, tanto altro. L’unica pecca è che chiude sul presto: dopo le 22.00 niente più fritti per nessuno.
- Hang Zhou Da Sonia (via Principe Eugenio, 82). È senza dubbio il cinese più conosciuto di Roma. Tutti i ragazzi vanno all’Esquilino solo per Lei, Sonia. Qualcuno sgranocchia le nuvolette di gamberi, qualcun’’altro preferisce gli involtini primavera che servono assieme a un trittico di salse. E poi da Sonia si scoprono ingredienti impensabili, come i cetrioli amari. Contrariamente ad altri ristoranti cinesi qui il gelato fritto non assomiglia a una pallina da tennis da far rimbalzare sulla parete. Hang Zhou è diverso dagli altri ristoranti cinesi in tutto tranne che in una cosa: il conto è sempre bassissimo.
- Mama Pokè (via Sforza Pallavicini, 16). È un nuovo format fresco di inaugurazione in zona Prati che accoglie bowl usa e getta ripiene di pokè, un'insalata tipicamente hawaiana di riso e pesce crudo tagliato a cubetti, macerato e condito con svariate salse e ingredienti freschi ed estivi lasciati crudi, dal peperone al peperoncino, dalle alghe all’avocado. Si sceglie al bancone uno dei pokè in menu oppure lo si crea da zero; si porta a casa o si mangia sugli sgabelli del piccolo locale, colorato e vacanziero. Birra artigianale aromatizzata alla frutta esotica, bacchette di legno usa e getta e anche la cena, a basso prezzo, è risolta.
- Alì Baba (via del Carroceto, 96). I romani più alla buona se pensano all’etnico, pensano solo ed esclusivamente a una cosa: il kebab. E a Roma il re del kebab è Alì Baba. Con le sue luci al neon evocatrici di notti passate in discoteca, Alì Baba conquista ogni ragazzo con una vasta gamma di kebab piccoli, medi e grandi stracolmi di carne di oscura provenienza, cipolla, lattuga, pomodoro e condimenti più e meno piccanti.
- Maybu (via Candia, 113). A pochi metri dalle Mura Vaticane Diana Beltran, chef messicana originaria di Acapulco e romana d’adozione, ha aperto una tavola calda Tex-Mex contemporanea dove mangiare burritos autentici. Qui vassoi, packaging e stoviglie sono totalmente compostabili ed ecosostenibili ed accolgono nachos, burritos e insalate preparate in tempo reale davanti ai tuoi occhi. Come in ogni fast food che si rispetti si ordina direttamente al bancone, con vassoio alla mano, il burrito prescelto. Vasta è la scelta fra le tipologie di carne (manzo, pollo e maiale), carboidrati, legumi e condimenti ulteriori. Accanto al burrito incartato, va ordinato il margarita, cocktail messicano a base di tequila, triple sec e succo di lime, qui anche aromatizzato al mango. Cosa da non sottovalutare: su tutte le bevande si paga solo la prima consumazione (3 euro) e il bicchiere sarà sempre pieno
- Hosteria Amodeo (via Monte Compatri, 31 - Monte Porzio Catone). D’estate, almeno una volta a settimana, lo studente neopatentato prende la macchina dei genitori per partire alla volta dei Castelli e farsi una bella mangiata in compagnia di amici, porchetta e una bottiglia di Frascati bianco gelato e secco. Chi vuole passare la giornata con la fidanzatina all’ombra di un portico immerso nel verde della campagna circostante, deve andare a Monte Porzio Catone all’Hosteria Amedeo. Qui l’autenticità verace del supplì con le rigaje di pollo è accarezzata dalla scorza di limone; la crostata di fragole rivoluzionata e servita come fosse un lingotto da gioielleria. Da Hosteria vanno gli studenti audaci, desiderosi di assaggiare ogni parte dell'animale. Ma se nella coppia o nella comitiva c’è chi non ama le interiora o la carne nessun problema: c’è la parmigiana di pesce sciabola, il crostino con burro alla vaniglia e alici, i ravioli ripieni di melanzane e ricotta con pomodoro fresco.
- La Baia (via Silvi Marini, 1 - Fregene). A Roma c’è tutto, anche il mare: 30-40 minuti e si arriva a Ostia, Fregene, Ladispoli, Maccarese. Un piatto di spaghetti alle vongole, un tuffo in acqua e il gioco e fatto. Le scuole si svuotano e le spiagge si riempiono. I ragazzi si fiondano sui lettini per abbronzarsi e combattere il caldo. E a pranzo? Chi vuole coccolarsi e girare la forchetta nel piatto di spaghetti con la vista sul mare deve andare alla Baia di Benny a Fregene, munito, oltre che di tavolo e sedie, di sdraio e ombrellone. La ragazza ordina il crudo di gamberi rossi con burrata e patate viola; il ragazzo l’hamburger di muggine con maionese fatta in casa. Poi un pesce al sale e una carbonara di mare e il pranzo è passato. Un bicchiere di vino bianco e il pranzo estivo di fine anno scolastico si conclude meravigliosamente. Ottimo il rapporto qualità-prezzo.
- Cremilla (via Giovanni Giolitti, 36). Una delle gelaterie tradizionali più amate dai giovani è Cremilla che recentemente ha aperto una nuova sede, oltre l’originale all’interno del Mercato Centrale a Stazione Termini, dietro il Vaticano. Qui c’è il Bacio più buono della Capitale e la copertura al cioccolato che riveste ogni cono, sia dentro che fuori, è la ciliegina sulla torta. E se un solo gelato non sazia si può ordinare anche una torta o un waffle.
- Gunther Gelato Italiano (via dei Pettinari, 43). Per chi vuole osare e provare gusti più arditi c’è Gunther Gelato Italiano che in tre punti vendita sparsi per il centro di Roma manteca gelati inusuali. C’è il gelato al Pino Mugo, quello con cioccolato e gorgonzola oppure quello con tabacco e whisky. Anche i gusti più classici sono preparati con materie prime di altissima qualità. Da Gunther vanno senza dubbio gli studenti gorumet.