Napoli Foodporn: 8 esagerazioni gastronomiche da provare almeno una volta
A Napoli è sempre più in voga la tendenza di farcire cibi di strada con ogni sorta di ingrediente: dalla pizza lasagna ai crocchè salsiccia e friarielli.
È vero, in cucina ci vogliono fantasia e curiosità; ci sta anche che le tradizioni vengano rivisitate per dare un tocco di novità, però, in alcuni casi, ci troviamo di fronte a risultati che possono sembrarci un tantino esagerati.crocchette ripiene e pizze lasagna: a Napoli impazza la moda dell'esagerazione gastronomica Diciamolo: alle volte, il troppo stroppia. Questo avviene un po’ in tutti i settori della gastronomia, dalla pizza ai panini, fino ad arrivare ai dolci. A Napoli le tradizioni sono molto sentite, guai a chi ci tocca la Margherita o la pasta al ragù. Però, spulciando tra i social, ci rendiamo conto che il fenomeno del chi più ne ha più ne metta sta prendendo piede anche in territorio partenopeo e la cosa può far storcere il naso, soprattutto ai puristi e ai cultori della tradizionalità. È vero anche che la curiosità ci stuzzica e spesso ci porta a mettere da parte le nostre barriere mentali per testare almeno una volta tutti quei prodotti XXL, per dimensioni e calorie, che stanno spopolando sul web e nei vari indirizzi street food. Poter dire: “l’ho provato e sono riuscito a finirlo”. Ecco allora 8 esagerazioni gastronomiche che si vedono in giro passeggiando per Napoli. Coraggiosi fatevi avanti; fanatici della linea? Fate bene a tenervi alla larga.
- Cono graffa. Lo Chalet Ciro a Mergellina è noto per le sue graffe, prodotte ogni giorno in quantità industriale. Calde calde, appena uscite dalla friggitrice, le graffe di Ciro a Mergellina attirano clienti e turisti da ogni dove, grazie al loro profumo e alla loro irresistibile bontà. Da un po’ di tempo poi, lo Chalet Ciro ha deciso di mettere insieme due delle loro produzioni di successo: graffe e gelato. Sì, ma come? Creando il cono graffa, in sostituzione della classica cialda. Il gelato viene inserito nel cono realizzato con lo stesso impasto della graffa e successivamente fritto. Un vero tripudio glicemico e lipidico.
- Crocché farciti. Di solito, i crocché di patate vengono farciti con pochi ingredienti che non devono fuoriuscire dalla panatura: in cottura infatti, il crocché si spappolerebbe e il ripieno, in genere salame o prosciutto e fiordilatte, si brucerebbe. Da alcuni anni si è diffusa la moda del crocché farcito, ossia tagliato a metà una volta cotto e riempito con gli ingredienti più disparati, dalla pancetta e provola alla salsiccia e friarielli; e ancora melanzane, peperoni, mozzarella e tanto altro. Il crocché ha sempre fatto parte dell’antipasto alla napoletana, ossia i fritti che precedono la pizza: risulterebbe difficile riuscire a mangiarla intera dopo cotanta abbondanza. E voi? Pensate di riuscirci?
- Pizza con le frittatine o con i crocché. Sulla pizza napoletana ci abbiamo visto ogni sorta di ingrediente. Strabuzziamo gli occhi quando sentiamo che in America o in altri stati europei mangiano la pizza con l’ananas, ma in casa nostra, in quella che viene considerata la patria della Margherita, non siamo da meno. Da circa una decina d'anni, insieme alla pizza con wurstel e patatine, ha fatto capolino, in alcuni menu, la pizza con i crocché, prima fritti e poi sbriciolati, tra l'altro, molto gettonata e gradita. Ma se a questa aggiungiamo la pizza con le frittatine di pasta spezzettata sopra potrebbe diventare davvero complicato digerirla senza mezza confezione di bicarbonato.
- Pizza con la pasta: una storica pizzeria del Vomero, Acunzo, si è fatta conoscere nel tempo (anche) per le sue pizze condite con la pasta. Sembrerà strano, ma ci sono tantissime persone che le mangiano. Nel menu quindi non troverete solo le pizze della tradizione ma anche pizza con pasta e fagioli, la pizza lasagna (con gli stessi identici ingredienti) la pizza con la parmigiana di melanzane, tagliate sottili, fritte e poi passate nel pomodoro.
- Panini grattacielo. Più alti sono e meglio è. Stiamo parlando dei panini proposti da alcuni pub. Veri e propri grattacieli ripieni, data la quantità di ingredienti che contengono. Strati di carne e contorni più volte alternati: si va di hamburger doppi di (non sempre) chianina, alti almeno un paio di centimetri, accompagnati da parmigiana di melanzane, bacon, patate a più non posso, meglio ancora se al forno, friarielli, cheddar, provola e salse di ogni genere. Alcuni ci aggiungono anche anelli di cipolla posti nella parte superiore. Più esplodono e più attirano. Ma come si mangiano? È lì che viene il bello: questi panini saranno anche invoglianti ma riuscire a morderli è un vero problema, soprattutto se si mangiano in posti dove non ci si può nemmeno sedere comodamente al tavolo.
- Tarallo fritto. Ha riscosso un notevole successo il tarallo fritto di Passione di Sofì, una friggitoria che si trova in via Toledo. A Napoli si è soliti accompagnare la passeggiata sul lungomare con taralli ‘nzogna e pepe e birra: il tarallo napoletano infatti nasce come recupero di scarti degli impasti del pane, che venivano poi mischiati con sugna e pepe e cotti nel forno. Solo successivamente sono state aggiunte le mandorle. Passione di Sofì ha lanciato questo nuovo prodotto, realizzato con gli stessi ingredienti del tipico tarallo, cotto poi nella friggitrice. Grasso dentro e grasso fuori, sta diventando pian piano un vero e proprio cult. Il nostro fegato si abituierà anche a questo.
- Pizzatiello. Emanuele Marigliano, pizzaiolo della Pizzeria Da Salvatore, ha trasformato il casatiello napoletano in una pizza. Sappiamo già che il casatiello è composto da numerosi ingredienti, tra cui salumi, formaggi, sugna, pepe e uova sode. Bene. Ora immaginate che tutto questo venga messo anche nella pizza: si farcisce un disco di pasta con tutti i salumi, il formaggio, le uova e si richiude come un calzone, coperto da altri salumi e poi cotto al forno. I morsi fateli grandi o rischierete di non arrivare neanche a metà.
- Ciambella Arcobaleno. Il Ciottolo a Napoli è noto per la sosta del cornetto di mezzanotte. Da alcuni anni ha esteso la sua offerta, proponendo non solo cornetti e brioches ma anche dolci e ciambelle farcite con tutta la fantasia possibile. Ed è così che è nato l’Arcobaleno, una ciambella multicolore, realizzata con coloranti alimentari diversi e, una volta pronta, farcita con cioccolato scuro o bianco, biscotti noti delle grandi aziende nazionali, confettini colorati e tanto altro.
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