6 false credenze sulla frutta
Fa ingrassare, non bisogna mangiarla a fine pasto, può essere sostituita dal succo: fari puntati su queste e altre false credenze sulla frutta. Ma da dove arrivano? E qual è la verità? Ecco le risposte definitive.
Non serve ribadire quanto la frutta sia importante per il nostro benessere: ormai ne hanno tutti piena consapevolezza, o almeno si spera. Qui vogliamo, invece, tirare in ballo le false credenze sulla frutta. Quella serie di luoghi comuni che sono più nocivi di quanto si possa pensare, perché scoraggiano il consumo dei preziosi alimenti in questione o si traducono in abitudini errate. Cominciamo.
La frutta fa ingrassare
Questa è la falsa credenza più antica e dura a morire. Come spiega la nutrizionista, la frutta è indubbiamente ricca di zuccheri semplici. Però ciò non significa che fa ingrassare; più semplicemente, che bisogna consumarne le giuste quantità. Che per un adulto corrispondono a due porzioni giornaliere da 150 grammi l’una.
Bisogna consumarla lontano dai pasti
Ecco un’altra tra le più granitiche false credenze sulla frutta. Per smentire, è intervenuto persino l’Istituto superiore di sanità. Mettendo in chiaro che, al contrario, concludendo un pasto con la frutta si ottengono diversi benefici: gli zuccheri in essa contenuti vengono rilasciati nel sangue più lentamente di quando la sia mangia a digiuno, la sua acidità facilita l’assorbimento del ferro presente nei vegetali, gli antiossidanti impediscono che il cibo ingerito subisca danni ossidativi.
Vero è che le fibre e gli oligosaccaridi possono causare fermentazione e accumulo di gas nell’intestino, ma ciò accade a chi soffre di colite, meteorismo, ha l’intestino irritabile o più in generale presenta sensibilità intestinale. Tutti gli altri hanno vita libera.
Può essere sostituita dal succo di frutta
Non è affatto vero. Lasciamo stare i succhi di frutta più comuni, che contengono additivi e conservanti. Pensiamo invece a quelli senza zuccheri aggiunti e ottenuti con il 100 per cento di materia prima: in questo caso, l’equivoco può avere un fondamento. Ma bisogna tener conto del fatto che la percentuale di fibra e vitamine, comunque, scende nettamente.
Inoltre, anche la più salutare di queste bevande viene sottoposta a lavorazioni industriali come la pastorizzazione o trattamenti termici, e che il confezionamento richiede in tutti i casi un’aggiunta di conservanti e correttori di acidità. Dal punto di vista nutrizionale, quindi, il paragone non regge. E come se non bastasse, il succo non ha lo stesso potere saziante.
L’anguria è solo acqua
Sono in tanti a pensarlo. E la conclusione è ovvia: si può mangiare anguria a volontà. Dunque. Si tratta di uno dei frutti più ipocalorici, questo è vero; 100 grammi forniscono soltanto 17 calorie. Ed è anche il frutto che contiene più acqua di tutti, siamo sul 95 per cento. Ma una bella fetta di anguria pesa molto più di 100 grammi, quindi le calorie lievitano facilmente. E si può arrivare anche a una quarantina di grammi di zuccheri semplici. Altro che solo acqua!
L’ananas aiuta a bruciare i grassi
Anche questa affermazione occupa un posto d’onore tra le false credenze sulla frutta. La polpa dell’ananas è composta in gran parte di acqua, la percentuale supera l’80 per cento. Non molte le calorie: 57 per 100 grammi. Contiene poi una sostanza particolare, la bromelina, che ha la capacità di rompere le molecole proteiche degli alimenti e quindi renderli più digeribili. Inoltre la bromelina riesce a ridurre la ritenzione dei liquidi. Ecco, il luogo comune in questione nasce da qui. Ma in realtà l’ananas non svolge alcuna azione sui grassi.
La banana è nemica della dieta
No, la banana no perché fa ingrassare! Sono in tanti ad evitare questo magnifico frutto per via della suddetta convinzione. La banana contiene 76 calorie per 100 grammi; un po’ di più rispetto a molti altri frutti, ma non stiamo parlando di differenze eclatanti. Basti pensare che la mela si assesta sulle 60 calorie. E che molti altri alimenti che consumiamo regolarmente sono parecchio oltre. Merendine e snack compresi, anche quelli (in teoria) light.
Ancora una volta, la chiave giusta è la moderazione. Concludiamo con un dritta: buona abitudine è alternare, concedersi una volta un frutto meno zuccherino e quella successiva un frutto più “corposo”. Così si ammortizza, no?