Ecco le invenzioni di Leonardo da Vinci…in cucina
Leonardo da Vinci non ha di certo bisogno di presentazioni, non tutti però conoscono le sue invenzioni per il mondo della cucina.
Cos’hanno in comune il coperchio e il macinapepe, il cavatappi, il girarrosto e il frullatore? Sono stati inventati da uno dei più grandi artisti di tutti i tempi: Leonardo da Vinci (1452-1519) che nutrì una passione speciale per la cucina. A svelare un aspetto meno noto del genio toscano sono alcune pagine del Codice Atlantico e di altri scritti dell’autore della Gioconda.Il grande artista e inventore Leonardo Da Vinci ha dato il suo contributo anche in cucina Dagli schizzi e dalle annotazioni emergono invenzioni per rendere più agevole il lavoro di cuochi e massaie. Ad ispirare Leonardo forse proprio la sua esperienza ai fornelli. Mentre lavorava a bottega dal Verrocchio, tra il 1472 e il 1478, la sera l’artista prestava servizio come garzone alla Taverna delle Tre Lumache sul Ponte Vecchio a Firenze. Nel 1473, a causa dell’improvvisa morte dei cuochi del locale, Leonardo si ritrovò ai fornelli per breve tempo prima che il ristorante andasse distrutto in un incendio. Dopo questa prima esperienza il pittore si mise in società con l’amico e pittore Sandro Botticelli: i due aprirono la Taverna delle Tre Rane ma l’esperienza ebbe vita breve anche questa volta, forse proprio per i piatti “sperimentali” dell’artista. Quest’esperienza gli tornò utile quando si trattò di ricoprire il ruolo di Gran Maestro di feste e banchetti alla corte degli Sforza di Milano.
- Il coperchio. Il lavoro in taverna di sicuro fornì la giusta ispirazione a Leonardo per l’invenzione del coperchio: ideò un oggetto molto resistente e soprattutto in grado di non interferire con il sapore delle pietanze. “Prima dell’uso del coperchio si utilizzavano teli di lino, ma questi teli potevano alterare il sapore dei cibi cotti all’interno della pentola” racconta la storica dell’arte Lavinia Palmas che ha concentrato i suoi studi anche sulle invenzioni in cucina di Leonardo.
- Il girarrosto. Il Codice Atlantico è la più ampia raccolta di disegni e scritti giunta a noi: il foglio 21r presenta due immagini di girarrosti. Ingegnosi i meccanismi per azionarli: in un caso l’attrezzo si attiva con un contrappeso, nell’altro è l’aria calda che si leva dai fuochi opportunamente incanalata a imprimere un movimento rotatorio all’oggetto. Nelle cucine della villa medicea La Ferdinanda, ad Artimino (Prato) viene conservato uno spiedo realizzato su disegno di Leonardo: è azionato attraverso delle eliche con il calore della fiamma.
- Il cavatappi. Leonardo fu amante del vino e studiò con attenzione la viticoltura, anche perché Ludovico il Moro nel 1499 gli donò una vigna a Milano. E’ arrivata ai nostri giorni la lettera in cui l’artista fornisce al contadino alcuni consigli da seguire per migliorare la produzione di vino del suo appezzamento. Forte di questa passione per l’enologia Leonardo mise a punto il prototipo del cavatappi come si evince dagli schizzi nel Codice Atlantico. Particolare l’impugnatura, per consentire l’uso anche con la mano sinistra dato che Leonardo era mancino.
- Il macinapepe. Leonardo era un esperto di botanica e girando di corte in corte ebbe modo di conoscere erbe e spezie rare giunte da terre lontane come curcuma, aloe, zafferano, fiori di papavero e olio di lino. Tra le invenzioni che gli vengono attribuite c’è il macinapepe che sarebbe ispirato dalle linee architettoniche del faro di La Spezia.
- Il frullatore. Il prototipo del frullatore veniva azionato da una manovella come si intuisce dagli schizzi di Leonardo. Errori di calcolo resero però impossibile la realizzazione dell’attrezzo e anzi alcuni studiosi scambiarono il disegno del moderno elettrodomestico per una macchina da guerra.
- Il tovagliolo e la forchetta. L’incarico di Gran Maestro per le feste e i banchetti degli Sforza consentì a Leonardo di introdurre due importanti novità in tavola. A un osservatore attento non sarà sfuggito che nel dipinto dell’Ultima Cena, Leonardo inserisce accanto ai commensali il tovagliolo: una pratica soluzione per pulire la bocca e le mani che dopo la realizzazione del dipinto cominciò a diffondersi. Secondo alcuni l’artista introdusse pure la forchetta a 3 rebbi: di certo si impegnò per promuoverne l’uso.
Non tutte le creazioni di Leonardo ebbero il successo sperato: non c’è traccia nelle cucine moderne della macchina “affetta uova a vento“. Un’opera di sicuro singolare ma di non facile realizzazione. Tra gli schizzi troviamo lo studio per una macchina per fare la pasta, un impianto per affumicare, il progetto per una sorta di scaldavivande, macine da grano per i mulini e alambicchi per la distillazione.
Le ricette di Leonardo
L’artista aveva nozioni di botanica e prestò sempre grande attenzione alla corretta alimentazione. Illuminante in tal senso leggere le liste della spesa da cui si possono indovinare i gusti gastronomici del pittore. Alcuni ritengono che Leonardo fosse vegetariano, di certo tra le ricette giunte ai nostri giorni molte di esse sono a base di verdure e di spezie e giocano sulle combinazioni tra dolce e salato. Tra i cibi “semplici” consigliati: broccoletti e cipolle lesse, carne cruda, fegato di vitello con salvia e pepe, polenta, carote con capperi e acciughe. Tra le pietanze suggerite abbiamo la zuppa di rape e cavoli per chi ha problemi di digestione o quella di agrumi con uovo sbattuto e brodo per combattere i malanni di stagione. Maniacale l’attenzione rivolta alla presentazione dei piatti, da vero esteta.
La bevanda del genio
Da Vinci ha ideato anche una bevanda, descritta al foglio 482r del Codice Atlantico. In tempi recenti dopo quasi 500 anni, è stata proposta per la prima volta al Museo Ideale Da Vinci. L’Acquarosa di Leonardo è stata realizzata con estratto di acquarosa, zucchero, limone e poco alcool, filtrata come da indicazione dell’artista in tela bianca e quindi servita fresca. Leonardo la definisce “è bevanda di Turchi la state“, un drink estivo a dir poco geniale.
La cucina perfetta
A sottolineare l’attenzione di Leonardo per la cucina alcune sue considerazioni sugli ambienti di lavoro: perché la preparazione delle pietanze avvenga al meglio è importante che l’ambiente sia pulito e tenuto in ordine. Per trovare la giusta ispirazione, inoltre, consiglia di ascoltare della musica.
Il galateo a tavola
Ci sono arrivate pure alcune note di comportamento. Un Galateo a tavola ante litteram. Tra i consigli: 1) Non mettere i piedi sul tavolo. 2) Non sedere in braccio ad altri ospiti o sedersi sul tavolo, né appoggiare la schiena al tavolo. 3) Non posare la testa sul piatto. 4) Non prendere il cibo dal piatto del vicino senza avergli chiesto prima il permesso. 5) Non mettere bocconi masticati nel piatto del vicino. 6) Non pulirsi l’armatura a tavola. 7) Non nascondersi il cibo nella borsa o negli stivali per mangiarseli in seguito. 8) Non incidere il tavolo con il coltello. 9) Non rimettere la frutta mangiucchiata nella fruttiera. 10) Non leccare il vicino. 11) Non mettersi le dita nel naso. 12) Non fare smorfie paurose. 13) Non sputare né davanti né fianco a sé. 14) Lasciare la tavola se devi orinare o vomitare. 15) Non fare allusioni o trastullarsi con i paggi di Ludovico il Moro.
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