Emilia-Romagna: Argelato, Bologna, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel D'Aiano, Castel Maggiore, Castel San Pietro Terme, Castiglione dei Pepoli, Cesena, Faenza, Ferrara, Imola, Loiano, Marzabotto, Modena, Monghidoro, Monte San Pietro, Monteveglio, Parma, Piacenza, Pianoro, Pieve di Cento, Porretta Terme, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, Sasso Marconi, Savigno.
Non solo tortellini e piadina. L’Emilia-Romagna è ricca di sapori, tradizioni e ricette dolci e salate della cucina emiliana romagnola tutte da scoprire.
Nel contesto della cucina Made in Italy, la gramigna testimonia l’importanza della diversità regionale e della conservazione delle tradizioni culinarie locali. Contrariamente ad alcuni piatti che sono diventati simboli universali della cucina italiana, specialità come la gramigna ricordano infatti agli appassionati di enogastronomia che ogni regione d’Italia ha delle gemme nascoste tutte da scoprire.
La cucina di La Corte Galluzzi è un tributo a Pellegrino Artusi e alla sua filosofia culinaria, con un occhio di riguardo per la qualità degli ingredienti. Questa riapertura non è solo una celebrazione della cucina bolognese, ma un invito a riscoprire il piacere di mangiare bene, come si faceva una volta nelle case contadine.
Le tigelle sono delle focaccine a base di acqua e farina da cuocere in un’apposita piastra. Ecco 10 abbinamenti perfetti per gustarle al meglio.
Gli strozzapreti sono uno dei primi più amati e semplici della cucina romagnola, da condire seguendo la fantasia: vi proponiamo 8 varianti sfiziose.
Una pasta versatile, frutto della tradizione contadina ma sempre più apprezzata da appassionati e chef: scoprite come fare i passatelli perfetti.
Il Panone, De.Co. di Molinella, è un dolce povero di forma rettangolare (tagliato e confezionato in varie dimensioni) preparato nelle campagne bolognesi con ingredienti a portata di dispensa e poi cotto nel forno a legna.
Spinta dall’entusiasmo di una nuova generazione di imprenditori, Bologna è pronta ad ammaliarvi con la sua nuova proposta gastronomica.
Appuntamento annuale ormai fisso, quello che trasforma ogni settembre il centro storico della città di Parma in un ristorante a cielo aperto. Il pubblico attende questo momento imperdibile con ansia, poiché unico nel suo genere, caratterizzato da prodotti eccellenti, tradizione e professionalità. Questa edizione si contraddistinguerà dalle altre per la presenza di alcune personalità di rilievo, le quali spiccano nel panorama gastronomico odierno, e ovviamente per il menu stellato.
Nella cucina dello chef Marco Parizzi s’incontrano tradizione e innovazione per dare vita ad un piatto tutto nuovo: l’anolino estivo. La rivisitazione di un grande classico parmigiano non va ad imitare, ma genera un’armonia e un equilibrio di sapori senza eguali, grazie alla tecnica e al sapiente utilizzo di soli prodotti di stagione.
Ideato negli anni ’60 in un locale del centro di Bologna ecco lo Scrigno di Venere, scenografico e godurioso involucro di pasta brisè dal ripieno che non ti aspetti. Qui le info su dove è ancora possibile mangiarlo o, alternativamente, la ricetta del Nuova Roma per prepararlo a casa tua.
Aperto sia ai bolognesi che agli ospiti dell’hotel, I Carracci presenta la sua nuova proposta gastronomica basata sul gusto e il ricordo dell’Executive Chef Guglielmo Araldi. Un nuovo corso che trasporta la cucina verso il fine dining e che siamo certi possa aspirare ad ambiti riconoscimenti.
Lo sappiamo, sorseggiare un cocktail con i piedi nella sabbia sarebbe molto meglio, ma se siete costretti a restare in città perché non trovare delle valide alternative? Temporanei o aperti tutto l’anno, eccovi 10 chioschi che vi faranno apprezzare Bologna anche in estate.
Salumi artigianali, lasagne, tortellini e cotolette: nel cuore di Bologna i piatti della tradizione si arricchiscono di un nuovo ingrediente per diventare ancora più pop: la creatività della chef Cynthia Ravanelli.
Il salame rosa si ottiene dalla lavorazione di alcune parti del maiale, unite all’impasto della mortadella, insaccate a mano e cotte a bassa temperatura. Si tratta di un salume poco conosciuto, il cui gusto però è davvero unico e sorprendente.