Pavia in 12 ore: i locali imperdibili
Pavia una città connotata da forti e radicate tradizioni gastronomiche e da bellezze artistiche: vi consigliamo dove mangiare e bere bene come i locali.
Pavia è una città connotata da forti e radicate tradizioni gastronomiche e da bellezze artistiche che vale la pena conoscere. Nel Medioevo era conosciuta come la città delle cento torri, mentre al giorno di oggi quelle rimaste si contano sulle dita di una mano. Cosa vedere in città? L’itinerario parte da piazza della Vittoria, dove c’è il famoso Broletto, l’antico palazzo Comunale; una città connotata da forti e radicate tradizioni gastronomiche e da bellezze artistiche a seguire visitate il Castello Visconteo che ospita al suo interno i Musei Civici, fiore all’occhiello della città insieme al Museo di Storia Naturale, tra i primi sorti in Europa con reperti unici in campo zoologico e collezioni scientifiche di rilievo internazionale. Tra le chiese da vedere, non perdetevi San Pietro in Ciel d’Oro che ospita l’Arca di Sant’Agostino scolpita con 50 bassorilievi e 95 statue: al suo interno sono custodite le ossa di Sant’Agostino di Ippona. La Basilica di San Michele Maggiore è famosa per la sua cripta e una volta era sede delle incoronazioni di re e imperatori. La Strada Nuova è la via più famosa con i suoi negozi e le sue pasticcerie; poi si incontra la sede dell’Università, tra le più antiche del mondo, e ancora la Cupola Arnaboldi tutta in vetro. Camminate lungo il Ponte Coperto e arrivate a Borgo Ticino, il vecchio borgo con le sue case colorate. Infine dirigetevi verso la Certosa di Pavia, una delle più grandi e forse la più famosa d’Italia: voluta da Gian Galeazzo Visconti, aveva la funzione oltre che di cappella privata per la devozione anche di mausoleo familiare.
E oltre all’arte, vale la visita anche un percorso enogastronomico. Cosa si mangia a Pavia? La cucina pavese è molto semplice e legata al territorio: la provincia di Pavia detiene il primato per la produzione del riso, l’oro bianco introdotto dagli Sforza nel XV secolo. Tra i piatti tipici troviamo la zuppa pavese (brodo con uova, formaggio, crescione e fette di pane), i ravioli allo stufato, il risotto alle rane o alla certosina a base di gamberi e pesci di fiume, il riso e barlande, i brasati, i bolliti accompagnati dalla salsa di peperoni, i munghili, l’oca con le verze o arrosto, l’anguilla alla borghigiana, le lumache, le rane fritte o in guazzetto, e una ricca selezione di salumi come il famoso Salame di Varzi, per non parlare del Nisso di Menconico e del Gorgonzola. Inoltre Pavia è anche la patria della Torta Paradiso e delle Offelle di Parona, biscotti di pasta frolla dalla forma allungata. Pavia e le sue terre sono rinomate anche per i vini come la Barbera, la Bonarda, il Buttafuoco e il Sangue di Giuda e i pregiati Spumanti Metodo Classico dell’Oltrepò.
- Colazione. Il pasto più importante della giornata non può che iniziare dal Caffè Janko (Strada Nuova, 19). Storica torrefazione, che vanta oltre cinquant'anni di attività, fa delle miscele per il caffè il proprio fiore all'occhiello. Vigoni (corso Strada Nuova, 110, in foto) è la più antica pasticceria cittadina e le sue specialità sono la Torta Paradiso, detta anche turta Vigon, e il Visconteo. Oltrepassare la soglia di Barbieri (corso Strada Nuova, 3), vuol dire Lattemiele, un bignè ricoperto di granella di zucchero e farcito di crema Chantilly. La pasticceria è rinomata anche per la Zuppa Pavese (uno zuccotto con zabaione e crema Chantilly al torroncino) e la Torta Ticinese a base di cioccolato.
- Pranzo. La Barcela (via Battella 16 - Travacò) è alle porte della città e qui regna davvero la pavesità: troverete la classica zuppa alla pavese, oltre a tante altre prelibatezze locali come rane e lumache, salumi tipici e persino il cervello fritto. Antica Osteria del Previ (via Milazzo 65 - Borgo Ticino) è un'antica locanda che propone cucina regionale: non mancano pisarei e fasö, il risotto Carnaroli con ragout di vitello, castagne, toma delle Langhe e riduzione alla Barbera. Non si può lasciare Pavia senza aver assaggiato un risotto: all'Osteria della Malora (via Milazzo) quello più famoso è il risotto alla Bonarda, un omaggio del locale a Mario Soldati. All'Osteria della Madonna (via dei Liguri, 28), in pieno centro storico, si trova una cucina tipica fatta di salumi, brasato con polenta e faraona ripiena.
- Merenda. La Gelateria Latteria Da Cesare in corso Garibaldi 15 è un ottimo indirizzo in inverno per la cioccolata calda con panna o una tazza di zabaione, mentre in estate è il paradiso del gelato.
- Aperitivo. Gli amanti di un buon calice di vino e di salumi e formaggi selezionati, troveranno Infernot (via Mascheroni 48-50), un locale cucito apposta per loro. Il patron Manlio Manganaro è un grande appassionato di vino, sempre alla ricerca di nuovi vignaioli e di storie di campagna.
- Cena. Da Krill (via Volturno, 46) si può andare sia per fare un aperitivo, sia per mangiare qualcosa dal tocco moderno come il Tonno e patate stufato oppure le Polpette di baccalà con maionese alla curcuma. Lino (piazza del Lino, 15) è un ristorante elegante che alterna la cucina tradizionale a quella proiettata verso il futuro, gestita dallo chef Marco Mannori: in carta le Tagliatelle alle mandorle, porcini e calamaro; Risotto al bianco e al nero di seppia e la Lepre & Rape. Petti (via Porta Damiani, 30) è il luogo giusto sia per chi ama la cucina di mare e quella di terra: Spaghetti al burro e gamberi e il Raviolo al ragù liquido sono due piatti da provare, insieme al Cappuccino di polpo e biosfera d'uovo. L'Osteria Alle Carceri (via F.lli Marozzi, 7) prende il nome dalle vecchie prigioni che occupavano l'edificio, e propone Risotto pavese agli agrumi oppure il Risotto con zucca, amaretto, culatello e Grana Padano e l'ossobuco accompagnato da riso allo zafferano.
- Dopocena. Il Pozzo American Bar (Strada Nuova, 4/c) è l'indirizzo giusto per concludere la serata in città, dove sorseggiare ottimi cocktail come il Mojito al cocco oppure un Cranberry Margarita.