Errori che rovinano le patatine fritte fatte in casa
Se pensate che preparare patatine fritte perfette sia semplice, date un’occhiata ai 5 errori che si fanno più spesso quando le si cucina.
Poche cose al mondo placano il palato come la cioccolata, i biscotti e le patatine fritte inzuppate nel ketchup. Ora, se non siete Ernst Knam o Nonna Papera, è probabile che la credenza contenga una buona tavoletta o un pacco di cibo da sgranocchiare. Per le patatine fritte, invece, quelle calde e croccanti e con la cui frittura i vestiti si impregnano, bisogna stare attenti ad alcuni semplici passaggi, ma soprattutto a evitare errori madornali che le rovinerebbero irrimediabilmente. Ecco gli errori delle patatine fritte.
Errori delle patatine fritte
Sbagliare il tipo di patata
No, i tuberi non sono tutti uguali: fareste mai un millefoglie di caprese con i pachino? O un sughetto sciuè sciuè con un pomodoro verde? Allora non tentate le patatine fritte con patate farinose e ricche di amido come le patate bianche. Procuratevi quelle a buccia rossa, come le Kuroda, o a pasta gialla, come le Primura o Penelope. E se sono vecchie, tanto meglio.
Tagliare a caso le patate
La frittura ha una sua scienza precisa, che pretende pezzi tutti uguali. Quindi eliminate tagli sbilenchi e concentratevi per 10 minuti sul tagliere come foste a una eliminatoria di Masterchef: bastoncini da 4 mm frutto di attenta pelatura sono il vostro obiettivo (ma se voleste strafare, con la buccia sono ancora meglio).
Dimenticare l’immersione
La mamma non vi voleva bene da bambini, se non vi ha insegnato che il vero segreto del perfetto cartoccio di patatine fritte sta nell’acqua. Se non immergete i bastoncini – o i dadini – in una ciotola di acqua fredda per 2-3 ore per poi asciugarli con cura, non otterrete mai la crosticina croccante che segna il confine tra i vincenti e i perdenti della frittura compulsiva.
Non scegliere l’olio giusto
Un errore comune nella preparazione delle patatine fritte è utilizzare il tipo di olio sbagliato. Non tutti gli oli sono adatti per friggere, in quanto alcuni hanno punti di fumo troppo bassi, il che può causare fumo e un sapore sgradevole. È preferibile usare oli con un punto di fumo alto, come l’olio di arachidi, l’olio di girasole alto oleico o l’olio di mais. Questi oli non solo resistono meglio alle alte temperature, ma contribuiscono anche a ottenere una frittura croccante e saporita.
Usare poco olio
Le cose, quando si fanno, vanno fatte bene. Non ha senso ammorbare le tende, i coinquilini e i gatti del vicinato con la puzza di fritto per poi cuocere le patate in un bagnetto d’olio scarso. Abbondate: pentola capiente e olio a sufficienza per far galleggiare le patatine, perché il contatto con il fondo rovina il sapore e la consistenza.
Non monitorare la temperatura dell’olio
La temperatura dell’olio è cruciale per la riuscita delle patatine fritte. Se l’olio è troppo freddo, le patatine assorbiranno troppo olio, risultando unte e mollicce. Se è troppo caldo, invece, rischiano di bruciarsi all’esterno rimanendo crude all’interno. La temperatura ideale per friggere le patatine è tra i 175°C e i 190°C. Utilizzare un termometro da cucina è un ottimo modo per assicurarsi che l’olio mantenga la temperatura corretta durante tutta la cottura. Commettere questi errori delle patatine fritte può inficiare tutto il lavoro fatto fino ad ora.
Sovraccaricare la friggitrice o la padella
Sovraccaricare la friggitrice o la padella con troppe patatine in una sola volta è un errore comune che può compromettere la qualità della frittura. Troppi pezzi in una volta abbassano la temperatura dell’olio, causando una cottura non uniforme. È meglio friggere le patatine in piccole quantità per garantire che ciascun pezzo possa cuocere uniformemente e diventare croccante. Questo potrebbe richiedere più tempo, ma il risultato finale sarà decisamente migliore.
Trascurare la doppia cottura
Il film sta per cominciare e ancora non avete il vostro cartoccio di fritto in mano: state per cedere alla tentazione di lasciare a cuocere per un tempo indefinito fino a quando non sentirete i morsi della fame. Non lo fate, esistono i videoregistratori apposta: voi proseguite con la prima cottura a 150 °C per circa 6-8 minuti, poi scolatele, lasciare riposare e alzate fino 180-190 °C per rituffarci le patatine giusto un paio di minuti e poche per volta. A quel punto, quando la crosticina comincia ad avere quel colorito più scuro e grinzoso, scolatele sulla carta assorbente senza sovrapporle, salate e stappate la birra: la serata può cominciare.
Trascurare il tempo di riposo
Dopo la doppia cottura, è importante lasciare riposare le patatine per qualche minuto su carta assorbente. Questo passaggio permette all’olio in eccesso di essere assorbito, rendendo le patatine meno unte e più croccanti. Inoltre, salare le patatine subito dopo la seconda frittura aiuta il sale a aderire meglio alla superficie, migliorando il sapore complessivo. È uno degli errori delle patatine fritte più comune.
Non asciugare correttamente le patate
Un altro errore da evitare è non asciugare correttamente le patate dopo l’immersione nell’acqua. L’acqua residua sulle patate può causare schizzi di olio bollente e influire sulla croccantezza finale delle patatine. È importante tamponare accuratamente le patate con un panno pulito o con carta assorbente prima di friggerle. Questo piccolo accorgimento può fare una grande differenza nel risultato finale.
Utilizzare il giusto tipo di sale
Anche il tipo di sale utilizzato può influenzare il risultato finale delle patatine fritte. Il sale fino si distribuisce più uniformemente e si scioglie più rapidamente rispetto al sale grosso. Tuttavia, il sale grosso può aggiungere una piacevole croccantezza in più. Puoi sperimentare con entrambi i tipi per trovare la tua preferenza personale, ma assicurati di salare le patatine appena uscite dall’olio per ottenere il miglior sapore.