Ecco una piccola guida per mangiare bene a Capri
• Pubblicato 27 Agosto 2021 Aggiornato 15 Ottobre 2021 16:07
Se cercate un posto buono dove mangiare a Capri in quest’articolo ne trovate 18, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Faraglioni, Grotta Azzurra, scialatielli. Tre elementi che descrivono bene l’isola più famosa del Golfo di Napoli: Capri. I suoi territori scoscesi sono la cornice degli hotel più esclusivi e delle boutique più ricercate. Il sogno di tutti, coppie, famiglie e, in questo periodo storico, anche di comitive di amici. C’è chi si ferma a dormire sull’isola e chi fa una breve tappa in yacht: tutti, d’altra parte, cercano un luogo dove mangiare, bene, piatti locali. Ecco una guida ad alcune delle realtà gastronomiche da non perdere, dallo stellato alla salumeria passando per la pizzeria, dal lusso alla tradizione.
- D’Amore. A pochi metri dalla famosa Piazzetta di Capri si trova il ristorante D’Amore dal nome del proprietario e sommelier, Marco D’Amore. In un’ambiente essenziale, dai toni del bianco e del celeste, si mangia una cucina tradizionale ma non banale che esalta i prodotti presidio Slow Food ed il pescato locale. A capo della cucina c’è Pasquale Rinaldo, un appassionato chef amante del buono e del fresco. Da provare, sia a pranzo sia a cena, dopo un assaggio di pane caldo sfornato dallo chef in persona, sono i crudi secondo il pescato del giorno, la caprese sbagliata e ancora gli spaghetti freschi trafilati al bronzo alle vongole, limone e origano. Non ci si può alzare da tavola senza aver ordinato una fetta del panettone estivo di Pasquale profumato ai fichi, con punte di cioccolato fondente, albicocche e arancia semi – candite. Da non sottovalutare neppure la carta dei vini che conta più di 300 etichette selezionate attentamente da Marco.
- Le Monzù. Dalla storpiatura dialettale del francese Monsieur nascono i Monzù, i grandi cuochi che lavoravano presso le corti delle importanti famiglie aristocratiche napoletane tra il XIII ed il XIX secolo. Lo stesso nome, con l’aggiunta dell’articolo Le, battezza il ristorante insignito della stella michelin che si trova all’interno dell’hotel Punta Tragara, un cinque stelle lusso, all’estremo di Capri. Lo chef Luigi Lionetti, propone i piatti storici della cucina tipica tradizionale caprese e napoletana rivisti in chiave contemporanea. Un esempio? La pasta e patate con astice blu e provola affumicata dei monti Lattari, oppure la ricciola alla milanese con variazione di scarola maritata e pop corn di capperi.
- Lo Zodiaco. Nel borgo dei pescatori di Marina Grande, il ristorante Lo Zodiaco offre un assaggio di cucina tradizionale caprese. Seduti a uno dei tavoli che affacciano sulla banchina del piccolo porto di Capri si possono provare piatti di pesce più o meno elaborati nonché proposte vegetariane, come gli ottimi ravioli capresi, o di carne. Nota di merito per il comparto pizzeria che sforna ottime pizze di stampo napoletano e sfilatini, dei simil calzoni allungati ripieni di ricotta e prosciutto cotto e macchiati in superficie di pomodoro e basilico.
- Lo sfizio. Se cercate una cucina casereccia il Ristorante Lo Sfizio, tra la Piazzetta e Villa Jovis, è il luogo ideale. Il menu si sviluppa attorno alle tradizionali ricette di pasta fresca, carne e pesce a cui si aggiungono le pizze cotte al forno a legna ed il pollo fatto allo spiedo, disponibile anche d’asporto. Si può mangiare all’interno o ad uno dei tavolini che costeggiano la strada pedonale. Da non perdere i tradizionali ravioli capresi ed i gemelli, un particolare formato di pasta, con vongole, zucchine e pesce spada.
- Capri Rooftop. Un terrazzo sospeso nel blu con vista sui Faraglioni di Capri è Capri Rooftop dell’Hotel Luna, accanto ai Giardini di Augusto. Qui ci si può fermare per un aperitivo o un dopocena ma anche per una cena vera e propria assaggiando piatti leggeri ma di gusto. I cocktail sono classici e d’autore come il Luna Caprese con vodka, limoncello, mix di agrumi e soda oppure il Roof Mojito al quale si aggiunge un ingrediente segreto.
- Gelateria Buonocore. Il locale con più fila in assoluto è lui, la Gelateria Buonocore, arrivato ora alla terza generazione. Da provare è ovviamente il gelato servito nella cialda cotta al momento. Non si scherza neppure sul reparto pasticceria con i celebri Caprilù, dolcetti con mandorle e limone e la torta caprese, qui preparata ad arte.
- La zagara. All’interno di Casa Mariantonia, ad Anacapri, si trovano il ristorante e la vinoteca La Zagara, due realtà diverse da godere in più momenti della giornata. Al ristorante si pranza e si cena tra gli alberi di limone assaggiando piatti della tradizione riletti in chiave contemporanea. Si può partire dal polpo scottato alla colatura con crema di fagioli, peperone crusco e friarielli per arrivare al savarin al limoncello con chantilly al limone e zuppetta di fragole e menta passando per le fettuccelle al limone con zucchine e scampi. Alla vinoteca ci si ferma per un calice di vino e qualche stuzzichino o tagliere di sfizi misti.
- Mammà. Nato nel 2013 dall’incontro di due grandi Chef, il ristorante Mammà è diventato in poco tempo un’eccellenza grazie alla consulenza di Gennaro Esposito, 2 stelle Michelin che ne ha seguito la start up e la guida pluriennale di Salvatore La Ragione, una stella Michelin, suo storico collaboratore e amico. Oggi la realtà, insignita della stella michelin, è affidata allo chef Raffaele Amitrano, e le sue fondamenta non cambiano: cucina mediterranea e piatti tipici della tradizione caprese. Con vista mozzafiato sul Golfo di Napoli, sulla terrazza del ristorante si assaggiano piatti come la caprese di gamberi rossi, il risotto con ricci di mare, limone e scarola o ancora gli ziti alla genovese con tartare di tonno al finocchietto.
- Da Tonino. Nel 1993 Antonino Aprea apre il suo ristorante Da Tonino in zona Piano delle Noci a circa 900 metri dalla famosa piazzetta. Con gli anni la cucina di Antonino si è sempre più perfezionata raccogliendo il consenso della clientela italiana e internazionale. Da assaggiare attraverso uno dei tre percorsi degustazione o direttamente alla carta sono piatti complessi che partono dalla tradizione per raccontare la storia dello chef. Si inizia con Come una parmigiana, per arrivare agli spaghetti pastificio Gentile con vongole, finocchio di mare e limone e ancora alla quaglia Da Tonino 2.0. La cantina è tra le più estese dell’isola con circa 2200 etichette selezionate dal sommelier Gennaro Aprea.
- Da Paolino. Storico ristorante di Capri, a Marina Piccola, è Da Paolino. Qui è impossibile prenotare: solo con un preavviso di qualche mese si può avere la speranza di cenare tra i limoni che tappezzano il soffitto e le pareti del giardino del ristorante. Il menu è tradizionale con proposte tanto di pesce quanto vegetariane e di carne. Tra i primi sono da provare i ravioli capresi al limone e i tagliolini al limone che vengono mantecati direttamente a tavola.
- L’Olivo del Capri Palace Hotel. Andrea Migliaccio con il suo ristorante L’Olivo all’interno del Capri Palace Jumeirah Hotel di Anacapri è l’unico detentore sull’isola delle due stelle Michelin. Andrea dopo aver lavorato al Plaza Athenée a Parigi con Alain Ducasse, all’Espadon del Ritz con Michael Roth e ancora al Pellicano con Antonio Guida e al Badrutt’s Palace a St Moritz, dirige i ristoranti del Capri Palace con disinvoltura. Gamberi crudi con foie gras, mela verde e gin, tagliolini al limone con burrata, gamberi rossi e foglia d’ostrica e ancora ventresca di tonno, mandorle, spinaci, ribes rossi e patate soffiate sono alcuni dei piatti da provare al ristorante. Ancora più esclusiva è l’esperienza all’Olivo Undiscovered, nato per festeggiare i primi dieci anni da executive dello chef Andrea Migliaccio. Qui si è nella cantina dell’albergo, eccezionalmente trasformata in sala ristorante per accogliere gli ospiti, 4 soli tavoli, ed uno speciale menu degustazione.
- Il Riccio. Sempre all’interno del Capri Palace Hotel, a strapiombo sul mare, accanto alla Grotta Azzurra c’è Il Riccio. L’ambiente è informale, dai colori brillanti del turchese e del bianco. Cosa si mangia? Rigorosamente pesce. Si parte con il Plateau Royal, composto da tartufi, ostriche Tarbouriech, ostriche Peter Pan, ricci, vongole, scampi, salmone, tonno, ricciola, seppie e gamberi per passare agli spaghetti alla chitarra con i ricci e al medaglione di merluzzo in crosta di pane. Il pranzo non può non concludersi con la visita alla stanza delle tentazioni, dove tra maioliche capresi si assaggiano tutti i dolci possibili della tradizione partenopea e non solo: babà al rum, torta caprese, crostate, sfogliatelle.
- Salumeria Da Aldo. Mette d’accordo tutti, grandi e piccoli, di qualsiasi fascia d’età. E’ la salumeria Da Aldo dai prezzi popolari dove fare tappa per assaggiare il Panino Caprese. Si trova al porto, davanti all’attracco dei traghetti a Marina Grande. Si riconosce per la tenda gialla e la fila fuori. All’interno Aldo in persona, con la calma tipica del sud, taglia il panino a metà, francesino o all’olio morbido e lo farcisce di pomodoro cuore di bue, treccia di mozzarella fior di latte, foglie di basilico spezzate con le dita, sale ed un filo d’olio.
- Gennaro Amitrano. Il Ristorante Gennaro Amitrano, dell’omonimo chef, è un’oasi di pace e tranquillità a Marina Piccola, lontano dal caos del porto. La cucina dello chef è mediterranea, precisa e diretta. In carta emergono piatti come la crostatina di gamberi rossi, melanzane, mandorla e tartufo nero, spaghetto, aglio, olio, peperoncino, prezzemolo, ricci e cacao o, spostandoci sulla terra, le costine di maialino nero casertano, composta di ciliegie e chips di patate affumicate. Molto curata anche la cantina, nelle mani del sommelier Giovanni Articolare.
- Da Gemma. A Marina Grande, a due passi dal porto di Capri, c’è Da Gemma un ristorante e lounge bar, tutt’uno con le Ondine, storico lido a due passi dal porto. Ai tavoli in legno blu del ristorante si mangia una cucina di pesce rielaborata grazie alla collaborazione con lo chef stellato Peppe Guida. Non mancano mai in carta la parmigiana, sia quella tradizionale con le melanzane sia quella di pesce azzurro, pomodorini gialli e pesto di basilico, i ravioli capresi e ancora la frittura mista e la grigliata di pesce.
- Lo Smeraldo. Alle spalle del porto commerciale di Marina Grande c’è Lo Smeraldo, beach club con ristorante. Si tratta di una vera oasi di pace nei toni del mare, affacciata sul golfo di Napoli, dove si viene coccolati dai piatti dello chef Tonino Aversa. La proposta culinaria è all’insegna della semplicità e del pescato locale. Abbondanti e goduriosi i primi di mare così come le fritture.
- Verginiello dal 1961. Ristorante e pizzeria del centro di Capri, Verginiello dal 1961 è un’insegna storica nell’isola, dall’ottimo rapporto qualità – prezzo che offre una cucina di mare semplice, schietta, senza pretese. Tra gli imperdibili ci sono il grande antipasto di mare fresco, i ravioli al nero di seppia con cozze e patate e il totano imbottito. Ottima anche la pizza, in stile napoletano ma non troppo: è leggermente più croccante sul fondo e col cornicione poco pronunciato. Bellissima anche la vista.
- Ziqù Terrace Restaurant del Villa Marina Capri – Hotel & Spa. La terrazza dello Ziqù Restaurant del Villa Marina Capri – Hotel & Spa è il luogo ideale per una cena romantica. Questa offre una cucina contemporanea fondata sulla tradizione, che esalta le materie prime locali grazie al tocco creativo dello chef Manuele Cattaruzza, friulano innamorato del Sud. Tre i percorsi di degustazione, da tre, cinque e sette portate a cui si aggiunge un wine pairing per nulla scontato. Tra i piatti in carta emergono il polpo verace alla piastra, cous cous di peperoni arrostiti e guanciale affumicato, gli spaghetti il Mulino di Gragnano aglio, olio e peperoncino con scampi e crumble di mandorle e la triglietta cotta nel suo brodo, riso venere, verdurine, limone e zenzero. In menu anche portate di carne come i Maccheroncelli con salsiccia al ragù classico partenopeo.
- IMMAGINE
- hoteltragara
- caprirooftop
- tripadvisor
- L'Olivo Restaurant Anacapri
- isoladicapriportal
- dagemma
- capripalace
- il-riccio